Berrettini, Sinner, Musetti e non solo: il futuro sorride al tennis azzurro

Questo 2020 così particolare sta finalmente per volgere al termine e con esso anche la stagione del grande tennis internazionale. Ancora una volta il migliore in classifica degli azzurri è Matteo Berrettini, ma il tennista romano è sembrato il lontano parente di quell’atleta capace di chiudere la scorsa stagione tra i primi otto al mondo. Sinner e Musetti, rispettivamente classe 2001 e 2002, continuano invece a crescere di settimana in settimana e la sensazione è che entrambi nel prossimo futuro potranno scrivere delle splendide pagine per il nostro movimento.

Berrettini quest’anno non sta riuscendo a esprimersi al suo meglio

Se è vero che erano anni che tra gli addetti ai lavori si parlava di Matteo Berrettini come di un possibile campione, è altrettanto vero che in pochi avevano immaginato che il tennista romano potesse esplodere da una stagione all’altra. E invece, a cavallo tra il 2018 e il 2019, Matteo ha compiuto un significativo salto di qualità che gli ha permesso di scalare la classifica sino a giungere alle NITTO ATP FINALS, torneo che viene disputato ogni anno a fine stagione tra i migliori otto tennisti al mondo. Anche in quell’occasione Berrettini non deluse le aspettative e grazie alla vittoria contro l’austriaco Thiem riuscì a portare a casa la prima storica vittoria di un italiano alle FINALS. In questo 2020, tuttavia, l’alfiere romano non è riuscito a replicare quanto di buono fatto l’anno passato e ciò che più preoccupa i tifosi azzurri è che spesso è apparso sotto tono dal punto di vista mentale, ancor prima che fisico. La sua potenza, il suo dritto e la sua battuta gli impongono di giocare sempre in spinta e quando non è al top della condizione spesso si macchia di troppi errori gratuiti che indirizzano la partita verso l’avversario. Il rovescio continua a essere il vero punto debole di Berrettini, il quale si è preso qualche settimana di riposo dopo aver fallito la qualificazione alle prossime ATP FINALS, torneo in cui al 12 novembre, secondo le scommesse tennis, a quota 2,10, il favorito è ancora una volta il serbo Novak Djokovic che ha nel mirino il record di 310 settimane in testa alla classifica che attualmente è detenuto da Roger Federer.

Sinner e Musetti continuano a crescere e sono in buona compagnia

Se la classifica ATP tenesse in considerazione solo i punti conquistati nell’anno solare 2020, Jannik Sinner sarebbe in TOP 20, davanti anche a Berrettini che come abbiamo avuto modo di vedere quest’anno si è espresso al di sotto delle proprie possibilità. Nel giro di solo un anno l’altoatesino ha risalito più di 100 posizioni in classifica, crescendo di settimana in settimana sia dal punto di vista del gioco che dal punto di vista fisico e mentale. E così, dopo aver conquistato le prime semifinali della carriera nell’ATP di Sofia, Sinner ha lasciato intendere di essere già uno dei migliori tennisti in circolazione, nonostante i suoi 19 anni appena compiuti. Dopo decenni di difficoltà, il futuro sorride finalmente al tennis azzurro che oltre a godersi il 24enne Berrettini e il 19enne Sinner, nei prossimi anni potrà fare affidamento anche su un altro atleta capace di entrare in TOP 10. Stiamo parlando di Lorenzo Musetti, carrarino classe 2002, che se possibile ha dei colpi ancora più interessanti rispetto al suo amico Jannik. Mentre Sinner è già strutturato fisicamente ed è già in possesso di una velocità di palla, sia con il dritto che con il rovescio, che fa invidia alla stragrande maggioranza dei tennisti del circus, Musetti è un giocatore più “elegante” che fa della qualità e della precisione dei colpi il suo marchio di fabbrica. Entrambi, seppur così diversi dal punto di vista tennistico, sono legati da un destino comune che, si spera, possa essere vincente.

Come se non bastasse, quest’anno è esploso anche Lorenzo Sonego che, atteso al salto di qualità da diverse stagioni, è finalmente riuscito a esprimersi al meglio. Sono quindi quattro i tennisti italiani in TOP 40, uno dei migliori record di sempre, e nell’attesa che anche i vari Caruso, Travaglia e Cecchinato inizino a risalire la classifica, non possiamo fare altro che metterci comodi e goderci lo spettacolo del tennis azzurro che da quasi 50 anni non ci regalava una tale quantità di atleti in grado di competere ai massimi livelli del tennis mondiale.

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