Non possiamo non citare il Mental Tutor e diplomato PNL FEDERICO DI CARLO detto prima Bacio Perugina per la sua abitudine,tipica invero degli strizzacervelli, di catalogare ogni comportamento in frasi standard tipo quelle che si leggono scartando I famosi cioccolatini, e poi Querelle de Brest per aver minacciato di querela il sottoscritto (e anche SpazioTennis) per aver messo in dubbio la validita’ di certi diplomi rilasciati in 3 giorni. Federico era l’ultimo rimasto di un gruppo di psicoterapeuti che probabilmente avevano scelto il nostro stagno di utenti come baqcino di osservazione per le lorto ricerche…Ricordo anche Something Blue ed ora Maria Prosperi. Ovviamente non e’ che puoi nutrire gran simpatia per chi ti vuole querelare soprattutto nel corso di uno scambio di battute al Bar del Blog ma anche se probabilmente ne sente la mancanza piu’ Bogar del sottoscritto, non ho preclusioni a confermare che Fede era (e probabilmente e’ tuttora) un appassionato di tennis junior e quindi per questo merita anche lui rispetto . A completare La Banda dei Quattro (dell’Oca Selvaggia) fomentatori della Grande Ribellione che porto’ poi alla Guerra dei (Blog) Cloni che solo di recente si e’ conclusa con la firma dell’armistizio, colui che forse inconsciamente e forse no ha causato lo scoppio dell’ostilita’, ovverossia Ted Meekma for President aka il Gollum e a volte noto come PP RENELLA, e quindi omen nomen!, un economista prestato al tennis junior, che volendo scrivere un libro su Bollettieri si ritrova per una settimana a Bradenton con il vostro Doc, se ne innamora follemente e poi sentendosi sedotto e abbandonato o semplicemente non corrisposto abbastanza, lo tradisce con Mad Max, che all’epoca tormentato da conlitti interior e pressanti decisioni da assumere,batteva le champagne fomentando la guerriglia interna contro gli dei bugiardi e I falsi miti di progresso. Ma non precorriamo I tempi e torniamo al tempo in cui Andrew e il non ancora federale ma solo autorevole Commentucci quasi si trovavano d’accordo:”Andrew insomma si chiede se VERAMENTE L’OBIETTIVO DI UN CIRCOLO SIA CREARE GIOCATORI E NON QUELLO DI PRESERVARE E DIFFONDERE LO SPIRITO DI CLUB e in un post del 27 Maggio prova a spiegare il suo pensiero:”Piatti ha detto una cosa importante: “io sto ancora facendo un percorso, sto facendo ancora esperienza…”. Indica una ricerca, un paziente lavoro di mosaico, un puzzle da comporre… Questa crescita è ciò che secondo me contraddistingue il suo lavoro…Ora, secondo me, sarebbe anche giusto che questa “crescita” la svolgessero gli addetti ai lavori, ossia maestri, dirigenti di circolo, coach e baristi di circolo. I genitori potrebbero tranquillamente stare in disparte: quando gioca il figlio, gridolini o ansie della madre/padre o “quello è mio figlio” della madre/padre rigorosamente sulle tribune o a casa.Tuttavia, ci sono anche molti “ma”. Tutto fa parte del cosidetto “caso Italia”, che da Radicale visionario, non posso non citare. Ossia, il “non-rispetto” o “mancata applicazione” delle proprie stesse leggi da parte dello Stato, comporta e fa conseguire comportamenti poco corretti o poco appropriati dei cittadini, poi sanzionati da uno stato poco credibile.Nel minuscolo, claustrofobico, stagnante mondo del tennis, la strutturazione delle associazioni sportive in Circoli (che si denominano Associazioni sportive ma non lo sono), degli allenatori in Maestri (che si denominano tali, ma sono praticamente l’associazione sportiva stessa e una lunga serie di altre cose che non sto ad elencare), concorre a creare disagi agli avventori al tennis. Questo groviglio di Circoli ormai destinati a diventare wellness centers o Spa, di maestri che vivono esclusivamente di tennis, di circoli diretti da personaggi decisamente non a loro agio con la racchetta, crea a copertura il famoso “spirito di club”, che io reputo la morte di ogni attività sportiva seria. Lo “spirito di club”, il circolo come associazione sportiva ma non tale richiede un vincolo di “sangue”, in questo caso monetario (ma anche regolamentare). Conseguenze:1.Costo alto per l’accesso ai campi.2.Costo alto per l’attività sportiva.3. Attività sportiva svolta in ambiente adibito a “giardino di casa” per figli di professionisti e imprenditori.4. Drastica riduzione del numero di soci e di fruitori del tennis.5. Maestri ostaggio dello “spirito di club”, ossia figure che vivono grazie al circolo.6. Dirigenti di circolo accuratamente scremati tra coloro che “sostengono” lo spirito di club e tra coloro che ancora non hanno capito.7. Materiale umano scarso e poco motivato con conseguente trascinamento verso il basso dell’attività sportiva, in quanto vi è necessità di non allargare troppo la forbice tra “chi ci prova” e “chi non ci prova”.8. Tante altre cose che potete anche immaginare da soli figurandovi un circolo come uno stagno e non come un ruscello. Figuratevi l’acqua…” Anche Roberto Commentucci prova ad approfondire il discorso: “Il problema più grosso del nostro sistema di governo del tennis, a mio parere, è che proprio a queste organizzazioni dilettantistiche (e che perseguono obiettivi spesso del tutto incompatibili con quelli del tennis agonistico) risponde la dirigenza della federazione.I circoli eleggono i vertici federali, e possono sfiduciarli se non apprezzano il loro operato.I vertici federali quindi, anche se illuminati nelle intenzioni (come sono a mio avviso gli attuali) trovano grossi ostacoli sulla loro azione di riforma proprio per la neessità di dover comunque compiacere i circoli, che possono togliere loro la fiducia e li tengono sotto scacco.E’ da questo conflitto, a volte latente, a volte esplicito, che a mio avviso nascono anche situazioni patoogiche, come il recente commissariamento di regioni quali la Lombardia e le Marche.Bisogna perciò riallineare gli obiettivi tra federazione e affiliati. Anche la base, anche gli affiliati, devono capire e accettare che il miglioramento del settore tecnico è condizione imprescindibile per il rilancio del tennis in Italia.E se questo rilancio dovesse implicare (come è necessario e inevitabile che sia, se non altro per una mera questione di numeri) anche una “proletarizzazione” del nostro sport, ebbene, che i parrucconi dei circoli più escusivi ed elitari se ne facciano una ragione.Il loro piccolo mondo, così ben descritto da andrew, deve finire.Ma come?A mio parere, come primo passo, bisogna riequilibrare il sistema di rappresentanza della FIT, dando adeguata voce e influenza politica alle componenti AGONISTICHE del nostro movimento che, come lamentano i nostri coach non si sentono rappresentate nella dirigenza federale. E preciso che non è un problema di uomini.I team privati, le accademie, coloro che sono quotidianamente a lottare sul circuito, nonn possono sentirsi rappresentati da dirigenti che sono espressi da un mondo di dilettanti, chiunque sia il presidente o sieda nel Consiglio Federale. Non è una questione di persone, ma di norme. Non di Binaghi o di Panatta, ma di sistema di rappresentanza.Occorre che anche la componente agonistica del nostro sport possa avere la giusta influenza nell’elezione degli organi federali e nella definizione delle politiche federali.
