Mentre il tour maggiore è ancora alle prese con il cosiddetto ricambio generazionale, anche grazie all’arrivo di astri promettenti, Zverev e Fritz su tutti, anche il mondo dei Challenger sta offrendo qualche interessante spunto in questo inizio di 2016. Uno dei giovani che ha mostrato un indubbio progresso è sicuramente il 21enne Adam Pavlasek.
Nato l’8 ottobre del 1994 a Bilovec, il giovane ceco ha ottenuto importanti risultati in questo avvio di stagione, che lo hanno prepotentemente avvicinato alla Top-100. Dall’alto dei suoi 186 centimetri, Pavlasek dispone di un discreto servizio, ma soprattutto di buone capacità nei pressi della rete, cosa abbastanza rara per quelli della sua generazione. Con i colpi da fondo è piuttosto equilibrato: sia con il dritto che con il rovescio bimane può contare su una buona potenza, con il secondo che è spesso più preciso e profondo. Un repertorio abbastanza completo, per il ceco, che proprio nel 2015 gli è valso le prime due convocazioni in Coppa Davis, seppur sia stato impegnato esclusivamente in doppio. Proprio al fianco di Radek Stepanek prima, e Jiri Vesely poi, ha assaporato l’atmosfera della Davis, vincendo, tra l’altro, entrambi i match. Con Vesely, Pavlasek ha mostrato grande sensibilità con la mano destra, cavandosela egregiamente contro il duo australiano Groth-Hewitt.
Il 2015 è stato per lui importante anche a livello di singolare: nella Hopman Cup ha ottenuto la sua prima vittoria contro un Top-20, purtroppo per noi, Fabio Fognini. Ha inoltre raggiunto 3 finali Challenger, tutte su terra rossa. Ha perso ad Ostrava e a Roma, eliminando tuttavia avversari ben più avanti di lui nel ranking, Dustin Brown e Lucas Pouille in particolare. La prima vittoria è arrivata poco più tardi, in quel di Proprad, Slovacchia, ai danni del cileno Hans Podlipnik. Un processo di crescita abbastanza costante, il suo, che lo ha portato a chiudere il 2015 alla posizione numero 160, con un saldo di 79 posizioni guadagnate nell’arco della stagione.
I più grandi miglioramenti però sono arrivati proprio con l’inizio del 2016, cominciato proprio con una finale, a Bangkok, persa tuttavia contro Mikhail Youznhy. Pavlasek ha cominciato così a far vedere i primi risultati sul cemento e, dopo aver provato le qualificazioni a Montpellier è giunto di nuovo in finale, questa volta perdendo, quasi inaspettatamente a Cherbourg, dall’australiano Jordan Thompson. Il fatto che abbia ottenuto buoni risultati sia su terra che su cemento lascia ben sperare per lui. Dal punto di vista tecnico ci sono le basi per inanellare qualche altra vittoria, e le doti a rete, potranno farlo diventare un buon elemento per la Repubblica Ceca in Davis. Il 2016 è per lui probabilmente l’annata decisiva: alla soglia dei 22 anni è arrivato il momento di compiere un ulteriore salto per provare a diventare una presenza fissa nei Top-100.