di Matteo Mosciatti
Nel giorno della commemorazione delle vittime della Prima Guerra Mondiale, la Gran Bretagna può sorridere: Andy Murray è ancora “agonisticamente” vivo.
La sfida da “dentro o fuori” contro Raonic si presenta ricca di insidie per vari motivi: il canadese ha vinto tre dei quattro precedenti (l’ultimo per 4/6 7/5 6/3 a Indian Wells); Murray viene da un tour de force estenuante che lo ha visto in gara per sei settimane consecutive da fine settembre sino a Bercy, cosa che non gli accadeva dal 2007; la desolante sconfitta contro Nishikori nel Day1 del Masters evidenzia un calo fisiologico sotto tutti i punti di vista e, infine, il tipo di gioco del suo avversario odierno tende a lasciare poca libertà di gestione del punto allo scozzese.
A complicare ulteriormente la vigilia ci pensano i temibili tabloid inglesi che pronosticano un altro match da dimenticare e la conseguente eliminazione dal torneo per l’idolo (o forse no) di casa.
Poi però i ragazzi scendono in campo sul magnifico palcoscenico della O2 Arena e la storia è completamente diversa.
Murray mostra subito grande solidità e convinzione, al contrario del suo avversario poco paziente e, di conseguenza, molto falloso. La prima di servizio non entra, Raonic nonsfonda, si innervosisce e, dopo aver salvato due palle break sull’1/2, cede il proprio turno di battuta sul punteggio di 2/3 in un game cominciato con un emblematico doppio fallo. Nessun regalo da parte del britannico che con il 78% dei punti vinti con la prima porta meritatamente a casa il primo set per 6/3.
Il secondo parziale comincia sulla falsariga del precedente, tanto che il disastroso break subito da Raonic nel terzo gamelascia intravedere una rapida conclusione del match. Ma non è ancora finita: una fantastica demi-volée vincente del giocatore classe ’90 e il successivo errore di rovescio di Murray riaprono la partita, portando i giochi sul 2 pari. Si alza la percentuale di prime del canadese, arriva qualche ace e il suo diritto in progressione torna affidabile. Come da copione inizia il monologo del padrone di casa che si lamenta un po’ di tuttoma è bravo a rimontare due game da 0/30 fino a condurre il set al 5 pari.
L’incostanza dell’esordiente travolge Raonic: pessimo game al servizio concluso dall’errore sul passante in mezzo ai piedi di Murray, che esaltato va a battere per chiudere la sfida. L’ultimo game diventa ostico, Milos ci prova ma al secondo match point non può nulla: 6/3 7/5 per lo scozzese.
Ora la situazione del girone vede Federer con un piede e mezzo in semifinale e Raonic molto vicino all’eliminazione. Nishikori, dal canto suo, spera nella continuità dello svizzero, mentre Murray avrà bisogno di accumulare tutte le energie che gli rimangono per superare Roger, magari in due set.
Prima sentenza nel doppio: Dodig e Melo volano in semifinale grazie al successo per 7/6(5) 7/6(12) contro gli spagnoli Granollers e Lopez.
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