(Chiara)
A questo fine, bisogna cambiare la nozione di affiliato, per includere in essa anche le componenti agonistiche del nostro tennis, e dare loro un peso elettorale adeguato. Facio un esempio. In passato i circoli votavano per numero di campi. Più campi avevi, piùvoti avevi, con il risultato che per verificare la regolarità delle elezioni ci voleva un impiegato del catasto (ogni circolo tendeva a dichiarare più campi di quelli che aveva).Ebbene, io immagino un sistema di rappresentanza in cui gli affiliati dispongono di un potere elettorale proporzionale ai risultati agonistici ottenuti, ma non solo dalle loro squadre nei campionatini, ma anche, e con una ponderazione maggiore, dai loro atleti professionisti (purché tesserati da almeno due anni, onde evitare il mercimonio di tesserati a fini elettorali). In questo modo, l’organizzazione che meglio riesce nel tennis agonistico/professionistico, unico vero e giusto metro valutativo, più ha influenza nella definizione della politica federale.E’ sulla base di queste linee-guida che occorrerebbe riformare le norme che regolano il funzionamento della FIT.E poiché esse non sarebbero mai accettate dai circoli, occorre che di questa riforma “costituzionale” si faccia carico il CONI, al limite con lo strumento del commissariamento.andrew trova errata, o almeno da compendiare, la proposta sul peso da assegnare a chi ha tesserati agonisti. “BISOGNA INVERTIRE IL PENSIERO CHE SIANO I CAMPIONATI A SQUADRE IL METRO DI GIUDIZIO. I CIRCOLI DEVONO ESSERE RAPPRESENTATI NON DALLA LORO SQUADRA MA DAGLI ATLETI NEI TORNEI INDIVIDUALI-INDIVIDUALI-INDIVIDUALI. Per il pragmatico Atti invece “Quello che bisognerebbe fare è molto + semplice, basta copiare il calcio (solo in questo) , e creare una Lega professionisti ed una Lega dilettanti.La lega professionisti avrà, almeno inizialmente, solo determinati circoli x regione (1-2 per provincia) che otterranno, per risultati e programmi, Tot Contributi; tutti gli altri potranno continuare a fare imperterriti come adesso, SAT-Ore private-Torneo di bridge-festa in piscina ..etc. Saranno gli stessi maestri a dover scegliere da che partestare; e così li avremo tutti motivati e convinti del progetto.I circoli Professionistici avranno accesso a percorsi e risorse stabiliti annualmente, magari facendo intervenire sponsor locali e dando ai maestri e preparatori quella tranquillità economica necessaria per “sposare” in pieno il progetto ( con un consiglio direttivo composta da atleti maestri e genitori); compito della FIT sarà unicamente monitorare costantemente il buon andamento ed eventualmente posizionare i circoli in base ai risultati agonistici raggiunti (da una certa età in poi), oltre a selezionare gli atleti per le rappresentative azzurre, e/o utilizzarli per marketing pubblicità etc…“ Il Vostro sempre piu’ Umile Cronista si chiede invece:Ma I COACH MIGLIORI NON DOVREBBERO ALLENARE SOPRATTUTTO GLI U10? (e’ nato prima l’uovo o la gallina? Mio figlio gioca bene e quindi lo porto da Bollettieri o lo porto da bollettieri cosi’ poi gioca bene?) ma lo dice anche Piatti: “all’estero i coach migliori lavorano già sui giovanissimi mentre noi dobbiamo recuperare concetti tecnici di base sui ragazzi di 18/19 che si stanno affacciando al professionismo e questo perchè tralasciato dalle sat… “
Ragazzi, potrei stare qui per ore a raccontarvi di tutto quello che e’ gia’ stato ditto: giardate solo I titoli di un mio Riassuntone, l’ottavo o il nono, chissa’, della Prima Stagione:1)SPECIALIZZAZIONE SPORTIVA PRECOCE2)L’ALTO COSTO DELLA VITA (TENNISTICA) 3)PROBLEMI DEL TENNIS ITALIANO 4)FIAT LUX SULLA FIT 5)E ALLORA,DE PROFUNDIS PER IL CIRCOLO? 6)E CI POTEVA MANCARE? ACADEMY vs CIRCOLI & IMPORTANZA DELLA LOGISTICA 7)SCUOLA NAZIONALE MAESTRI 8)MALAFEMMENE(A Tirrenia Femmine si,Femmine no…)9) PERCHE’ NON CI SONO PIU’ CAMPIONI ITALIANI? 10)CARLO POLIDORI vs GENITORI? NO, QUESTA VOLTA VS PRESIDENTI!!! 11)TUTTI CONTRO TUTTI (eh,si…le polemiche infuriavano anche allora!)12)SCONTRI FRA TITANI (il primo e’ lo SCONTRO PER INTERPOSTA PERSONA FRA PREPARATORI ATLETICI, Il SECONDO SCONTRO e’ invece con Thomas Yancey e il Fuori Tema. Poco dopo dunque,NEL TERZO SCONTRO, provo a far fuori anche Nikolic ma fortunatamente non ci riesco, pur scatenando l’entusiasmo di Roberto.: ‘mi domandavo invece se non fosse possibile convincere Nikolic a fare il Bastian Contrario di Se Stesso e come Demostene impegnarsi a fondo nello stendere un’Orazione questa volta CONTRO il Vincolo, una orazione vibrante e ironica come solo Nikolic puó fare, di quelle che mettano alla berlina il sistema e chi l’ha voluto o lo sostiene, e anche se non fosse quello che davvero lui pensa, chissenefrega, magari stavolta è così bravo che ci convince tutti…E ci permetterebbe una ,sono sicuro,micidiale introduzione alla nostra Petizione per la Cancellazione del Vincolo…’13)SVINCOLONE (TUTTO A MANCINA…) sul vincolo,appunto 14)CHE PALLE!!!,sulle palle mid 15)IMPORTANZA DELLA VITTORIA NEI TORNEI JUNIOR16) IMPORTANZA DELLA VIDEOANALISI 17) X AND O: ovvero e’ meglio allenare il colpo forte di un giocatore o cercare di rinforzare quello debole a tutti i costi? 