di Renato Lugarini (foto di Alessandro Nizegorodcew)
Negli ultimi mesi il panorama giovanile italiano si è arricchito di un nuovo interessante prospetto, l’italo-austriaco Riccardo Bellotti. Nato a Vienna, classe1991, negli ultimi mesi il giovane tennista ha fatto parlare di sé non solo per il cambio di nazionalità, ma anche per un gioco basato su capacità tecniche e tattiche inconsuete per un ragazzo della sua età. Riccardo attualmente è n. 1157 della classifica ATP, grazie ai risultati conseguiti lo scorso anno nel circuito dei futures austriaci e italiani, in cui ha raggiunto in due occasioni i quarti di finale. Il torneo romano dell’EUR, in cui il giovane neo-azzurro si è messo in luce superando brillantemente le quali, ha offerto l’occasione per conoscerlo meglio, partendo dai motivi che hanno portato alla sua scelta di giocare per l’Italia.
“L’anno scorso ci sono stati dei problemi con la federazione austriaca, in particolare riguardo la mia partecipazione al tabellone principale di un torneo. Poco tempo dopo, grazie anche all’intermediazione di un giornalista italiano, mio amico, è invece iniziato il rapporto con il circolo trentino dell’ATA Battisti. Alla fine ho scelto di cambiare nazionalità”.
Sappiamo che ti alleni anche con un giocatore come Koubek (ex n. 20 ATP)
“Si, quando non c’è il mio allenatore mi segue Gunther Bresnik, che è il coach di Koubek, quindi quando c’è la possibilità ci alleniamo insieme”.
Hai già un discreto seguito di tifosi in Italia, ne sei al corrente?
“Si, me l’hanno detto, ma non ho ancora avuto modo di rendermene bene conto..”
Veniamo agli aspetti tecnici, su quale superficie sei cresciuto tennisticamente?
“Sulla terra, anche quella indoor.. ma preferisco giocare sul veloce”.
Colpo migliore?
“Senz’altro il dritto”.
Su quali aspetti del tuo gioco stai lavorando per migliorare ancora?
“Sul rovescio, ma in generale su entrambi i fondamentali, per essere più continuo durante lo scambio. Magari tenere bene di rovescio per poi chiudere col dritto”.
Per quanto riguarda il servizio?
“Penso che il livello del mio servizio sia buono. Sto lavorando sul kick, ma con la prima riesco già ad ottenere diversi punti”.
Obiettivi per la stagione?
“L’obiettivo è quello di riuscire a entrare nei primi 500 entro la fine dell’anno”.
Programmi a breve?
“Per ora proseguo con la stagione sulla terra, futures, challenger dove riuscirò a entrare e, nel caso, anche qualche Open”.
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