(Fabio Fognini – Foto Nizegorodcew)
di Guido Pietrosanti
Dei tre tornei challenger disputati in settimana, tutti su terra battuta, solamente quello di Napoli si e’ giocato in Europa, mentre gli altri due sono stati giocati in Sud America, a Cali’ in Colombia e a Montevideo in Uruguay.
A Napoli, torna alla vittoria un giocatore azzurro. Si tratta ancora una volta di Fabio Fognini (65 atp) gia’ vincitore poche settimane fa del challenger di Genova. Questa volta pero’ il ligure non ha trovato in finale un altro azzurro, come successe a Genova, bensi il serbo Pashanski, giustiziere di diversi azzurri nel tabellone principale (Fioravante e Starace) e in quello delle qualificazioni (Trusendi, Naso e Arnaboldi). Buon risultato per Fognini che dopo questo torneo ha deciso di continuare a giocare sulla terra in Sud America, per cercare di riavvicinare i top 50, passando per i tornei challenger piuttosto che per quelli del circuito principale (sul veloce).
Quarti di finale a Napoli anche per Starace, che arriva spesso a questo punto della stagione senza piu’ molte energie ne motivazioni, e per Bolelli, che invece puo’ e deve cercare di raccogliere ancora qualche buon risultato nel finale, per tornare almeno nei top 100 e poter cominciare la stagione dal main draw degli Australian Open.
Da segnalare anche l’ennesima battaglia di Alessio Di Mauro, che ha battuto al primo turno il giovane serbo Krajinovic (213 Atp), di 15 anni piu’ giovane, per 46 76 62.
A Cali’ in Colombia, dove era presente anche il nostro Riccardo Ghedin, ha vinto il giocatore di casa Carlos Salamanca, in finale sul brasiliano Julio Silva (190 Atp), sconfitto per 75 36 63. Salamanca, classe 83 e numero 170 del ranking, e’ alla prima vittoria stagionale dopo la finale persa nel mese di luglio a Bogota’, mentre per il trenunenne Julio Silva si tratta della prima finale challenger della stagione, dopo aver ottenuto buoni risultati in alcuni future brasiliani. Occasione persa da Ghedin (289 Atp) che dopo aver superato il primo turno, si e’ arreso al secondo contro il colombiano Cabal, numero 228 del ranking, in una zona di tabellone dove le teste di serie erano state tutte eliminate al primo turno. Riccardo, che negli anni continua a mostrare la stessa voglia di giocare e di girare il mondo, non riesce a fare quel salto di qualita’ che in molti si aspettavano dopo la splendida qualificazione a Wimbledon dello scorso anno. Quest’anno potrebbe finire la terza stagione consecutiva nei primi 300 del mondo e a quasi 25 anni ci si potrebbe chiedere se non sia ormai questo il suo limite. Negli ultimi anni diversi giocatori azzurri hanno ottenuto i risultati migliori non piu’ in eta’ giovanissima (Lorenzi l’anno scorso, Vagnozzi quest’anno) e spesso dopo un cambiamento nella guida tecnica o nella racchetta utilizzata. Forse anche per Ghedin e’ arrivato il momento di cambiare qualcosa per provare a fare quell’ulteriore salto di qualita’ che finora non e’ riuscito a compiere.
Infine a Montevideo in Uruguay, vittoria per l’ex top 100 argentino Maximo Gonzalez (183 Atp), rientrato nel circuito solamente nel mese di giugno e gia’ capace di raggiungere la finale nel challenger di Milano nel mese di luglio. Gonzalez ha sconfitto in finale per 16 63 64 il giocatore di casa Pablo Cuevas (69 Atp) gia’ vincitore del ricco challenger di Szczecin, due settimane fa. Quarti di finale raggiunti dal giovane e promettente argentino Federico Del Bonis (148 Atp), in crisi di risultati da luglio, quando perse la finale del torneo di Rimini contro Paolino Lorenzi.
A livello future, buon risultato del giovane Federico Gaio (797 Atp) a Frascati, nel torneo Italy F28 giocato sulla terra. Federico e’ finalmente riuscito a vincere 3 partite consecutive in un main draw, raggiungendo la prima semifinale future dell’anno e dando quei segnali di miglioramento che tutti si aspettavano gia’ da inizio stagione. 18 anni sono pochi e Federico ha ancora tutto il tempo per realizzare le tante aspettative (sue e di chi segue questo sport) che sono riposte su di lui. Cosi come il suo coetaneo Alessandro Colella (1120 Atp), sicuramente dal gioco meno spettacolare di Gaio, ma molto solido e maturo, che a Frascati ha raggiunto i quarti di finale, dimostrando di essere ormai pronto per giocare tra i professionisti e non solo tra gli juniores.
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