Trionfano Gael, Kuku e Jurgen…


di Sergio Pastena
Montpellier, Vienna, San Pietroburgo: un torneo andato secondo pronostico, un altro con una grossa sorpresa sfiorata, il terzo con un vincitore inatteso. Tre storie diverse per gli Atp 250 di questa settimana, che aprono la strada ad un finale di stagione che culminerà nel Masters Series di Parigi e, infine, nel Master di Londra, prima di un mese di meritato riposo (con l’unica eccezione della finale di Davis).
Partiamo dal torneo francese: in semifinale c’era tutte i favoriti del seeding salvo Davydenko, in leggero progresso ma comunque battuto da Montanes. Lo spagnolo ha sfidato Ljubicic, che aveva eliminato Nieminen dopo un match durissimo e si è conquistato in due set l’accesso alla finale. Dall’altra parte del tabellone erano emersi Gael Monfils (giustiziere di Isner ) e Tsonga, che pure aveva avuto il suo bel daffare per superare Simon. Ha vinto il primo, che poi è andato ad aggiudicarsi il torneo in tre set contro Ljubicic. In realtà Monfils ha dominato il primo e il terzo, mentre il croato è riuscito a portarsi a casa l’unico parziale nel quale era rimasto attaccato all’avversario coi denti. Punteggio finale: 6-2 5-7 6-1.
A Vienna, come da pronostico, è arrivato il bis di Jurgen Melzer, che però ha rischiato tantissimo in finale contro Haider-Maurer. Una finale tutta austriaca, tra il favorito e la sorpresa, un lucky loser che ha sfiorato il colpaccio, ritrovandosi a servire per il match nel secondo set della finale. E dire che Haider-Maurer prima aveva sofferto più del dovuto contro Muster, rischiando di perdere per strada il secondo set, poi era andato vicino alla sconfitta con il nostro Seppi, che non ha concretizzato due palle break sul 5-5 del terzo che odoravano di match point e infine, dopo aver regolato un Cilic lontano parente di quello di inizio stagione, ha sofferto anche in semifinale contro il redivivo Berrer, giustiziere di Baghdatis. Alla fine non è arrivata la sorpresa più grande, ma Haider-Maurer ha mostrato di avere buoni numeri che già si erano intravisti agli Us Open, quando è andato ad un passo dall’eliminare Soderling.
La sorpresa, come detto, è arrivata a San Pietroburgo, dove l’ennesimo kazako d’importazione, Mikhail Kukushkin, ha avuto la meglio su Misha Youzhny. In realtà durante il torneo non era mai sembrato che ci fosse il miglior Youzhny in campo: il talentuoso russo prima si è fatto portare al terzo dal qualificato Donskoy e poi ha patito le pene dell’inferno contro Hanescu e un Tursunov in grande spolvero, entrambi battuti al tie-break del terzo. La finale si è conclusa 6-3 7-6 per il kazako. Per gli italiani poco da fare in singolare (fuori subito Starace, Fognini e Volandri, al termine di un match contro Gabashvili che ha suscitato polemiche per l’andamento delle scommesse) ma una gioia in doppio: Daniele Bracciali e Potito Starace, che non erano neanche teste di serie, si sono portati a casa il titolo battendo in finale Bopanna e Qureshi, che non sono proprio gli ultimi arrivati.

Questa settimana vanno in scena due Atp 500 e scendono in campo nove dei primi dieci del ranking: mancherà solo Nadal. A Valencia il favorito è Andy Murray, ma in tabellone ci sono anche Soderling, Verdasco, Ferrer e Youzhny mentre a Basilea, ovviamente, la prima testa di serie è Roger Federer, che però non avrà un cammino agevole vista la presenza di Djokovic, Berdych e Roddick. A proposito del serbo, per lui un sorteggio assolutamente sfortunato: primo turno con Gulbis, secondo probabilmente contro un Nieminen “on fire”, quindi teoricamente Isner e Berdych. Poteva andare decisamente meglio. Italiani in campo solo in Spagna, dove Seppi ha pescato Wawrinka e Starace affronterà Hanescu.

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