di Sergio Pastena
Niente di nuovo sotto il sole, e tutto sommato è anche normale, nel ranking della settimana precedente gli Australian Open.
Top 10
Nessun cambiamento tra i primi dieci della classifica, il passo più significativo lo compie David Ferrer che, vincendo ad Auckland, si porta a soli 60 punti da Berdych. Sia lo spagnolo che il ceco a Melbourne difendono appena il secondo turno, ovvero 45 punti: la lotta è aperta.
Top 50
Esce dai primi 50 il francese Julien Benneteau, in calo di ben dieci posizioni: a prendere il suo posto, pur senza brillare, è Hanescu. Si avvicina al best ranking Santiago Giraldo, che sale al numero 59 dopo la semifinale in Nuova Zelanda.
Top 100
Frederico Gil, Igor Kunitsyn, Michael Russell: rientrano nei 100 tutti e tre e Gil per soli due punti non si riprende la palma di migliore del Portogallo. Ad uscire sono Leonardo Mayer, Brian Dabul e Arnaud Clement, tutti in calo netto. Così Simone Bolelli, pur senza combinare granchè, si riavvicina ai primi 100 e aggancia la posizione 104: peccato che ci sia riuscito solo questa settimana, altrimenti avrebbe guadagnato il main draw agli Australian Open.
Up
Progresso di sette posizioni per Gilles Simon, che vincendo a Sidney si arrampica fino al numero 34: sempre poco per un ex Top Ten, ma comunque son punti e fiducia. Anche per Stakhovsky +7, mentre il suo connazionale Dolgopolov guadagna tre posizioni. Mannarino scala sei posizioni e si attesta al suo best ranking al numero 74.
Down
Il già citato Benneteau perde dieci posizioni, mentre ne perde nove il giovane Ricardas Berankis. Il disastro, però, lo fa il terzetto di cui parlavamo prima: Leonardo Mayer -13, Dabul -22 e Clement addirittura -38. Punti pesanti che se ne vanno…
Italiani
Situazione praticamente cristallizzata per i tennisti italiani: i pochi che migliorano lo fanno grazie ai peggioramenti altrui. E’ il caso ad esempio di Bolelli, ma anche quello di Fabbiano che ritocca il suo best ranking arrivando al numero 275.
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