18) BORN TO WIN or BEAUTIFUL LOSER? THIS IS THE QUESTION (e SBATTIMENTO DI RACCHETTE) 19)NON ESISTONO CERTEZZE PER DIVENTARE CAMPIONI!20)MA NE VALE POI PROPRIO LA PENA?LA VITA FUORI DAL CAMPO E GIOVENTU’ BRUCIATA E si tratta solo dei titoli! Infatti potrei campare di rendita per I prossimi sei mesi semplicemente ripubblicando sotto il titolo di TGF, La Memoria Storica, alcuni di questi Riassuntoni e credo che appunto prima o poi lo faro’ cosi’ Bogar sara’ davvero costretto a rileggersi tutto…In questo periodo poi a quello che,col passaggio da Blog a Sito, si sta ormai trasformando nel BraccoUbaldo Show imperversa anche la Banda dei Filosofi: Thomas Yancey, Roberto de Rossillon, Juan Matus e la tremenda Chloe de Lisser. Mentre di Thomas ricordiamo alcuni celebri e dotte digressioni fuori tema, degli ultimo due riportiamo “ahmadinejad è un simpaticone rispetto a certi soggetti che blaterano indefessi in questo blog” (chloe de lissier, 5 febbraio 2008 alle ore 12.17) e:Questa sgangheratissima rubrica dovrebbe chiamarsi “Genitori e figli ostaggi degli Ostrogoti”(Juan Matus,13 Febbraio 2008 alle 16.27). Purtroppo, e secondo Archie per colpa esclusivamente mia, questa Banda dei Quattro (da non confondersi coi Quattro dell’Oca Selvaggia che furono Max, Archie, Fede e Ted ai tempi della Guerra dei Cloni) ci ha da lungo tempo abbandonati come del resto anche Enzo Lo Iacono e Stefar ed e’ un peccato, sono il primo a riconoscerlo, anche se resto fermo nella mia opinione: se han smesso di scrivere non son certo io il responsabile, don’t shoot me:I’m only the piano player, io sono solo il pianista, di piano bar per giunta. E che comunque in tempi non sospetti scriveva anche lui rispondendo a quail fossero I suoi tre desideri da richiedere a Binaghi per migliorare la situazione del tennis giovanile: 1) DISPONIBILITA’ CAMPI GRATIS PER UNDER 14 IN TUTTI I CAMPI DEI CIRCOLI SE IN QUEL MOMENTO NON SONO OCCUPATI DA MEMBRI PAGANTI E COMUNQUE OBBLIGATORIO NEGLI ORARI FINO ALLE 17. Questo in attesa di costruire grandi campi pubblici comunali.
2)TORNEI NEL FINE SETTIMANA magari distribuiti su piu’ circoli in modo che si possa anche viaggiare l’italia per andare a giocare non solo i tornei vicini a casa. E soprattutto perche’ si possa allenarsi da LUN a VEN e giocare nel week end.
3)OGNI PROVINCIA O ALMENO OGNI REGIONE DOVREBBE AVERE UN CIRCOLO CHE FACESSE DA PUNTO DI RIFERIMENTO FIT DOVE I MIGLIORI UNDER POSSANO ALLENARSI TUTTI INSIEME UN WEEK END AL MESE SOTTO L’OCCHIO DI COACHES FEDERALI. DURANTE QUESTI MEETING FEDERAZIONE/PRIVATI/GENITORI SI DOVREBBE INSTAURARE UN RAPPORTO DI RECIPROCA FIDUCIA E COLLABORAZIONE … Centri Periferici Anyone??? Qui Tropiano sotto le mentite spoglie di Trophy prima mi bacchetta: “Questa faccenda dei campi pubblici o dei campi dei circoli da lasciare liberi gratis dalle 11 alle 17 per gli under 14 è pura demagogia” e subito Nikolic che ci ha dichiarati un branco di facinorosi vanitosi e permalosi e soprattutto ormai privi di seguito ma che non puo’ fare a meno di continuare a frequentarci, “batte la lingua sul tamburo” e mi accusa di sottovalutare una delle più elementari regole di mercato. Pero’ poi una volta ribadito il concetto (SUI CAMPI LIBERI: bè, intanto nei campi all’aperto e da primavera in poi…se NESSUNO CI STA GIOCANDO, perchè non potrebbero giocarci GRATIS dei Bambini? Guardate che io dico almeno questo: in Italia se io genitore pago 1000 o più euro all’anno di iscrizione a un club, perchè mio figlio NON può giocare GRATIS dalle 11 alle 17 SE IN QUEL MOMENTO NESSUNO STA OCCUPANDO I CAMPI?????Creo comunque i futuri giocatori paganti di domani…) che trova fra gli altri l’entusiasta sostegno di Pibla, Marcos e Others, anche Max si ricrede (“anch’io quando ho letto dei campi gratuiti nei circoli sono rimasto un po’ così. però pensandoci bene qualcosa forse (e dico forse perchè non lo so con certezza) si potrebbe provare a fare. faccio un’ipotesi. periodo giugno/settembre e festività in genere magari anche la domenica, quindi ragazzi a casa da scuola. in quel periodo e giorni (e parlo sempre della lombardia perchè è questa la realtà che conosco) la mattina e nelle prime ore pomeridiano i circoli sono pressochè vuoti. allora dico che quando un campo non è prenotato ed allo scoccare dell’inizio dell’ora (quando quindi è certo che nessuno più pagherà quel campo in quell’ora) i circoli si potrebbero impegnare a far giocare gratuitamente (ovviamente per le domeniche o per le feste non estive si dovrebbe pagare un piccolo contributo