di Sergio Pastena
Iniziamo dalle cifre: vince Federer 6-1 6-3 6-3, lasciando al povero Wawrinka le briciole in un match apparso senza storia fin dall’inizio. Ora… alla vigilia sembrava che ci potesse essere partita, sia perché il Federer visto contro Robredo non era certo il migliore possibile, sia perché Stan contro Roddick aveva decisamente impressionato, seppellendo l’americano sotto una valanga di vincenti. Con queste premesse, se l’outsider rimedia una stesa memorabile, difficilmente c’è un solo motivo.
In effetti in campo non c’è stato il Wawrinka versione monstre visto all’opera contro A-Rod: lo si può capire soprattutto dal rendimento al servizio: il numero 19 del mondo ha servito 79 volte contro Roddick mettendo a segno la cifra spaventosa di 24 aces, mentre con Federer ne ha ottenuto appena uno su 81 servizi. Il merito è sicuramente anche della grandissima capacità di King Roger di leggere la battuta avversaria, ma anche e soprattutto di una prestazione sottotono di Wawrinka, che ha anche collezionato 11 errori gratuiti in più rispetto al match precedente.
Il primo set ha visto subito Federer dettare legge e strappare il servizio all’avversario. L’ex numero uno del mondo non ha dato l’opportunità a Wawrinka di ricorrere continuamente alla sua arma migliore, il rovescio, come era accaduto nel turno precedente. Quando poi Stanislas ha forzato un paio di conclusioni piazzandole nell’angolino e si è visto ritornare indietro risposte più che decenti, la piega che avrebbe preso la partita è stata chiara. Federer, per intenderci, nel primo set in fase offensiva sembrava Soderling e in difesa ricordava Ferrer. 6-1 in meno di mezz’ora.
Nel secondo set Wawrinka ha provato a imbastire un minimo di resistenza e, sul 3-3, ha avuto l’unica minima occasione di cambiare l’inerzia del match. Una palla break, che sarebbe rimasta la sola occasione concessa da Federer, sulla quale Wawrinka si è trovato a poter giocare un rovescio lungolinea con l’avversario spostato. L’ha messo in corridoio, nel game successivo si è disunito ed il match è finito lì. Nel terzo Federer si è limitato ad operare un break chirurgico e a tenere il servizio.
Per Roger I da Basilea una prova decisamente convincente che ne rilancia le quotazioni con decisione dopo due prestazioni stentate. Per Wawrinka resta la consapevolezza di un grande inizio di stagione che lo ha visto raggiungere livelli di gioco mai toccati in precedenza. Oggi, però, era diverso e lo sguardo rassegnato di coach Lundgren, uno che Federer lo conosce a menadito, la diceva lunga: quando gioca così davvero non ce n’è per nessuno…
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