di Matteo Mosciatti
Dopo l’eliminazione della Nazionale ai quarti di Coppa Davis e la squalifica per scommesse inflitta a Marco Cecchinato, il tennis italiano maschile rialza la testa grazie ai successi di Lorenzi e Fognini e all’ottimo risultato ottenuto in Svezia da Andrea Arnaboldi.
Il mancino allievo di Fabrizio Albani ha raggiunto a Bastad il primo quarto di finale in carriera a livello ATP, guadagnando punti che gli hanno permesso di tornare a ridosso dei primi 200 giocatori del mondo. Lo abbiamo sentito per alcune riflessioni sulla stagione in corso e non solo.
A Bastad hai ottenuto il tuo miglior risultato in un torneo ATP dopo aver perso 4 volte al primo turno nei 5 precedenti tornei. Ti aspettavi questa performance?
Diciamo che lavoro per questo, per giocare a questo livello. Magari non mi aspettavo che tale risultato sarebbe arrivato a Bastad, tuttavia so di poterci stare in quel tennis.
L’impressione è che dopo il 6-2 subito da Trungelliti al primo turno tu abbia “trovato le misure” esprimendo poi un gran tennis. Raccontaci le tue sensazioni nei primi due match del torneo.
Dopo quel primo set contro Trungelliti è cambiato il torneo. Ho iniziato a comandare e prendere in mano il gioco, così è cambiato l’equilibrio del match. Da lì ho continuato a giocare in quel modo fino alla fine del secondo set contro Ramos.
Rimpianti per la sconfitta contro lo spagnolo?
Contro Ramos ho giocato due set di ottimo livello. Il rimpianto è quello di non essere riuscito a continuare a fare lo stesso anche nel terzo. Ma sicuramente mi è servito come spunto per lavorare.
Ora dove proseguirai la tua stagione?
Giocherò ancora due Challenger, Cortina e Fano, per poi andare in America a giocare le qualificazioni degli US Open.
Attualmente sei numero 204 del mondo e il tuo best ranking è al 153. È quello l’obiettivo?
Il mio obiettivo è entrare nei primi 100 del mondo ma sicuramente la prima tappa sarebbe quella di migliorare il best ranking.
Mi piacerebbe sentire l’opinione di un professionista come te su due temi piuttosto “caldi” del mondo dello sport. 68 atleti russi fuori dalle Olimpiadi per doping: come giudichi uno sportivo che sfrutta questo tipo di sostanze? Che provvedimenti attueresti contro di lui?
A mio avviso un atleta che si dopa non merita di continuare a praticare sport, tolleranza zero. È una forte mancanza di rispetto prima di tutto verso se stessi, poi verso gli altri atleti che praticano lo stesso sport ed infine verso lo sport stesso. Il miglior modo per eliminare il doping è dare un forte segnale a chi fa uso di quelle sostanze, magari con la radiazione immediata.
L’altro argomento è la squalifica di Marco Cecchinato…
Penso la stessa cosa per i casi di scommesse: i provvedimenti devono essere molto severi. I giocatori che fanno queste cose creano una pessima immagine dello sport.
In chiusura usciamo dal tennis: da tifoso e appassionato, come vedi la nuova Inter dei cinesi?
La nuova Inter la vedo male purtroppo! Il calciomercato dei cinesi per ora lo definirei disastroso; speriamo che ci regalino qualche gioia al più presto!
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