per luce e riscaldamento) i propri ragazzi della sat e dell’agonistica (quindi ragazzi che già fanno guadagnare il circolo), i quali a loro volta si impegneranno alla fine dell’ora a bagnare e tirare il campo. per i circoli che aderissero all’iniziativa la fit ad esempio potrebbe riconoscere un piccolo sconto su qualcosa o potrebbe che so far pervenire grauitamente delle palline (magari acquiste dopo i tornei e quindi usate una sola volta ma vendute a pochi euro), cioè insomma potrebbe dare un piccolo incentivo per una norma che aiuterebbe tutti e non metterebbe in crisi nessuno.” E anche Trophy (onore al merito) fa una piccola Marcia indietro (il principio di fondo lo condivido: cioè la possibilità di facilitare l’accesso ai campi da tennis per i giovani.Su questa idea Tua credo si debba lavorare..qualcosa in più si può e si deve fare anche se in rapporto alla realtà esistente. Ovviamente Nikolic, coda fra le zampe, questa volta glissa. Tra l’altro ci vorrebbero anche dei Campi Pubblici Comunali IN CEMENTO (manutenzione ogni 10 anni) cosi’ Piero non deve tendere una corda e Max non deve entrare furtivamente in palestra con una rete … Il Cemento o il Tappetino dovrebbero essere resi obbligatori (almeno una quota) anche solo per questo, per farci giocare i ragazzini…. Quando vaneggio e sproloquio sull’essermi convinto che la mia fortuna e quella di mio figlio e’ stata proprio quella di aver vissuto in un Paese del Terzo Mondo (con i privilegi, ovvio, dell’Espatriato) mi riferisco soprattutto a questa possibilita’ di aver avuto accesso illimitato ai Campi da Tennis… Sulle competizioni nel week end mi da man forte anche St
efar:“sono anni che ripeto a tutti i giudici ed agli organizzatori di tornei che all’estero (vedi Francia o Spagna) i tornei giovanili si fanno il venerdi – sabato – e domenica. con primo turno venerdi sera,secondo sab mattina,terzo sab pomeriggio,semi la dom mattina e finale la domenica pomeriggio…..sono cinque turni in due giorni e mezzo…..si stancano poverini ? embe’ ? vince chi e’ piu forte e comunque si impara e ci si rinforza,no? Pensate ai vantaggi: 1)Allenamenti agonistici non persi durante la settimana,alcuni dei quali pagati fior di soldi. 2)Meno impegno dei genitori e piu’ facilita’ per accompagnamenti. 3)Meno viaggi 4)Possibilita’ di organizzare convenzioni con bar e ristoranti dei circoli,con quasi tutti i partecipanti concentrati nel week end. 5)possibilita’ per i tecnici di visionare le finali ” Ma spetta al sempre piu’Autorevole Roberto Commentucci provare a tirare le fila:“E’ giunta l’ora di avanzare proposte concrete. Credo che con un po’ di buona volontà si potrebbe condensare il meglio di quanto apparso su questo blog in un documento pubblico, contenente una serie di suggerimenti pratici e concreti, che potrebbe essere pubblicato e quindi portato a conoscenza del settore comunicazione esterna della FIT. Di seguito provo ad abbozzarne un tentativo di scaletta, diviso in macro-temi.
1) Organizzazione delle competizioni giovanili:a. rimozione del vincolo quadriennale che lega il giovane tennista ad un determinato circolo al momento del tesseramento;b. organizzazione dei tornei nel fine-settimana, in modo da lasciare più spazio alla formazione, come avviene in molti altri paesi;c. trovare modalità atte ad incentivare i circoli ad organizzare tornei giovanili su superfici rapide, in modo da abituare fin da piccoli i nostri a confrontarsi con le problematiche del veloce (e a far metabolizzare ad alunni e maestri l’importanza, sempre crescente, del servizio nel gioco moderno!!).
(Alessia)
2) Organizzazione del settore tecnico:a. miglioramento del sistema di presidio del territorio;b. creazione di un piccolo numero di “borse di studio” per inviare giovani tecnici promettenti, motivati e disposti a viaggiare, a “studiare” da coach presso le migliori academies straniere o presso altre federazioni, in modo da poter supportare nell’inserimento professionistico i giovani promettenti che stiamo per fortuna ricominciando a produrre grazie al centro federale di Tirrenia e all’ottimo Furlan.
3) programmazione degli juniores:cercare di imitare, per quanto possibile, la programmazione seguita dai giovani talenti delle academies private (vedi percorso di Miccini) o delle federazioni estere, in modo da ridurre la permanenza dei nostri nelle competizioni giovanili ed affacciarsi prima, e con maggiore gradualità, al circuito professionistico minore (futures), cercando di diversificare già dai 17 anni l’attività sulle varie superfici (non solo futures sulla terra in Italia);ovviamente rinunciando a sbandierare i successi dei nostri under 18 per ragioni propagandistiche: piuttosto, spiegare al grande pubblico che è più importante, per un diciassettennne, vincere il torneo future di Casamicciola che essere il n. 1 del mondo juniores.
