di Andrea Cherchi (Museo del Tennis)
Nato in Argentina ma di nazionalità peruviana, ospitiamo con piacere Pablo Arraya, simpaticissimo tennista attivo nel corso degli anni ’80 e ’90. Specialista dei campi in terra battuta (europea ed americana), Pablo fu capace di ottenere dei buoni risultati anche sulle superfici rapide e di raggiungere un best ranking di n°29. Nel suo palmares ricordiamo un titolo ATP, conquistato a Bordeaux nel 1983 (in finale su Juan Aguilera) a cui va aggiunto quello vinto in doppio a Palermo, sempre nel 1983 (in coppia con Clerc); inoltre anche 4 finali: a Madrid nel 1981 (sconfitto da Lendl), a Bordeaux nel 1982 (sconfitto da Hans Gildemeister), al torneo indoor di Tolosa (perse con Heinz Gunthardt) ed a Palermo nel 1986 (superato da Ulf Stenlund). Da menzionare anche i successi nei challenger: Brasilia e Torino 1981, Messina 1982, Le Toquet 1983, Santiago 1986 e San Luis Potosi 1991. A conferma del legame con l’Italia ricordiamo la semifinale raggiunta a Roma nel 1982 (sconfitto da Eliot teltscher) ed i quarti del 1984. In carriera vanta vittorie su avversari del calibro di Wilander, Scanlon, Gomez, Arias, Sundstrom, Solomon, Mecir, Adriano Panatta, Volkov, Kriek e Washington.
Ciao Pablo, benvenuto sul Museo del Tennis e grazie per averci concesso questa piccola chiacchierata..
Museo del Tennis: A quanti anni e come hai iniziato a giocare a tennis?
Beh, se consideri che mia mamma ha giocato praticamente sino al nono mese di gravidanza, posso dire di aver iniziato a giocare già quando ero dentro il suo ventre!
Museo del Tennis: Quali erano i tuoi migliori amici fra i tennisti professionisti?
Stavo molto bene con i giocatori latini, con i sudafricani e con la maggior parte degli amici di Laura [n.d.r. Laura Arraya, sorella di Pablo è stata un’ottima tennista professionista]…però tieni presente che l’amicizia può essere spesso molto ingannevole nel circuito, visto che basta un match per cambiare ogni cosa!
Museo del Tennis: Quale è il miglior match che tu abbia mai giocato?
Credo di aver giocato un match grandioso quando sconfissi Wilander ad Indianapolis [n.d.r. nel 1982 Pablo superò 76 76 un Wilander che quell’anno aveva vinto il primo titolo al Roland Garros]
Museo del Tennis: Che differenze riscontri fra il tennis attuale e quello dei tempi in cui giocavi tu?
Beh, il tennis è oggi molto più professionale: loro adesso sono molto meglio rispetto ai nostri tempi, è migliore la loro duttilità, la mobilità ed anche la tecnica.
Museo del Tennis: Quali sono i tuoi ricordi dell’Italia?
Oh io adoro l’Italia: la gente è così appassionata ed elegante!
Museo del Tennis: Di cosa ti occupi oggi? Sei ancora nel mondo del tennis?
Beh si, sono ancora nel modo del tennis e sono super impegnato visto che gestisco con altre persone due “academy” tennistiche, una a Lima e l’altra a Miami.
Museo del Tennis: Per concludere….vuoi rivolgere un saluto agli amici del Museo del Tennis?
Ciao a tutti gli amici del Museo del Tennis [n.d.r. ce lo dice proprio in italiano]…ricordate che noi abbiamo scelto il miglior stile di vita!