di Sergio Pastena
Djokovic (1) – Gasquet (13): se alla vigilia degli Us Open molti pensavano che Djoker avesse un piede e mezzo in semifinale “di default”, dopo il sorteggio possiamo dire che ne ha uno e tre quarti. Niland, Dodig, Gasquet, Monfils… male che vada. Salvo il primo, tutti avversari ai quali bisogna fare attenzione, ma niente di tremendo. Orecchie drizzate contro Gael, comunque: è stato uno dei pochi a far soffrire Novak quest’anno. In questo settore troviamo Starace, che esordisce contro Berrer.
Berdych (9) – Monfils (7): parlavamo del transalpino… la questione è “Arriverà ai quarti?”. Subito Dimitrov… poi difficoltà paradossalmente a scalare (Ferrero e Granollers) ma un ottavo molto duro contro un Berdych ultimamente in grande spolvero. A guastare la festa al ceco ci potrebbero provare Fabio Fognini al secondo turno (esordisce contro Zeballos) e Janko Tipsarevic al terzo, sempre che superi un ipotetico e affascinante secondo turno contro “Picasso” Petzschner.
Federer (3) – Troicki (15): tabellone nella norma fino ai quarti per “King Roger”, che se in buone condizioni non dovrebbe avere difficoltà eccessive. Il primo scoglio serio dovrebbe essere al terzo turno, con uno tra Cilic e i giovani rampanti Tomic e Harrison. Agli ottavi in teoria Troicki, poi arriverà un quarto di finale con uno tra Fish e Tsonga, salvo sorprese. A dispetto della classifica, lo svizzero potrebbe preferire Mardy. In questa zona c’è anche il nostro Seppi, che ha pescato Monaco.
Tsonga (11) – Fish (8): due giocatori in grande spolvero che dovrebbero contendersi un quarto di finale contro Federer, salvo inserimento di outsider come Verdasco e (più difficilmente) Anderson. Per il resto questo settore non offre grandi nomi: qualche buon giocatore come Hanescu e Nieminen, un paio di volleatori d’antan (Llodra e Dancevic) e una cospicua dose di carneadi o atleti fuori forma (vedi alla voce De Bakker, subito fuori al Challenger di Manerbio).
Soderling (6) – Simon (12): questione di punti di vista. Per lo svedese non è malvagio un accoppiamento teorico nei quarti con Murray (sempre meglio di Djokovic, in fondo) ma per arrivarci dovrà sudare, visto che ai quarti potrebbe beccare uno tra Simon e Del Potro (contro il quale esordirà Volandri) e prima, al terzo turno, sfiderà probabilmente il vincente di Baghdatis-Isner. Meglio non pensarci, per ora: l’esordio con Sorensen non è di quelli che non fanno dormire la notte.
Wawrinka (14) – Murray (4): difficoltà crescenti per Andy. Dopo Devvarman e Haase in teoria avrebbe Lopez. Agli ottavi uno degli incroci per lui meno graditi, quello con Wawrinka: lo svizzero è uno di quelli che sanno mettere in difficoltà lo scozzese, tant’è che il conto dei precedenti dice 5-4 per Andy, ma con l’ultima sfida vinta proprio dal numero due svizzero in quattro set, proprio a Flushing Meadows nel 2010. Infine il quarto con Soderling, non proprio una botta di vita.
Ferrer (5) – Almagro (10): tornato tra i Top 5 con pazienza certosina, il buon David non avrà scogli insormontabili fino agli ottavi (attenzione comunque a Florian Mayer). L’accoppiamento teorico è con Almagro, ma considerando che da quelle parti bazzica un certo Andy Roddick, non è impossibile che la realtà prenda un’altra piega. Quarto di finale eventuale contro Rafa Nadal, che pur non essendo al meglio partirebbe strafavorito.
Youzhny (16) – Nadal (1): Golubev subito non è l’ideale, magari, ma per il resto Nadal non può proprio lamentarsi. Ljubicic al terzo turno, Youzhny agli ottavi e un quarto di finale teorico contro Ferrer, che per il seeding potrà anche essere il peggiore degli avversari ma contro Nadal ci vince solo quando Rafa va in campo saltellando su una gamba. Oltre ad un Melzer in difetto di forma sono da verificare le condizioni di Gulbis e Nalbandian: due generazioni di incompiuti.
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