(Matteo Trevisan – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
E’ iniziata la serie A ma in pochi se ne sono accorti. Le nuove regole (alcune anche concettualmente condivisibili ma non applicabili con questi tempi e modi) hanno distrutto la massima competizione a squadre italiana. Nonostante ciò, oggi abbiamo uno spunto interessante da approfondire. Sulla moquette (superficie rapida che non esiste a livello Atp e sulla quale è difficilissimo muoversi) di Castellazzo si sono affrontare Parma e Rovereto. Abbiamo contattato il “nostro” Fabio Colangelo, presente sugli spalti, per un’analisi dettagliata del big match tra Alberto Brizzi e Matteo Trevisan (vittoria di Brizzi 64 75), cercando anche di rispondere all’annosa domanda sulle potenzialità del giovane toscano sul veloce.
“Bisogna partire dal presupposto che giocare sulla moquette è molto difficile ed è piuttosto diverso dal cemento classico e soprattutto gli spostamenti sono difficoltosi” – queste le prime parole di Congy – “Detto questo, le potenzialità di Trevisan sul veloce sono davvero molto importanti; anche se ci sono parecchie cose da mettere a posto. Andiamo ad analizzare la parte tecnica nel dettaglio. Il servizio è impressionante: grazie al suo fisico molto potente e ad un ottimo movimento, Matteo tira, senza apparente difficoltà, sopra i 200 km/h. Ci sono stati alcuni giochi nei quali Brizzi, che pure ha risposto benissimo per tutto il match, non ha mai toccato la pallina. Capitolo risposta: Trevisan parte dietro la linea di fondo, compiendo però sempre almeno un passo verso il campo, cercando il giusti impatto con la palla. Con il rovescio, colpo decisamente da veloce, ha ottenuto molti punti con risposte dirette su buone prime di Brizzo. Col passare del tempo, Alberto ha cercato maggiormente la prima al corpo o sul diritto, ottenendo risultati decisamente positivi. Proprio con il diritto Matteo fa un po’ più fatica a rispondere, ma i dettagli da limare in questo caso non sono poi tanti. C’è da lavorare, a mio avviso, sulla posizione in campo durante lo scambio, troppo lontano dalla linea di fondo. Dal canto suo Brizzi ha giocato proprio una bella partita, cambiando ritmo con il back di rovescio e giocando molto profondo.”
(Alberto Brizzi – Foto Nizegorodcew)
Le Conclusioni di Congy: “Matteo Trevisan può diventare veramente molto forte sul veloce, ma il lavoro da fare è parecchio. Oltre ai discorsi tecnici, direi che l’atteggiamento in campo non è ancora da professionista. La fiducia riposta nel ragazzo deve anche per questo motivo essere importante, poiché i margini di miglioramento sono moltissimi. La risposta di rovescio è certamente il colpo più interessante che il toscano riesce a giocare, con successo, sul rapido. Per quanto riguarda Brizzo, deve convincere prima di tutto se stesso di poter essere molto competitivo sul veloce. Se è riuscito a giocare ad un livello molto alto sulla moquette, vuol dire che sul cemento outdoor, come ad esempio quello australiano, ha buone opportunità di fare bene. Deve assolutamente andare agli Aus Open. Il match è stato giocato ad un ritmo molto elevato da entrambi. Partita di livello decisamente alto.”
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