La fiducia è un’arma a doppio taglio: quando vinci pensi di non poterla mai smarrire, se inizi a perdere credi di non poterla più ritrovare. Lo stesso, per certi versi, vale anche per il servizio. In quante occasioni abbiamo visto giocatori incepparsi con questo colpo? Non si dimentica tutt’a un tratto come va effettuata la meccanica del gesto, sia chiaro. Tuttavia può capitare che all’improvviso si abbia una sorta di insicurezza/blocco che parte dalla testa e si ripercuote sulla dinamica del movimento (definito disturbo di Yips per qualcuno). Il caso più recente ha toccato direttamente Aryna Sabalenka.
La bielorussa, infatti, nelle prime tre uscite stagionali ha commesso la “bellezza” di 51 doppi falli, una media di 17 a partita. Numeri che inficiano gravemente sulle percentuali al servizio della ‘Tigre di Minsk’ (e a cascata sulla costruzione del gioco nel suo complesso) e che la condizionano pesantemente anche nei turni in risposta. Subendo svariati break a partita, difatti, Aryna è poi “costretta” a rimediare in ribattuta diventando inevitabilmente poco tranquilla e precipitosa nelle scelte. Vediamo qualche numero delle prime tre partite ufficiali della numero due al mondo e commentiamolo insieme:
2T Adelaide 1 Kaja Juvan b. Aryna Sabalenka 7-6(6) 6-1
La bielorussa ha servito il 48,5% di prime palle in campo totalizzando 19/32 con la prima (59,4%) e 9/34 con la seconda (26,5%). Gli ace totali sono stati 5, i doppi falli commessi 18, i break subiti 6 mentre quelli piazzati sono stati appena 3.
1T Adelaide 2 Rebecca Peterson b. Aryna Sabalenka 5-7 6-1 7-5
La bielorussa ha servito il 54,1% di prime palle in campo totalizzando 33/53 con la prima (62,3%) e 13/45 con la seconda (28,9%). Gli ace totali sono stati 8, i doppi falli commessi 21, i break subiti 9 mentre quelli piazzati sono stati 6.
1T Australian Open Aryna Sabalenka b. Storm Sanders 5-7 6-3 6-2
La bielorussa ha servito il 67% di prime palle in campo totalizzando 39/60 con la prima (65%) e 13/30 con la seconda (43%). Gli ace totali sono stati 7, i doppi falli commessi 12, i break subiti 5 mentre quelli piazzati 7.
Il problema di Aryna al servizio è evidente (non solo nei dati ma anche visivamente). Una criticità questa su cui si possono fare riflessioni non solo tenendo conto del numero dei doppi falli e della resa con la seconda, ma anche della mancanza di incisività con la prima palla. Lo scorso anno la tennista di Minsk è stata colei che ha prodotto più doppi falli secondo i dati WTA (338 totali su 61 match, portando una media di 5,5 doppi falli a match) ma, da contraltare, ha messo a segno 357 ace (la seconda in graduatoria alle spalle di Karolina Pliskova).
Il doppio fallo tuttavia va sempre analizzato con la lente d’ingrandimento. La domanda da porsi è di che natura sia infatti il doppio errore: è frutto di una seconda forzata o di uno straccio bagnato a 100 km/h? Il quesito su Aryna non rientra in nessuno dei due casi. È un blackout vero e proprio. Siccome il tema ormai mi è tanto caro, ho sentito con attenzione la conferenza stampa di oggi della ‘Tigre di Minsk’ dopo il successo tribolato con Sanders. “Abbiamo lavorato molto sul servizio in off season (inteso lei e coach Dubrov, ndr). Ma questo non è il mio servizio. Se mi vedeste servire sul campo d’allenamento è perfetto. Penso che sia tutto qui, nella mia testa. Ad Adelaide ero davvero preoccupata per l’evoluzione del mio servizio e ho parlato con Mark Philippoussis (che lei ha inizialmente chiamato Markos, ndr). Mi ha scritto qualche messaggio dicendomi di stare più serena e di non pensarci troppo. Si è offerto per aiutarmi dandomi dei consigli, siamo scesi in campo a fare un po’ di pratica e abbiamo discusso insieme su cosa fare per ovviare al problema”.
Riconoscere di avere un problema è il primo passo verso la sua risoluzione e sono certo che per Aryna sarà solo questione di tempo.
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