di Roberto Commentucci
Continua a far parlare di se il Circolo romano Due Ponti, di proprietà dei fratelli Pietro ed Emanuele Tornabuoni. Il Club di Grottarossa si è aggiudicato il titolo nazionale a squadre under 16, superando nella poule finale a quattro compagini blasonate come Tennis Club Parioli, Ct Bologna e Coop. Livorno, che ospitava la manifestazione. Un altro successo quindi per i due azzurrini Cristiano Compagnone e Federico Teodori, classe ’94, che viene dopo l’ottima performance ai campionati assoluti, dove hanno centrato rispettivamente una semifinale e un quarto di finale. I due giovani sono il fiore all’occhiello del Circolo, che per supportarne la crescita ha lanciato il marchio Due Ponti Team, un’iniziativa di sponsorizzazione finalizzata raccogliere i fondi necessari a sostenere le spese per metterli in condizione di tentare la scalata al circuito pro. Un’iniziativa costruita sul modello dei club spagnoli, e quindi altamente innovativa per il nostro paese. Teodori e Compagnone sono seguiti da uno staff che comprende, tra gli altri, il tecnico Alessio Varriale e il preparatore fisico Fabio Ingargiola.
Abbiamo sentito in proposito Alessio Palladino, Direttore Tecnico del Due Ponti: “Siamo molto contenti di questo titolo, che era uno dei nostri obiettivi stagionali. Ora ovviamente ci concentreremo sempre più sulla crescita dei nostri ragazzi, puntando a metterli nelle condizioni migliori per continuare a progredire.”
Cosa avete in programma Alessio?
“Abbiamo di recente potenziato il nostro staff, con l’ingresso dell’ex pro Stefano Tarallo, che farà da sparring ai ragazzi, e in più abbiamo deciso di aderire al Progetto Campi Veloci della Federazione. Nei prossimi giorni inizieremo i lavori per riconvertire due dei nostri campi dalla terra rossa al sintetico, per meglio venire incontro alle esigenze dei ragazzi. Penso che il Progetto Campi Veloci sia una grande opportunità per il nostro movimento, e che vada nella direzione giusta”.
Alessio, ma i soci? Non protestano?
“Macché… Bisogna sfatare un tabù fatto di vecchi pregiudizi: sono convinto che i nostri soci si divertiranno da matti su questi campi veloci di ultima generazione, che sono bellissimi e molto più confortevoli di quelli di una volta. Anzi, in un secondo tempo potremmo riconvertirne altri. In questo modo, potremo organizzare anche qualche torneo sul veloce, visto che nel nostro paese ce ne sono pochissimi. Ed è una lacuna grave, per la crescita tecnica dei nostri ragazzi, credimi”.
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