Uno dei primi titoli della stagione tennistica in ripresa è stato assegnato. Si tratta della seconda tappa dello ZzzQuil Tennis Tour, organizzata a Perugia da MEF Tennis Events, che ha visto trionfare l’italiano Lorenzo Sonego numero 46 ATP e la russa Liudmila Samsonova.
Sonego: dal calcio al tennis in un anno
“Sonny”, così come lo chiamano gli affetti più intimi, ha il volto pieno di gioia e non potrebbe essere altrimenti, giacché a 25 anni “suonati” si è portato a casa il ZzzQuil Tennis Tour, aperto anche agli stranieri, battendo il tennista croato di cittadinanza italiana Viktor Galovic e i Campionati Italiani Assoluti di Todi la scorsa settimana. La carriera di Sonego non è stata una linea retta come quella di tanti talenti del tennis nostrano, bensì assomiglia più a una curva. Come narra Gian Piero “Gipo” Arbino in un’intervista molto interessante, Lorenzo Sonego non ha iniziato con il tennis, non era neanche il suo “primo” sport, infatti il ragazzo giocava nelle giovanili di calcio del Torino. Poi un bel giorno il padre Giorgio, con cui aveva un rapporto di vecchia data legato sempre al mondo del tennis, gli portò Lorenzo in prova quando il ragazzo aveva 10 anni e “Gipo” capì immediatamente, anche per via del commento del maestro Bonaiti, che non era “uno qualsiasi”, che avesse qualcosa in più, che era impossibile che non avesse mai giocato prima. Nel giro di un anno, il ragazzo precedentemente calciatore diventò competitivo per poter giocare a tennis: ottima corsa, molto coordinato, fisico longilineo e mentalità vincente, unico difetto, forse, troppo magro. Per questo motivo il direttore tecnico Arbino insistette nel fargli fare allenamento da bimane, non avendo sufficiente forza da applicare in determinati colpi.
I sogni di Lorenzo: scherza, ma non troppo!
Lorenzo Sonego è un ragazzo dalla mente brillante e vivace. Lo raccontano tutte così le persone che lo conoscono e gli vogliono bene. Inoltre è anche un ragazzo a cui piace scherzare, ma si sa che scherzando si dice “mezza verità”. E così quando Sonego in un’intervista dichiarò che avrebbe vinto il prossimo US Open, il suo sguardo diventò serio per un centesimo di secondo. Gli Stati Uniti sono ancora lontani, ma Sonego vorrà dire la sua alla ripartenza del circuito internazionale, nonostante le scommesse sul tennis di William Hill, gli esperti e gli addetti ai lavori, non lo vedano apparire fra i primi 40 possibili vincitori del torneo. Uomo flessibile nella vita così come in campo, Sonego è un giocatore di tennis estremamente adattabile. Il ragazzo nato a Torino nel 1995 riesce a reagire a svariate situazioni di gioco anche grazie ai suoi trascorsi da calciatore prima, da “fondista” dopo e quindi da giocatore d’attacco in seguito grazie al lavoro di Gian Piero Arbino. Ma soprattutto, continua il suo “mentore”, ha la mentalità vincente dalla sua, che comprende anche una buona dose di sacrificio: non gli pesa essere fuori in giro per tornei per mesi interi. C’è sempre da migliorare e c’è sempre da imparare, così come conferma Arbino: quando Sonego riuscirà, a seconda delle situazioni, a passare dalla difesa, che gli riesce molto bene, all’attacco, cosa che deve ancora migliorare, diventerà un giocatore davvero completo e potrà realmente tenere testa anche ai più grandi del mondo. Fino ad allora “Sonny” dovrà lavorare, sudare e imparare per migliorarsi giorno dopo giorno, ora dopo ora come ha sempre fatto, senza mai perdere la sua vena ironica e la sua voglia di scherzare.