In questo period di grande fermenti culturali paragonabile solo a quelli storici della Grecia di Pericle e alla Rivoluzione Francese, si tengono il Mini Raduno di Pergine a casa dell’ormai scomparso ClaudioTn e il Grande Raduno di Roma a cui partecipano, appositamente volati dall’Africa, anche la Canaglia e la Mamma della Canaglia. Sembra che si stia per aprire una valida alternative ai di la’ ancora a venire Centri Periferici ma in realta’ si tratta solo di rondini che non fanno primavera: in seguito, un paio d’anni dopo pero’, solo Mad Max riuscira’ a raggruppare un po’ di Figli del Blog anche se con la deriva polemica del momento contribuira’ a limitarne il successo. Ma nel 2008 siamo ancora tutti belli e ingénue e il Grande Raduno di Roma sembra foriero di grandi promesse. Invece la scarsa attenzione prestata dalla Redazione di Ubitennis,incluso l’ormai Autorevole Commentucci, all’evento e ai suoi partecipanti porta a una frattura che si rivelera’ alla lunga insanabile. Le polemiche che seguono e che vedono in prima linea da un lato Ubaldo e dall’altro Mad Max che aveva in pratica organizzato da solo l’incontro sfruttando la disponibilita’ e gli agganci di Fulvio Fognini, portano a un generale raffreddamento dei rapport con l’ormai lanciatissimo sito di Ubitennis che al di la’ di tutto rimane un punto fondamentale nell’informazione riguardante il Grande Tennis grazie anche agli articoli dello stesso Scanagatta, di Tommasi, di Scanzi e di una nutrita schiera di giovani collaborator fra cui Riccardo Bisti. Nel disperato tentative di rinnovarsi il Vostro sempre menoi Umile Cronista decide di cambiare Formula: non piu’ una serie continua di commenti (ormai, e nonostante la Moderazione non continuativa che bloccava il regolare flusso dei Commenti, si era arrivati ad oltre 2000 commenti), ma una serie di Articoli o Capitoli del vostro Umile (poco) SubComandante che continuava a pensare all’ormai sua creazione come a un Serial TV. Nel primo episodio (dal titolo ovvio de The Doc is Back!) comparso nell’autunno 2008 dunque si ripartiva addirittura dal Manzoni con la citazione dall’Adelchi:
Dagli atrii muscosi, dai fòri cadenti,
dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
dai solchi bagnati di servo sudor;
un volgo disperso, repente si desta,
intende l’orecchio, solleva la testa,
percosso da novo crescente rumor
(A.Manzoni sicuramente pensando ai Genitori di MiniTennisti)
Secondo molti io sarei un Padre Abusivo.Ho costretto mio figlio a giocare a tennis e mettendogli per la prima volta una racchetta in mano all’eta’ di tre anni l’ho privato,secondo alcuni, di una infanzia normale. Secondo mia moglie-e io tenderei a concordare con lei- invece il vero risultato del nostro coinvolgimento e’ stato quello di privare noi due, i genitori, della serenita’ dell’invecchiamento. Questa cosa infatti e’ ancora piu’ sentita nel relativo micromondo di una comunita’ espatriata dove le chances di incontrare una famiglia di sportivi con un figlio dell’eta’ del nostro che gioca a tennis a quel livello sono infinitamente inferiori a quelle, gia’ limitate, che puo’ avere Archipedro in Friuli.E comunque per il viandante che passa per caso e anche per la stragrande maggioranza dei nostri amici, nostro figlio e’ la vittima innocente sacrificata sull’altare dei nostri sogni e delle nostre frustrazioni. Confesso che ogni tanto comincio a crederci anch’io forse perche’ io stesso sono ormai un genitore diverso da quello che ero solo due anni fa quando con genuino entusiasmo scrissi quel post numero 37 di seguito all’articolo di Stefano Semeraro. Come ha ben ricordato una volta il nostro avvocato del diavolo per antonomasia, l’ottimo Au Contraire Nikolic, quell’articolo-e il subblog che ne era scaturito- era stato scritto per condannare quei Cattivi Genitori che in nome di un frainteso amore per lo sport trasferivano sui propri figli i propri sogni e le proprie frustrazioni o ancor peggio facevano della propria progenie un investimento economico. Insomma, una caccia alle streghe vera e propria dove le streghe sono i vari Williams, Pierce e Sharapov di turno. Sara’ stata la coda di paglia o forse piu’ semplicemente la volonta’ di offrire un altro angolo di prospettiva, la mia discesa in campo era principalmente dettata dall’esigenza di far sapere quello che tutti sanno ma non vogliono ammettere e cioe’ che in realta’ ormai in nessuno sport uno puo’ alzarsi un mattino, scoprire di avere 14 anni e dire: ok, da grande voglio fare il campione,nemmeno nell’automobilismo quando notoriamente uno per la licenza di guida dovrebbe aspettare i diciott’anni, tantomeno in sport come il tennis e il golf, difficilissimi da apprendere e che richiedono ormai che tutto quello che si ha da imparare a livello di coordinazione neuromuscolare lo si impari fra i 6 e i 12 anni. E che quindi l’importanza dei genitori nella scelta di questo o quello sport, al di la’ di una augurabile polivalenza, era di per se lapalissiana. Ma traendo spunto dalla mia particolare situazione-come sapete vivo una vita presa in prestito da ultimi bagliori di un crepuscolo postcoloniale all’estero in una grande metropoli africana- che aveva forzato la trasformazione mia e di mia moglie in allenatori, avevo anche osato affermare che fra un genitore appassionato e un Maestro di Circolo scoglionato, fosse da preferire senza ombra di dubbio il primo, aggiungendo che quello che mancava era soprattutto il Dialogo fra le due categorie, quella dei Genitori e quella dei Maestri/Coaches con questi ultimi arroccati troppo spesso sul postulato che il Genitore e’ un incompetente, un rompiscatole e qualche volta anche un pazzo criminale.Oltre quattromila posts dopo e non senza aver attraversato talvolta in punta di fioretto qualche altra volta a colpi di spadone tutti i variegati aspetti del mondo junior, ho scoperto di avere ancora la voglia di condividere la mia esperienza e, dopo una tormentata pausa di riflessione, di rimettermi a scrivere, se non altro a scopo catartico ma anche perche’ continuo a credere allo scambio di informazioni. Dicevo che non sono piu’ la stesso ingenuo genitore che scrisse “il post piu’ lungo della storia di un blog di tennis” (la definizione e’ di Angelica) ed il motivo e’ principalmente dovuto al fatto di aver constatato, attraverso le opinioni degli altri frequentatori del blog e l’esperienza diretta,l’esistenza di un Italia tennistica dominate dalla politica, dale invidie e gelosie, dalla lotta per bande contrapposte in un clima che a me ricorda l’italietta dei comuni, delle signorie e dei ducati del nostro Medioevo e Rinascimento,tutti in Guerra fra loro, tutti a cercare di salvaguardare il loro orticello o comunque il loro piccolo anche se non necessariamente sporco interesse, tutti ad allearsi con questo o quello soprattutto per evitare che quell’altro diventasse piu’ forte e piu’ potente e quindi alterasse lo status quo. La consapevolezza poi di avvicinarci sempre piu’ al punto del non ritorno, al momento delle grandi decisioni, al momento della pura e dura verita’, non fa che accentuare la sensazione che il tempo dell’innocenza davvero stia per finire con il conseguente rimpianto del tempo che passa e di quello che avrebbe potuto essere se per esempio invece che avviarlo al tennis, sport fin troppo competitivo, non avessimo privilegiato tutti quegli sports come nuoto,sci, windsurf,vela, arti marziali, tiro con l’arco, equitazione, free climbing e canoa, tutti quegli sports insomma che si possono praticare anche da soli e che fanno molto Zen e la manutenzione della motocicletta e che tutt’al piu’ in futuro avrebbero potuto farne il nuovo James Bond…
