Non è stata la testa di serie numero 1 a conquistare il titolo di doppio dell’ATP Challenger di Brescia, poiché Mikhail Elgin ed Alexander Kudryavtsev sono riusciti in un match molto divertente ed appassionante a sconfiggere 7-6 6-3 Matwe Middelkoop e Wesley Koolhof, che dominavano il tabellone bresciano. I due olandesi, coppia fissa da quasi due anni, non vanno via da Brescia a mani vuote in ogni caso, poiché la finale ha praticamente consegnato loro la possibilità di giocarsi gli Australian Open nel tabellone principale. Koolhof e Middelkoop in meno di due anni sono riusciti a scalare, da zero, le classifiche fino alla top60, ed a conquistare 2 titoli ATP e 11 Challenger.
Mentre Wesley Koolhof è rimasto incastrato tra i tantissimi piccoli fan che lo hanno ‘assalito’ per gli autografi e le foto, siamo riusciti a rubare alla piccola orda di tifosi Matwe Middelkoop ed a scambiare qualche parola.
Sconfitta arrivata in finale, ma si parla comunque di una settimana più che soddisfacente. Andate via da Brescia col sorriso?
Ovvio che è stata una settimana più che positiva la nostra. Eravamo venuti a Brescia per ottenere quantomeno una finale che ci avrebbe permesso di entrare nel tabellone principale degli Australian Open e l’abbiamo centrata, ovvio che avremmo preferito vincere, ma va bene così. I nostri avversari hanno giocato davvero bene, come noi abbiamo giocato bene, ma la differenza l’hanno fatta loro in qualche momento decisivo, dove noi non abbiamo onestamente dato il nostro meglio.
Quali sono i prossimi obiettivi, considerando che il vostro ranking è in costante ascesa?
Ora andremo a giocarci l’ATP Challenger di Andria, dove speriamo di conquistare i punti necessari per entrare entrambi nella top60 del ranking di doppio. Un altro passo importante per poterci giocare tutti gli Slam ed i tornei ATP più importanti. Io vengo da 4 slam consecutivi, ma vorrei poterli giocare sempre d’ora in poi con Wesley. Quindi uno dei nostri obiettivi principali è quello di continuare ad irrobustire il nostro ranking.
Quando e perché hai deciso di abbandonare la carriera la singolarista per diventare un doppista a tutti gli effetti?
Ho deciso circa un anno e mezzo fa di diventare uno specialista di doppio, praticamente abbandonando il singolare. Ho cominciato questa nuova avventura alla 350esima posizione del ranking, ed in breve tempo sono entrato in top100 e poi in top50. Sono stato anche fortunato a trovare il giusto partner per me, Wesley è davvero un ottimo giocatore ed è quel che fa per me. Io sono bravo da fondo e lui è imbattibile a rete, siamo un ottimo mix di stili differenti. Ora dobbiamo cercare il salto di qualità sotto diversi punti di vista, mentalmente, tatticamente e fisicamente.
Come è iniziata la collaborazione con Koolhof, diventata ora stabile e così vincente?
La nostra avventura assieme è cominciata perché io cercavo un compagno fisso, lui era libero, io gli ho chiesto se avrebbe voluto giocare assieme a me e così è nato il nostro team. Lui si stava allenando in doppio da molto tempo, quindi è stato facile trovarmi subito bene. Dal primo momento in cui abbiamo giocato assieme è andato tutto perfettamente: il timing, i movimenti, la tattica. Sono stato, anzi siamo stati fortunati.
Un’ultima curiosità. Ho notato che scendete sempre in campo con i colori dei vostri outfit abbinati in una maniera particolare: se tu hai una maglia bianca ed un pantaloncino verde, lui ha una maglia verde ed un pantaloncino bianco… un caso di questa settimana, un portafortuna o una scelta motivata?
E’ una storia carina. Da quest’anno è cambiata la regola secondo la quale in doppio bisognava scendere in campo con gli stessi colori del proprio compagno di team. A noi non è piaciuto questo cambio, ci piaceva avere gli stessi colori, come se i colori stessi ci rappresentassero come team, e non solo, poiché anche a livello di sponsor è sempre importante rappresentare al meglio chi ti dà una mano. Quindi ogni sera ci confrontiamo e decidiamo quali colori vestire il giorno dopo, in questa combinazione maglietta e pantaloncini a colori invertiti. Noi ci divertiamo, il pubblico probabilmente se ne rende conto e gli sponsor apprezzano, meglio di così è difficile! [risata]
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