Chi meglio di un allenatore può dire come un suo allievo sta giocando e quali sono i punti in cui deve migliorare? È per questo motivo che, quando si parla di Simone Tartarini, ovvero il coach di Lorenzo Musetti, uno dei talenti più splendenti del tennis italiano, come ben sanno anche gli appassionati sportivi che analizzano le quote per Wimbledon, è impossibile non tener conto delle sue valutazioni.
Wimbledon è sempre più vicino ed è chiaro che le aspettative nei confronti dei tennisti azzurri sono sempre molto alte. Anche se, a onor del vero, l’erba non è certo la superficie su cui Musetti si esalta di più. Un talento grezzo, ma al contempo purissimo e in grado di spiccare davvero il volo in questi anni, come raccontato anche dal commento del coach di Musetti, Simone Tartarini.
Come approcciare in maniera corretta a Wimbledon
Come dicevamo, l’erba non è certo la superficie su cui ha giocato di più Musetti. Nel corso della sua carriera, in effetti, sono pochi i match disputati su questo tipo di terreno, su cui inevitabilmente serve prendere più confidenza possibile, ma dove, il suo coach ne è fermamente convinto, i margini di crescita sono molto ampi.
Ora, non c’è dubbio che Musetti ha sempre visto Wimbledon come un vero e proprio sogno, che ha voluto coltivare fin da quando era piccolo e Tartarini ha voluto approfondire proprio l’approccio che Lorenzo dovrà avere per ottenere dei buoni risultati nel torneo inglese di quest’anno. Giocare sull’erba è chiaramente diverso che scendere sulla terra rossa ed anche Musetti deve adeguarsi il prima possibile.
Come avere l’approccio giusto? Secondo Simone Tartarini tutto cambia in base al grado di aggressività e di propositività che si pone nello stare in campo. A dispetto di quello che si verifica con la terra, sull’erba la pallina viaggia con velocità diverse e più alte e, di conseguenza, serve essere inevitabilmente più reattivi e pronti in fase di risposta. Insomma, non ci si può far travolgere dal gioco, ma serve prendere in mano l’inerzia ed essere aggressivi, eliminando ogni tipo di tattica attendista.
In effetti, come spiegato da Tartarini, si tratta di un aspetto squisitamente mentale più che tecnico, visto che bisogna avere la prontezza e la capacità di capire quale possa essere la soluzione più vantaggiosa ed efficace su cui puntare nei vari momenti del match. Anche Musetti deve fare dei grandi passi avanti ancora sotto questo aspetto, soprattutto nel comprendere come non serva snaturarsi per avere successo sull’erba. Al contrario, è necessario colpire sempre la palla dall’alto verso il basso, visto che il movimento ascendente, su questo tipo di superficie, non porta mai a nulla di buono.
Tanto da lavorare? Sì, ma il futuro è roseo
Chi è attento alle statistiche, sa perfettamente come l’obiettivo di Musetti, in fin dei conti, è provare a migliorare quel sedicesimo posto nel ranking Atp, suo massimo risultato in carriera. Le prospettive, come messo in evidenza dallo stesso coach Tartarini, sono ben altre, visto che per lui Musetti vale già ora i primi 7-8 al mondo. Per poter fare quel passettino verso l’alto, però, serve non tanto fare il salto di qualità a livello tecnico-tattico, aspetto in cui già adesso Musetti eccelle, quanto piuttosto dal punto di vista mentale.
La problematica che Lorenzo deve risolvere è legata al fatto che, quando le cose non vanno bene, la luce si spegne ed esce dai match. Per poter risalire la classifica e prendersi la top 10, invece, è fondamentale imparare a fare proprio la costanza, soprattutto in termini di vittorie e di risultati positivi.