“Credo che gli addetti ai lavori stiano iniziando a rendersi conto di come il tennis college sia la strada giusta da percorrere. Esiste più di un modo per arrivare in alto e il tennis universitario può essere utilizzato come fantastico trampolino di lancio verso una carriera da professionista”.
Non capita a tutti di vincere il primo torneo all’esordio nel circuito Challenger. Capita ancora meno di farlo nel luogo in cui si è cresciuti e ci si è formati professionalmente. Mikael Torpegaard, danese classe 1994, ci è riuscito. Avvicinatosi al tennis all’età di 6 anni, dopo una buona carriera Junior ha scelto la strada del college. Freshman, Sophomore, Junior e Senior: quattro anni intensi alla Ohio State University di Culumbus, ricchi di crescita e di successi. Nel 2016, durante il suo terzo anno nel Buckeye State, si è aggiudicato il titolo di Columbus. Un’emozione travolgente, vissuta attraverso il ricordo di un’esperienza indelebile. “L’Ohio State University mi ha dato tutto – ha dichiarato al sito ufficiale ATP – qui ho conosciuto allenatori fantastici che mi hanno preparato per una carriera da professionista dentro e fuori dal campo”.
Cinque volte “All American” e due volte “Big Ten Athlete of The Year”, i risultati del danese lo collocano di diritto tra i tennisti di maggior successo nella storia dello stato dell’Ohio. “College e circuito Challenger si somigliano sotto molti aspetti con un’unica, grande differenza. Imparare a soffrire, gestire le spese e viaggiare: un conto è cavarsela da soli, altra cosa è essere aiutati dal college. Ecco perché Columbus sarà sempre casa mia”. Altro giro, altra corsa. Non è un caso che il secondo squillo Challenger, a circa tre anni esatti di distanza, sia arrivato nuovamente a Columbus pochi mesi fa. Allora era numero 642 del ranking, oggi 172. “Molti spingevano affinché diventassi subito un professionista ma sapevo di non essere ancora pronto. Volevo migliorare e curare diversi aspetti del mio gioco. Senza l’OSU non ce l’avrei mai fatta”.
Illuminanti anche le considerazioni di Ty Tucker, head coach di Ohio. “Mikael è stato non solo un leader per la sua squadra, ma ha avuto anche un’influenza determinante sull’universo del tennis universitario. Ogni ragazzo che arriva a giocare qui lo conosce e sa che lavorando duramente si possono raggiungersi determinati risultati”.
Mikael ha iniziato a vivere un nuovo capitolo della sua carriera. “Spero di poter dimostrare ai più giovani che il college tennis è una grande opportunità. Vorrei essere ricordato per aver cambiato la mentalità secondo la quale il college non è solo un luogo dove i bravi giocatori vanno a spegnersi. Qui si matura, si vive, si diventa uomini”.
Yes, man. College is the way.
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