(Grigor Dimitrov)
di Guido Pietrosanti
Cinque tornei challenger sono stati disputati nella settimana appena conclusa, nessuno dei quali in Italia. Il maggior numero di azzurri ha scelto di andare a giocare a Ljubjana in Slovenia, dove il vincitore é stato il giocatore di casa Blaz Kavcic, numero 103 del ranking, che ha sconfitto in finale il giovane belga Goffin, classe 1990, per 62 46 75. Degli otto azzurri in tabellone, il migliore é stato Alessio Di Mauro, che per la terza settimana consecutiva ha raggiunto la semifinale in un challenger, sconfiggendo tra gli altri lo sloveno Zemlja, testa di serie numero due del torneo e il rientrante Thomas Muster. Alessio in queste ultime tre settimane ha dato una svolta in positivo alla sua stagione, avvicinando di molto i top 150 Atp. Inoltre, beneficierá dei punti raccolti in queste settimane per gran parte della prossima stagione, nella quale potrá quindi giocare con continuitá nei challenger, senza dover giocare future come invece ha fatto in alcune occasioni quest’anno. E se riuscisse a concludere anche il 2011, a 34 anni, nei primi 200 del ranking, avrá sicuramente compiuto un impresa, considerando anche il suo tipo di gioco, basato sulla regolaritá e la corsa. A Ljubjana sono arrivati fino ai quarti di finale anche Arnaboldi e Galvani, in ripresa rispetto ai risultati degli ultimi mesi.
A Trnava in Slovacchia, vittoria del ceco Jaroslav Pospisil, che a 29 anni sta vivendo la sua miglior stagione, in finale sul Kazako Schukin per 64 46 63. Quarti di finale per il giovane Krajinovic, che dopo un inizio di stagione molto promettente, stenta a rientrare nei primi 200 del ranking.
Al contrario di Krajinovic, il bulgaro Grigor Dimitrov, entrato da meno di un mese nei primi 200, sembra giá in grado di guardare ai top 100 visto che a Bangkok ha vinto il suo terzo challenger consecutivo sconfiggendo in finale il russo Koudryavtsev (168 Atp) e raggiungendo la posizione numero 136 del ranking Atp. E se é vero che il livello dei tornei challenger in Asia é generalmene piú basso rispetto a quelli in Europa, é anche vero che a Bangkok erano presenti in tabellone anche i promettenti 92 Tomic e Bhambri, entrambi sconfitti al primo turno, e il cinese di Taipei Yang, classe 91 ed ex numero 1 juniores come Dimitrov, sconfitto al secondo turno da Koudryavtsev. Insomma, nonostante un inizio di stagione difficile, caratterizzato da pochi progressi in classifica e molte sconfitte, Dimitrov si sta rivelando adesso l’under 20 piú promettente, nonostante i buoni risultati di inizio anno di Tomic a di Krajinovic (che hanno peró un anno meno del bulgaro).
A Izmir in Turchia, vittoria dell’indiano Somdev Devvarman sul turco Ilhan per 64 63. Devvarman, 25 anni, alla prima vittoria challenger dell’anno, raggiunge con questo risultato la posizione numero 100 del ranking, confermando una crescita importante che lo ha portato nei primi 100 giocatori del mondo partendo dal numero 1020 di fine 2007. Anche Ilhan, classe 87, vincitore due settimane fa del challenger di Banja Luka, puó consolarsi della finale persa, con l’ingresso per la prima volta in carriera nei top 100, al numero 96.
Infine a Bogotá in Colombia, vittoria del brasiliano Joao Souza sul marocchino El Amrani per 64 76. Per Souza, classe 88, seconda vittoria challenger dell’anno dopo quella ottenuta nel mese di aprile sempre a Bogotá, mentre il suo coetaneo El Amrani perde la seconda finale challenger della stagione dopo quella persa contro Volandri al challenger Roma- Due Ponti.
Anche questa settimana nelle finali dei tornei challenger disputati in ogni parte del mondo, sono arrivati giocatori proveniente da nazioni quali il Marocco, l’India, la Turchia, la Bulgaria e il Kazakistan che non hanno una tradizione tennistica paragonabile a quella di molti paesi europei o a quella degli Stati Uniti. Ma il tennis, ormai da diversi anni, é uno sport globale, praticato da milioni di persone in tutto il mondo, anche in paesi dove le condizioni economiche non sembrerebbero essere tali da permettere ad un giovane di svolgerere uno sport costoso come il tennis. Questa caratteristica universale del nostro sport, se da una parte non puó che far piacere a chi ama il tennis, dall’altra lo rende sempre piú competitivo e rende quindi sempre piú difficile riuscire ad emergere.
A livello future si é giocato a Brusaporto il torneo Italy F27 dove i migliori azzurri sono stati i “soliti” Grassi e Falgheri, che si sono spinti fino alle semifinali. Soprattutto Grassi, sta attraversando un ottimo momento di forma e nelle ultime classifiche é giá arrivato al numero 358. Ma a Brusaporto sono arrivati ai quarti di finale anche alcuni giovani italiani come Crepaldi, classe 90, autore di buoni risultati soprattutto sul veloce, Bega (classe 91) che da 5 settimane consecutive riesce a fare punti Atp, e Riccardo Sinicropi, anche lui del 90, senza ranking Atp fino allo scorso anno e capace in pochi mesi di arrivare a ridosso dei primi 900. Probabilmente nessuno dei tre lascerá un segno indelebile nel tennis italiano, ma potrebbero comunque diventare dei discreti professionisti. Inoltre, é importante che giocatori non di prima fascia, che si impegnano in prima persona e che rischiano investendo su loro stessi, riescano ad ottenere risultati. La creazione di una cultura tennistica e sportiva sana, passa anche per questi giovani atleti, che sono lontani dalle prime pagine dei giornali, ma che vivono lo sport con passione e serietá.
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