Eppoi c’e’ anche questo fatto,gia’ accennato, della solitudine, non del maratoneta ma del Genitore del Tennista, che alla fine non riesce a trovare le affinita’ elettive con nessun altro che non abbia da fronteggiare le stesse pressanti problematiche: dalle mutandine che si infilano nel culetto mentre gioca ai patterns con gli angoli stretti per aprirsi il campo passando per la videoanalisi e l’importanza di una precoce preparazione atletica specifica. Sara’ perche’ il figlio l’abbiamo fatto tardi e sara’ perche’ siamo comunque ancora sportivi praticanti ma noi, mia moglie ed io, finiamo per trovarci ugualmente a disagio sia con le coppie troppo giovani o senza figli e comunque raramente sportivi che con quelle anziane, cioe’ della nostra eta’, che non sanno far altro che parlare di cene e golf e che a noi ricordano piu’ che altro i nostri genitori. Ce ne accorgiamo quando organizziamo una cena e cominciamo a stilare la lista dei possibili invitati: gli unici che davvero avremmo la voglia e la curiosita’ di avere a cena sono quelli della nostra comunita’ tennistica del blog, gli unici con cui ci sentiamo alla fine di avere qualcosa in commune: il tennis o un figlio che gioca. Perdonatemi dunque se ho supplicato Ubaldo di darmi un’altra chance con Genitori & Figli: la verita’ e’ che non potevo piu’ fare a meno di voi. “
Et Cetera Et Cetera. Nei successivi episodi si andava di volta in volta ad esplorare, a meta’ fra aneddotica e giornalismo investigativo, i vari aspetti della vita del Genitore del Tennista: il secondo capitolo,per esempio, era un dettagliato riepilogo dell’allenamento di Nicholas in Angola, in Nigeria e a Bradenton con indicata perfino la lista dell’armamentario che ogni giorno ci portavamo dietro: coni, ostacoli, agility ladders, etc etc che a volte avevamo bisogno di due auto; nel terzo episodio dal titolo Repetita Iuvant: la vera rivoluzione del tennis italiano la si fa con i campi gratis per gli U14 e con i tornei nel week end si ritornava a parlare di argomenti molto dibattuti (e ripresi anche qui su SpazioTennis; nel Quarto si parlava, attraverso le citazioni di piu’ o meno famosi campioni, di Maleducazione o Personalita’, this is the question!; nel quinto si parlava di Videoanalisi aprendo con una altra citazione di Chloe de Lisser“Subcomandisgrazia, sei tu la dimostrazione che dio non esiste, mica il tennis”(chloe de lissier il 15 Dicembre 2008 alle 17:26) (e poi si dice che sono permaloso!; nel sesto episodio una digressione intimista su“ La solitudine del tennis player (e del Genitore del tennista) (Non vi è mai capitato di sentirvi soli? Di essere circondati da persone ma di non sapere di cosa parlare? O meglio, voi lo sapete benissimo ma sono loro, gli altri, che non sanno di cosa state parlando voi. Magari vi ascoltano con un sorriso di cortesia per qualche minuto e magari riescono anche a farvi un sorriso di cortesia e a piazzarci anche un ‘però!’, ma dallo sguardo vacuo vi rendete conto che non hanno la minima idea di quel che state blaterando. Se è vero che la gente si riconosce e si mischia con quelli dello stesso branco, sto trovando particolarmente difficile qui, ai Confini dell’Impero, in questa metropoli africana del West Africa e dove si passa nello spazio di 100 metri dall’eta’ del razzo a quella della pietra,trovare il mio gruppo di appartenenza. Non e’ tanto il fatto di essere tennista il problema ma quello di essere Tennista e Genitore di Tennista Agonista.Altro che solitudine del maratoneta, se ci pensate anche i tennisti,gia’ di per se’, vivono una esistenza raminga e solitaria mica da ridere. Pete Sampras era conosciuto come ‘coso, quello che gioca sempre a tennis (the tennis kid)’, e sentite cosa scrive,con l’aiuto di Peter Bodo, nella sua biografia A champion’s mind, parlando di quel che succede anche dopo un incontro vinto di Coppa Davis, in fondo l’unica occasione per un tennista di sentirsi parte di una squadra: “Dopo la celebrazione, ognuno va per la sua strada, Non viaggi nemmeno insieme perchè di solito ognuno ha destinazioni diverse per il prossimo torneo. E’ come quel classico film western, “I Magnifici 7”: siete un gruppo di pistoleri che si mettono insieme per salvare il villaggio e sconfiggere i cattivi. E poi a lavoro fatto, compiuto,te ne vai lungo il sentiero.Come quei pistoleri, sei un solitario. Un tennis player (Then when the job is done, you all drift down the trail. Like those gunfighters, you’re a loner. A tennis player.)” Nel settimo e ottavo capitolo si torna a parlare di cose pratiche: Sponsor (Lo Sponsor, questo sconosciuto…), e di FIT (BAMBOLE: NON C’E’ UNA LIRA!Ovvero:“ ma cosa vogliamo(vorremmo) dalla FIT che possa essere attuato in poco tempo a favore degli agonisti” (E allora ? Sinceramente sono abbastanza disilluso: per un attimo, all’inizio, ho creduto che fosse davvero una questione di scendere in campo e lasciar parlare la racchetta. E se tuo figlio era bravo e vinceva i tornei, allora qualcuno prima o poi avrebbe bussato alla tua porta. Ma leggendo qui, ai Confini dell’Impero, i vostri resoconti e le vostre rabbie e paure, mi rendo sempre piu’ conto che nello sport politica e burocrazia vanno a braccetto e che di questo non puoi non tenerne conto. E’ una realta’ che devi affrontare questo imparare come farti invitare ai Raduni o ai Tornei, come certi tornei possano influire maggiormente di altri sul ranking, come rifiutare un Raduno possa metterti in cattiva luce … E io che pensavo fossimo tutti sullo stesso treno, che viaggiassimo tutti nella stessa direzione … e invece alcuni di noi si trovano, volenti o nolenti, a fare a gara con la locomotiva … E ‘fra bufalo e locomotiva la differenza balza agli occhi: la locomotiva ha la strada segnata il bufalo invece puo’ scartare via…e poi cadere….Questo decise la sorte del Bufalo, l’avvenire dei miei baffi e il mio mestiere” di Genitore. Di Genitore di un Tennista. (Bond. James Bond). Quindi, senza soverchie aspettative, lo sguardo rivolto ad Ovest e la mente libera da dietrologie, chi ha proposte concrete parli ora o mai piu’. Mi piacerebbe che si potesse arrivare a salirci sulla locomotiva della federazione ma senza che questa si offendesse se una volta saliti si decidesse poi di scendere. Mi piacerebbe che si formasse una sorta di collaborazione fra private e federali e che i meriti degli uni non venissero vissute come fallimenti degli altri…I have a dream…che un giorno Bloggers di G&F e Giorgionsi vari possano sedersi intorno a un tavolo e invece di dileggiarsi possano cercare insieme di redigere il Vademecum/Guida Michelin del Tennis Junior in Italia…). Nel Nono Episodio si parla di Scuola e Tennis, un matrimonio difficile :
“Questo matrimonio non s’ha da fare!”
