di Sergio Pastena
Una vittoria scontata, l’altra decisamente meno. I verdetti di questa settimana Atp vedono protagonisti Roger Federer, vincente a Stoccolma e Victor Troicki, che a Mosca coglie il suo primo successo nel circuito maggiore. Si parla, per inciso, di tornei modesti sia come montepremi che come punti in palio, ma che comunque offrono qualche spunto di riflessione significativo in vista del finale di stagione.
In Svezia re Roger è andato in difficoltà contro Wawrinka al secondo turno (era sotto di un set e un break) ma per il resto ha avuto vita facile. Il torneo di Stoccolma non è certo un banco di prova significativo per lui, ma lo è stato per altri tennisti: in particolare c’è stata una sfilata di atleti che, in un punto o nell’altro della stagione, sembravano letteralmente desaparecidos. Partiamo proprio dal finalista, Florian Mayer, uno di quelli per cui vale la pena pagare il biglietto: nel 2008 aveva saltato gran parte della stagione e si era trovato oltre la 400esima posizione in classifica, poi ha ripreso a scalare le classifiche ed a Stoccolma si è concesso il lusso di fare fuori contro ogni pronostico Robin Soderling. In finale contro Federer poco ha potuto, ma intanto è tornato al numero 40 della graduatoria mondiale e non è molto lontano dal suo best ranking, al numero 33. In semifinale il tedesco ha sconfitto Jarkko Nieminen, altro tennista in grande spolvero che ad inizio anno era scivolato malamente fuori dai 100: il finlandese ha sfiorato la seconda finale di fila. Segnali di vita anche da James Blake, arrivato al terzo turno dopo aver superato nel primo il brasiliano Bellucci: non è il miglior Blake, e probabilmente quello non lo rivedremo mai, ma è già qualcosa vederlo competitivo quando per molti mesi è stato un fantasma. Infine, nella parte alta del tabellone, conferma un discreto stato di forma Ivan Ljubicic, un altro che nel 2009 era precipitato in classica mentre ora è il numero 17: per lui la priorità è fare più punti possibile entro marzo, quando si troverà a difendere il “cambialone” della vittoria di Indian Wells.
A Mosca la parte alta del tabellone è stata un autentico sterminio di teste di serie: Davydenko ha ceduto subito a Cuevas, che poi è arrivato in semifinale battendo anche Stepanek, e fin qui non ci sono grosse sorprese. Meno prevedibile l’eliminazione di Tsonga da parte di un Troicki che comunque aveva mostrato di essere in un buon periodo di forma ultimamente. La parte bassa del tabellone ha visto emergere, dopo il ritiro di Youzhny, il cipriota Baghdatis, che ha avuto gioco facile contro Starace (buon secondo turno per lui) e Dolgopolov prima di patire le pene dell’inferno contro Istomin. Il buon Marcos ha vinto anche il primo set della finale, ma il serbo ha rimontato implacabilmente chiudendo 3-6 6-4 6-3 e vincendo il primo torneo della sua carriera.
Questa settimana ci attende un’infornata di tre tornei Atp 250 con qualche protagonista di spessore. A San Pietroburgo ci sarà Youzhny, unico Top Ten in campo, ma anche una serie di protagonisti interessanti come Stakhovsky, Tipsarevic e, soprattutto, il lanciatissimo Troicki. Quasi tutti gli italiani saranno qui: Potito Starace sfiderà al primo turno Yen-Hsun Lu, quarta testa di serie, mentre a Fabio Fognini, reduce da un altro Challenger vinto, toccherà Alexandr Dolgopolov. In campo anche Filippo Volandri, e considerando che non siamo sulla terra parliamo di un autentico evento: per lui sorteggio non impossibile contro Gabashvili. Anche a Kitzbuhel buoni protagonisti: Melzer, Cilic, Almagro, Baghdatis e Gulbis le prime teste di serie. A proposito del lettone, al primo turno troverà una wild card, tale Thomas Muster: una sfida probabilmente senza storia, ma decisamente suggestiva. In tabellone anche Andreas Seppi, che se la vedrà con Martin Fischer, mentre Simone Bolelli ha fallito la qualificazione cedendo a Kindlmann. Piccolo inciso: la wild card a Muster ci può stare, sia come premio alla carriera che come comprensibile scelta commerciale, ma per fortuna gli organizzatori del torneo austriaco si sono fermati qui. Era girata voce nei mesi scorsi di una possibile wild card a Bode Miller per “lanciare” la stagione sciistica. Onestamente sarebbe stato troppo, la decenza è salva. Infine si gioca a Montpellier, e anche qui non ci si può lamentare del seeding: Davydenko, Tsonga, Monfils, Ljubicic, Isner, Montanes, Gasquet e Nalbanaidn le teste di serie. Ha provato a qualificarsi senza riuscirci il nostro Andrea Agazzi, che dopo aver battuto Sitak ha ceduto onorevolmente a Jouan.
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