Una passeggiata di sei ore e dieci minuti; il pubblico in visibilio, in due giorni terminati solo grazie all’illuminazione artificiale, che hanno consegnato Andreas Seppi al microcosmo storico degli Internazionali. Reduce dal trionfo a Belgrado 2012, su Benoit Paire per conquistare il suo secondo titolo in carriera, l’altoatesino dà fondo al proprio fisico da maratoneta diesel e si guadagna con pieno merito una passerella nei quarti di finale contro Roger Federer, che lo calpesterà comodamente lasciandogli appena tre games, non per questo cancellando la straordinaria impresa dell’azzurro.
Si inizia quando al quinto tentativo in carriera, Seppi vidima il biglietto per gli ottavi di finale a Roma, sopravvivendo ai diciotto ace di John Isner, che porta a casa il parziale d’apertura strappando il servizio per ben due volte. Livellato l’incontro con un ulteriore tiebreak, l’italiano sfrutterà l’unica palla break su dodici avute, nel momento più opportuno; l’undicesimo game del set decisivo, per poi tenere a quindici il proprio turno e assaporare per la prima volta uno stage così avanzato nella capitale, dopo un incontro di rara pulizia. Più di quaranta vincenti a fronte di diciotto miseri non forzati, con l’ottanta per cento di punti ricavati con la prima di servizio in campo; un automa, gelido anche quando i Tomahawks che Isner lasciava partire alla battuta gli impedivano di avvicinarsi, o peggio gli annullavano le opportunità di break.
Sarebbe già di per sé una storia da raccontare ai posteri, eppure Seppi si supera al turno successivo, dove incontra quello che due anni dopo avrebbe spezzato l’incantesimo Fab Four nelle finali Slam, Stan (all’epoca Stanislas) Wawrinka.
E solo il fascino del campo delle statue, nel centro del complesso del Foro Italico, poteva avvolgere una serata da poema omerico; con il tramonto che ha ormai già dato appuntamento all’aperitivo del giorno dopo, Andreas Seppi alza le braccia al cielo, in ginocchio sulla linea di fondo. Tre set, tutti conclusi al joeux decisif, con il culmine raggiunto nel parziale decisivo, in cui Wawrinka non sfrutta tre matchpoint consecutivi, subisce sei punti in fila e si arrende mandando a metà rete un dritto figlio di tensione e stanchezza. Nel corso del terzo set Seppi aveva già compiuto un primo portentoso recupero, francobollando lo svizzero sul 5-5 dopo aver bianchettato altre tre opportunità per Wawrinka di chiudere i conti; perso il primo tiebreak infatti, Andreas annulla un primo matchpoint nel tredicesimo game del secondo set, nel quale trova anche la lucidità per mostrare tennis champagne, e contemporaneamente rimanere aggrappato con i denti al sogno dei quarti in un mille. Quarti che si concretizzeranno grazie a grinta e caparbietà, insolite per il notoriamente algido Seppi, il quale sul 5-3 in favore di Wawrinka, butta il cuore oltre l’ostacolo senza cedere ad altre due palle match per l’avversario, rimandando quindi la sentenza al tiebreak finale, che si concluderà in bellezza.
Andreas Seppi dal Trentino, ottavo ore di Roma per due gloriose giornate.
Leggi anche:
- None Found