(Don Rodrigo, Ministro dell’Istruzione ai Tempi del Colera)
“Le società (compresa la Fit) che addomesticano i loro componenti hanno trovato la pace ma perso il loro futuro”
(Qualcuno di nome Mauro)
“Mio padre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta piu’ di un tennista”
(Francesco Guccini nella prima stesura de L’Avvelenata,poi modificata)
“La vita e’ quello che ti succeede mentre stai facendo altri progetti”
(John Lennon)
Confesso che il mio piu’ grande dubbio,quello che mi accompagna nelle notti insonni, e’ quello di negare in un qualche modo a mio figlio non un’infanzia felice come quella di tutti gli altri bambini (a me,francamente, sembra molto piu’ felice di loro…e anche piu’ sveglio) ma un futuro da fenomeno o meno in altri campi: che ne so, la Medicina, la Veterinaria, la Musica, il Disegno, l’Arte Drammatica …Perche’ mi rendo conto che il mio sogno di fargli frequentare normalmente una Scuola, perfino una Scuola Americana (anzi, sfato ai vostri occhi un mito: soprattutto una Scuola Americana) e contemporaneamente perseguire con qualche velleita’ il sogno di eccellenza in uno sport (anche in uno sport qualsiasi, ma soprattutto nel Tennis) e’ una mera chimera … Purtroppo, e lo dico con grande disagio ed amarezza, bisogna industriarsi a limitare i danni nella piu’ che probabile possibilita’ che il Predestinato sia bravo si ma non abbastanza o anche che improvvisamente si risvegli un mattino scoprendo semplicemente di non averne piu’ voglia. Ho sempre amato lo Sport, qualsiasi sport, e ancora oggi mi sento in colpa se nell’arco della giornata non ho fatto qualcosa di sportive ma confesso con un po’ di vergogna che l’idea di ritrovarmi con un figlio non laureato mi da un po’ di disagio (…)” Col Capitolo 10 dal titolo Essere o non essere invece si affronta il problema di quanto diranno a tuo figlio: “Son, you’re good but not enough …Ogni tanto ci penso a questa cosa, a questa frase terribile, a quando un genitore deve dire al proprio figlio: sei bravo, ma non abbastanza …” e il fatto e’ che in ogni altra professione essere ‘abbastanza’ bravi e’ sufficiente per avere una vita normale e felice mentre nello sport professionistico no, devi essere per forza il migliore. Specialmente in uno sport individuale: almeno in uno sport di squadra il mediocre, ma perfino Baggio!, puo’ sempre prendersela con l’allenatore che non lo capisce e non lo fa giocare … Ma nel tennis, come diceva Pancho Segura, non importa se sei ricco o povero, bello o brutto, simpatico o antipatico: it’s just you and me, baby, just you and me … ): nell’undicesimo episodio della serie si torna a parlare de LA FAMOSA GUIDA MICHELIN/MAD MAX DEL TENNIS, nel dodicesimo (il mio preferito) sotto il titolo LA PERDITA DELL’INNOCENZA mi spingevo ad esplorare le contraddizioni del rapporto genitore e figlio con ardite comparazioni fra Genitori, Tennis e il film The Valley of Elah, e infine nel tredicesimo Considerazioni Melodrammatiche di Un Genitore Senza (Piu’)Figlio Tennista, dopo la citazione da Wish you were hereSo, do you think you can tell/Heaven from Hell/Blue skies from pain/Can you tell a green field/From a cold steel rail?/A smile from a veil?/Do you think you can tell?(Roger Walters-David Gilmour)mi abbandonavo ad una serie di considerazioni alle soglie di un momento epocale: la partenza di mio figlio, dodicenne, per la Florida in qualita’ di studente Full Timer… vi risparmio le prime 24 tesine ma cito l’ultima:
25)Per concludere ad un certo punto durante un incontro Nicholas si rivolge a me e dice con voce tesa: Non riesco a giocare, non riesco a fare il mio gioco … Io gli ho risposto: “Fregatene! Gioca con quello che hai oggi e cerca di vincere con quello!!!” … Perche’ alla fin fine e’ vero quello che dice Brad Gilbert: ci sono 5 giorni all’anno in cui vinci con tutti. Ci sono 5 giorni all’anno in cui PERDI da chiunque. Ma sono gli altri 355 giorni all’anno che fanno di te un giocatore … E alla fine di tutto questo la cruda e nuda verita’ e’ che nessuno, ora come ora, puo’ essere in grado di distinguere il Paradiso dall’Inferno, I cieli limpidi ed infiniti da quelli plumbei impregnati di dolore, I grandi prati verdi dalle fredde rotaie d’acciaio, un sorriso da un velo … Nessuno puo’ dirci che nostro figlio non sia bravo abbastanza da poter diventare un giorno il numero uno, vincere uno slam o un master series … Do you think you can tell ?
