di Laurent Bondaz
Domenica ho avuto modo di incontrare, affrontandolo sul campo in un match di serie A2 maschile, Enrico Fioravante, napoletano classe ’90 (20 anni compiuti da qualche giorno). Mi sono trovato di fronte sicuramente un buon giocatore (in prospettiva), ma con alcune lacune a livello comportamentale, almeno per quello che ha detto la giornata di ieri. E’ dotato di buonissimo servizio in kick sia da destra che soprattutto da sinistra con il quale riesce a mandare molto fuori dal campo il suo avversario, costruendosi cosi la possibilita’ di poter giocare comodamente nell’angolo rimasto incustodito. Il colpo con il quale ottiene sicuramente piu’ punti e con il quale costruisce le sue trame di gioco e’ comunque il diritto, molto pesante. La palla è spesso giocata in maniera molto carica e arrotato, per poi accelerare anche con una soluzione piu’ piatta, soprattutto con il colpo anomalo dall’angolo del rovescio. Il rovescio, che tra i due fondamentali e’ decisamente quello su cui lavorare di piu’, è meno solido e con una percentuale di errore piu’ alta. Nonostante la sua altezza, si muove discretamente in laterale mentre l’ho trovato piu’ in difficolta’ negli spostamenti in avanti.La pesantezza di palla e’ sicuramente da ranking superiore rispetto alla posizione (1463 Atp in questo momento) che Enrico attualmente occupa nella classifica mondiale; una posizione che e’ sicuramente figlia di alcuni infortuni patiti ultimamente, ma anche credo da alcuni comportamenti in campo osservati domenica, che denotano ancora poca maturita’, probabilmente legata alla sua ancora “verde” carriera tennistica. E’ da sottolineare che un incontro di campionato a squadre, giocato tra l’altro tra le mura amiche e in una condizione di superiorita’ sia tecnica che fisica, non puo’ essere attendibile come un match di torneo individuale a livello internazionale, ma alcune reazioni o atteggiamenti altezzosi avuti nella giornata di ieri sono sintomatici. Credo sia questo il punto nel quale Fioravante deve migliorare di più; il fisico e le capacita’ tecniche ci sono… La componente mentale sappiamo benissimo quanto conti nel nostro sport e quanto possa essere fondamentale per raggiungere obiettivi importanti. Facciamo il nostro in bocca al lupo a Enrico….
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