Andrea Falgheri: “Sognando Wimbledon”


Celebriamo quest’oggi la prima vittoria in carriera del venticinquenne Andrea Falgheri. Dopo alcune annate sfortunate, complici anche alcuni errori, l’azzurro sembra aver finalmente trovato la retta via. Ormai è a ridosso dei top-400 Atp e il prossimo passo saranno i challenger. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Andrea, parlando di tutta la sua carriera, sino ad arrivare alla splendida vittoria di Heraklion
di Alessandro Nizegorodcew
Allora Andrea, iniziamo proprio dal torneo appena vinto sul carpet di Heraklion, in Grecia. Raccontaci nel dettaglio che settimana è stata…
“In realtà all’inizio della settimana non stavo per niente bene. Ero molto stanco dal viaggio fatto in nave e poi in aereo da Paros a Heraklion e non avrei mai pensato che sarebbe potuta diventare la settimana migliore della stagione. I primi due turni sono stati molto agevoli: il primo contro una wc e il secondo contro un russo 1200 Atp. Ho avuto quindi il tempo di riprendermi fisicamente dal viaggio e dai quarti in poi sono andato in crescendo. Contro il lettone Zguns ho giocato molto bene, vincendo 6-2 6-3. La semifinale contro Cacic è stata disputata in condizioni critiche: vento, bufera e pioggia; ma ho comunque vinto 6-3 6-3, senza mai perdere il servizio. La finale è stata nettamente la partita migliore, contro l’avversario piu forte, il greco Jakupovic, che giocava in casa. Sono entrato in campo molto carico e deciso e anche in finale non ho mai perso il servizio; 6-2 7-5 con il break decisivo sul 6-5 in mio favore. E’ stata una settimana speciale perché inaspettata e proprio all’ultimo fututre della stagione. In più, come detto, le condizioni erano molto difficili, a causa del vento fortissimo; ma sul carpet ho sempre giocato bene e fatto dei bei risultati..”
Un commento sulla stagione 2010. Tanti piazzamenti e ottima continuità. L’anno prossimo punti a giocare più challenger?
“La stagione è stata abbastanza positiva, avendo quasi raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato: 100 punti Atp. Per ora sono 93, quindi direi buona anche se da inizio anno sino a luglio non sono stato al massimo fisicamente, a causa di diversi infortuni per i quali ho perso due mesi. Sicuramente ora dovrò fare piu challenger per salire per alzare il mio livello e la classifica. La settimana prossima andrò ad Ortisei, per poi finire la stagione a Salisburgo. L’anno prossimo inizierò certamente con i futures, puntando a giocare molti challenger da marzo in poi.”
Torniamo ora indietro nel tempo. Raccontaci come hai iniziato a giocare a tennis e da dove nasce questa tua passione…
“La passione per il tennis è nata all’eta di 4 anni, vedendo giocare mio zio Marcello Bassanelli, ex numero 200 Atp e 7 in Italia. E’ stato il mio esempio fin da bambino e vedendo giocare lui è nato tutto. E’stato il mio primo maestro, insieme al nonno, fino ad oggi, dandomi sempre ottimi consigli. Da due anni gioco vicno casa a Brusaporto, nel team Future Talent, in cui mi trovo benissimo. Mi seguono tre maestri: Rota, Manenti e Menga e ho la fortuna di giocare con altri giocatori professionisti, cosa che in passato non mi accadeva. Ho trovato gente seria che mi aiuta tutti i punti di vista.”
Qual è stato il tuo percorso? Come è stata la tua carriera da junior e quando hai iniziato a fare sul serio col tennis?
“Fino all’età di 16-17 anni purtroppo ho perso tanto tempo. Ho letteralmente buttato via 2-3 anni di crescita fondamentale. Andavo a scuola e non dedicavo troppo tempo al tennis; invece dai 17 fino ai 20 anni ho fatto un bel salto passando da 3.1 a 2.2 in un anno e poi prendendo i primi punti Atp, arrivando numero 650 a 20 anni. Poi purtroppo, allenandomi sempre da solo, mi sono fatto male alla schiena e ho avuto l’ernia del disco. Mi sono fermato un anno intero, perché mi sono dovuto operare. Ho perso tutti i punti e anche l’anno dopo è andato malissimo, perché non avevo capito quanto fosse importante recuperare fisicamente… Per cui mi sono trovato a 22 anni al numero 1100 Atp. Negli ultimi 3 anni ho fatti dei bei salti: nel 2008 sono arrivato al numero 850, nel 2009 al 650 e adesso intorno al 400.”
Quanto è stata importante la tua famiglia e quanto lo è tuttora per il tennis?
“La mia famiglia è stata determinante all’inizio. Senza mio zio non avrei mai iniziato questo sport. Invece dai 14 ai 17 anni, la famiglia mi ha un po’ frenato, forse perché preferivano che io andassi a scuola; quindi ho perso tano tempo, ma ora mi incoraggiano molto e credono in me.”
La vita del tennista è certamente molto faticosa. Tu hai girato moltissimo in questi anni… Quali sono i lati positivi e quali quelli negativi della vita del tennista professionista?
“Negli ultimi due anni ho girato tantissimo all’estero ed è stata la scelta migliore che potessi fare, perché ho visto il mondo, conosciuto tante persone… Mi ha aperto la mente e poi mi ha fatto capire quanto è piccola la mentalità italiana rispetto a quella spagnola o americana. Sono molto piu umili e seri e… anche simpatici. Sono stato a 20 anni in Spagna per 3 mesi e lì ho capito il motivo per cui gli spagnoli sono i migliori. Alla base c’è un grande lavoro e professionalità. Quasi tutti gli spagnoli arrivano al 100 % delle loro possibilità, mentre tanti italiani arrivano forse al 60%… Altro mondo!!!! Ci sono anche lati negativi nel fare questa vita, anche se non mi pesano per niente. Bisogna fare molti sacrifici, per esempio non avere la possibilità di fare le vacanze estive con gli amici, perché quello è il periodo più importante della stagione tennistica; i mille voli e i viaggi pesanti tra un torneo e l’altro; e non è facile avere una fidanzata facendo questa vita. Anzi, più che difficile, è durissima…”
Se potessi tornare indietro nel tempo, c’è qualcosa della tua carriera che non faresti o che faresti diversamente?
“Tornassi indietro non commetterei tanti errori, anche se questi sono stati delle importanti esperienze di vita. Ma sicuro non perderei così tanti anni e lavorerei molto di più tra i 14 e i 17 anni. Anche dal punto di vista della preparazione atletica agirei in maniera diversa. Credo sia comunque normale che una persona che si è gestita da sola faccia errori e arrivi in alto più tardi di altri. Ora mi sento maturo abbastanza. Ho tanto da migliorare ancora ma sono in fiducia e so che posso salire ancora tanto.”
Quali sono, oggi, dopo questa bellissima vittoria, i tuoi obiettivi nel tennis? Qual è il tuo sogno in questo sport?
“L’obiettivo del 2011 è di entrare nei top-200. Dovrò vincere molto e crescere tanto fisicamente, per essere piu costante. E sopratutto vincere partite anche nei challenger dove si prendono più punti. Il mio sogno è sempre quello di entrare nei 100 e giocare qualche stagione al Top Vorrei fare un grande risultato a Wimbledon e vincere un torneo Atp.”

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