Infine, eccoci arrivati alla fine dell’Avventura con il BraccoUbaldoShow: senza IL Terzo dei Beatles (essendo Clerici e Tommasi I primi due e Roberto Lombardi il Quarto) probabilmente non sarebbe stato possible partire ma ad un certo punto la Redazione, da cui si era frattanto allontanato Roberto Commentucci, si era via via sempre piu’ disinteressata delle nostre vicende e fortune… Con il 14esimo episodio dal titolo ovvio di “C’era una volta un Blog…” si chiude un epoca. Il motivo principale e’ sempre stato uno: la mancanza di pubblicazione della foto che invece appare nel Chi Siamo di SpazioTennis… No, scherzo: il motivo principale e’ stata la mancanza di flusso automatico dei commenti o,se vogliamo dirla in altri termini, la mancanza di fiducia –nessuno di noi e’ mai stato infatti accettato come Moderatore. E con ragione!,direte voi. Fatto sta che chiusa una pagina se ne riapre un’altra e poche settimane dopo il Blog risorge dalle sue ceneri e direttamente dalla Florida, con un titolo ammiccante Tennis, Genitori & Figli, riapre I battenti, sulla fiducia e grazie all’intermediazione di Roberto Commentucci, sulle pagine di SpazioTennis. Ho sempre sostenuto che la differenza fra Ubitennis e SpazioTennis e’ la stessa che esiste fra Windows e Apple, quella almeno che si vede nella pubblicita’ comparativa: in cui l’utente di Windows appare goffo, unto e bisunto,sovrappeso, in giacca e cravatta da travet o da impettito dignitario…quello di Apple invece sfrontato, casual,in jeans e scarpe da tennis … no, dico, da Ubi si fanno dei problemi se uno scrive ‘il famigerato Zio Toni’ e lo censurano, capite cosa voglio dire? Il Resto dunque e’ ormai storia: dopo una serie di articoli da Bradenton e un paio di pezzi sul Prof Buzzelli e sullo Stretching scoppia la cosiddetta Guerra dei Cloni con la Rottura fra I Capi Storici di G&F e la comparsa dal nulla di una serie di Blog Ribelli (vabbe’, Figli & Sport di Archipedro era gia’ li’ ma diventa anche lui una calamita del polo di scontenti). La Diaspora, alla cui origine contribuisce anche il Gollum Tentatore che offre l’Anello del Blog a Mad Max,, coglie il suo esilarante apice quando Federico di Carlo arriva addirittura a minacciare di querela il vostro ormai Non Piu’ Umile Cronista e dopo aver attraversato diverse fasi anche piuttost,o oscure si e’ ricomposta solo di recente e siamo contenti di poter riferire che al momento attuale navighiamo pur sempre a vista ma su acque calme con Vecchi e Nuovi Protagonisti… La formula di SpazioTennis che occupandosi soprattutto dei Figli di un Tennis Minore attira maggiormente l’attenzione degli Addetti ai Lavori ha permesso l’acquisizione di alcuni nuovi lettori e contributors fra cui ricordiamo soprattutto il Coach e Psicologo Silvano Papi che almeno potra’ dire di aver imparato ad apprezzare Nathalie Merchant su queste pagine (No, non e’ la vincitrice di Wimbledon U14…) … Ai Vecchi Protagonisti animatori di cento e passa battaglie dialettiche si sono aggiunti poi in pianta stabile la Famiglia Polidori al gran completo (che aveva gia’ partecipato in passato sotto false spoglie coi nomi di Elettra, Edipo e Clite…nnista) e prima di loro due pazzi scatenati che hanno in pratica surclassato i loro predecessori e fatto sembrare, al loro cospetto, Mad Max una educanda in un collegio per suore. Bogar dopo una partenza al fulmicotone si deve essere spaventato guardandosi allo specchio e non riconoscendosi piu’ e quindi si e’ un po’ calmato ma NuntioVobis ha una figlia di 4 anni e 4 mesi e gia’ rompe le scatole all’Autorevolissimo Commentucci perche’ vorrebbe che la sua pargola venisse inclusa nelle Convocazioni per I Centri Periferici … Mi dicono che da qualche parte ci sia una signora incinta di 4 mesi che prima o poi comincera’ a scrivere lamentandosi che la FIT non abbia ancora organizzato degli allenamenti prenatali per Mamme di Tennisti … perche’, ho letto su Internet, che il Footwork si puo’ memorizzare anche nel liquido amniotico!!! La stiamo aspettando fiduciosi, c’e’ posto per tutti …
Gli Argomenti finora trattati comunque ve li potete andare a controllare di persona cliccando sul pulsantone di Tennis Genitori & Figli, una foto a cui sono molto legato e che ritrae un Nicholas di 7-8 anni al centro di una banda di ragazzini angolani strappati alla strada proprio dal tennis… Un poster del tipo New Balls, Please che secondo me non sarebbe dispiaciuto alla Nike … Scorrendo i titoli vi torneranno alla mente le Cronache in Diretta da Bradenton, la Shiskhina, la Black e la Nefedova; Lance Luciani e il suo defunto Strategy Zone Program; il Prof Buzzelli e il suo SensoBuzz;le polemiche sullo Stretching; i pezzi sul Mental, sulla Programmazione, sulla Sponsorizzazione;I resoconti degli allenamenti a Bradenton, Lagos ed Abuja: le polemiche sul presunto atletismo di Nicholas I video relative; la lista dei Testi Sacri; l’articolo commemorative sul Come Eravamo e poi I vari articoli dai titoli significativi (La Fine dell’Innocenza o L’Avvelenata) fino ai piu’ recenti COLPI DI GRAZIA che hanno contrassegnato, anche grazie ai nuovi video, l’ultima stagione. Ultimamente, e in attesa di Max Corner e Autarchipedia, Tennis Genitori & Figli si e’ accresciuta (si puo’ dire o e’ un neologismo?) di due nuove subrubriche gestate dalla Famiglia Polidori: Controcanto di papa’ Mario (Il Grande Buonista della Comunicazione) e L’Oste (della Malora?) gestito dalla figlia Marta,sedicenne allieva della Vavassori, che finalmente ci porta la voce dei Figli del Blog… A volte mi sembra di essere ormai giunto alla fine della strada: mio figlio ha quasi 14 anni, vive e si allena oltre oceano, io mi sento ormai vecchio e inutile …Sara’ che Nicholas magari ‘is good, is very good but not that good’ o sara’ che il fiume in piena che scorreva dentro me si sta esaurendo ma a volte mi chiedo se abbia ancora un senso starsene qui a sparar cazzate come ‘un pio, un teorete, un Bertoncelli, un prete’ qualsiasi …O davvero, come scrivevo nell’articolo precedente, I just got tired of the bullshit ed e’ giunto anche per me il momento di lasciare alla racchetta il compito di parlare? Che tra l’altro, e appunto, non e’ neanche mia, la racchetta: e’ solo quella di mio figlio. A un certo punto il Genitore non si dovrebbe fare da parte e lasciare che sia il figlio a decidere se e’ davvero il suo il sogno che sta cercando di perseguire?
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