Quarta vittoria consecutiva senza perdere un set e seconda finale del circuito Challenger in stagione: è sicuramente un’annata che può segnare la svolta della carriera di Stefano Travaglia, che raggiunge l’atto conclusivo del Challenger Shymkent 2019 superando il 24enne Federico Coria con il punteggio di 6-2 7-6(2). L’argentino, fratello minore dell’ormai ritirato Guillermo, aveva precedentemente estromesso in semifinale Lorenzo Giustino, negando la possibilità al tennista napoletano di centrare il bis in terra kazaka dopo il trionfo di Almaty; match non semplice contro un avversario in estrema fiducia e sempre più a ridosso dei primi 200 per Steto, che negli head to head era sotto 3-0 contro il nativo di Rosario, recentemente vincitore del Challenger Savannah 2019. Una partita iniziata col piglio giusto per il tennista di Ascoli Piceno, che nel primo set riesce a manovrare gli scambi senza mai cedere alla tela di gioco di Coria, estremamente regolare nonostante apparentemente sembri non disporre di un colpo risolutivo: è proprio questo particolare a fare la differenza tra i due nel primo parziale, che vede l’azzurro cedere appena un punto al servizio con percentuali di rendimento fuori dal comune se considerata la superficie su cui si giocava (terra battuta). Più lotta nel secondo set, con l’argentino che si scrolla di dosso un po’ di tensione andando ad impensierire non poco l’italiano, costretto a cedere per la prima volta la battuta nel sesto gioco. Quando tutto lasciava presagire al terzo set, Travaglia riesce ad ottenere il contro break (addirittura a 0) riuscendo a trascinare il parziale al tie-break, poi vinto per 7 punti a 2.
Nell’atto conclusivo del torneo l’azzurro potrebbe sfidare la sorpresa del torneo Alejandro Tabilo, 22enne cileno che ben si adatta ai campi in terrra battuta outdoor: il mancino ha estromesso in sequenza giocatori navigati come Polmans e Gimeno-Traver, esprimendo un tennis solido ed estremamente pragmatico che l’azzurro, qualora dovesse vedersela col nativo di Toronto, dovrà cercare di arginare.
Percorso netto per l’altro pretendente alla finale, lo slovacco Andrej Martin, che nel torneo ha ottenuto gli scalpi di Tung-Lin Wu, Serdarusic e Nedovyesov senza perdere un set.