Andiamo alla scoperta del tennis svizzero, grazie ad un ottimo articolo redatto per Spazio Tennis da Gianfilippo Maiga, padre del giocatore professionista svizzero Riccardo Maiga. Gianfilippo ci ha raccontato l’organizzazione federale elvetica, dei suoi pregi e difetti. La storia di una nazione che, nonostante alcuni errori del passato, sta tirando fuori alcuni buonissimi giocatori (Wawrinka, Chiudinelli, Bohli, Lammer, Schnyder, Voegele), oltre ovviamente al Re… Direi che gli argomenti sono davvero molto interessanti e che sarà interessante discuterne insieme a voi lettori…
di Gianfilippo Maiga
L’organizzazione del tennis svizzero ha conosciuto nel tempo, come è normale, più di una riorganizzazione, pur mantenendo alcune specificità immutate.
Attività agonistica e classifiche
L’attività agonistica non conosce pause stagionali, pur essendo chiaramente divisa in una sessione autunnale/invernale e in una primaverile/estiva.
A riprova di questa divisione stanno:
- Il cambiamento delle classifiche, che avviene semestralmente (fine marzo e fine settembre)
- La “location” dei tornei, indoor (nelle cosiddette halle) e prevalentemente su tappeto nella prima e all’aperto e sulla terra la seconda.
I tornei si svolgono in gran parte, (nella totalità in pratica nella stagione al coperto), nel fine settimana, approfittando non soltanto della libertà di cui godono gli adulti, (“attivi”) dal lavoro, ma anche e soprattutto gli juniores, che il sabato non vanno a scuola in tutto il Paese.
La maggior parte dei tornei si svolge nella Svizzera Tedesca, raggiungibile con una certa facilità dalla Svizzera Francese, un po’ meno dal Ticino, (la distanza è tra le due ore e mezza e le tre ore). I tornei sono segmentati di norma per classifiche, anche se quelli di più alto livello sono quasi sempre “open”.
La circoscrizione di un torneo ad un fine settimana determina spesso per un tennista che proceda nel torneo stesso la necessità di disputare 4 o 5 incontri. L’iscrizione ai tornei avviene esclusivamente on-line e il tabellone viene pubblicato – sempre on-line – il martedi/mercoledi che precede il week end in cui il torneo con orari predefiniti (e molto difficilmente spostabili).
Le classifiche sono in pratica divise in ordine decrescente fra giocatori “nazionali” (N) che vanno da N1 a N4 e che hanno anche un numero di ranking (Federer è N1.1) e i giocatori “regionali” (R), che vanno da R1 a R9.
La formula per il calcolo delle classifiche, visibile nel regolamento, è estremamente sofisticata e di fatto non verificabile da parte del giocatore, (a differenza di quella italiana, semplice e tutto sommato ben strutturata). In compenso, sull’andamento di un giocatore c`è totale trasparenza, poichè i suoi risultati sono visibili sul sito di Swisstennis e vengono aggiornati costantemente. Addirittura, qualora un giocatore voglia conoscere la propria classifica “virtuale”, (ossia prima che la stessa venga aggiornata semestralmente), può ricevere un messaggio sms.
Swisstennis
La Federazione elvetica ha sede a Bienne,Cantone Soletta, non lontano da Berna. Bienne è una delle poche cittadine svizzere ad avere il doppio nome francese e tedesco (Biel) e ad essere bilingue.
La sede, l’equivalente di Tirrenia, è attrezzata con numerosi campi all’aperto e al coperto e ospita sia maschi che femmine.
Le selezioni a livello junior avvengono tra gli 11 e i 12 anni: i bambini prescelti, (sulla base delle classifiche e/o delle indicazioni di maestri che collaborano con la Federazione) vengono selezionati dopo un test tecnico e atletico di due giorni e vengono divisi in 3 categorie di merito decrescente, (A, B e C). in particolare i primi da quel momento, a meno che i loro risultati non siano in seguito completamente deludenti , vengono sostenuti anche finanziariamente.
In passato a 15 anni, terminate le scuole medie (un quadriennio in Svizzera), si chiedeva ai ragazzini di lasciare la scuola per trasferirsi a Bienne e allenarsi.
Oggi Swisstennis, dopo aver constatato che uno sradicamento troppo prematuro di un junior non è alla lunga pagante, lavora in modo più decentralizzato, delegando in partel’impostazione dei tennisti più giovani alle cosiddette Partnerakademien che sono de localizzate in vari Cantoni e che di Swisstennis seguono impostazione tecnica e filosofia. I “quadri A”, per esempio, hanno la possibilità di scegliere se stare a Bienne o nella Prtnerakademie di loro gradimento
A fianco della struttura di Swisstennis, nella stessa sede opera un’Accademia vera e propria che ospita giocatori paganti. Vi sono attualmente alcuni giocatori di punta svizzeri tra i maschi e alcune giocatrici anche straniere di alto livello tra le femmine.
In tutto ci sono circa 18 giocatori e 8 coaches
L’impostazione tecnica è moderna: in Svizzera si insegna un tennis aggressivo e particolarmente, anche se non esclusivamente, adatto alle superfici veloci.
Particolarmente curata e moderna è l’impostazione della preparazione atletica, (Paganini ,preparatore di Federer, ne è un rappresentante ben noto): Dorotchenko ha collaborato con Swisstennis prima di operare in Italia.
Tennis per tutti
Il tennis agonistico di élite, di cui ho parlato prima,è senza dubbio elitario. Se un giovane non ha l’aiuto della Federazione, non può pensare di sostenere un’attività di alto livello senza un rilevante sostegno familiare.
In questo l’esperienza per gli svizzeri è, ritengo, comune a quella di altri Paesi.
Più che altrove, però, anche la semplice attività agonistica nazionale risulta molto dispendiosa: il costo di un’ora di lezione va dai 70 chf, (circa 50 €) in Ticino, la regione meno cara, ai 100 e anche 120 chf nella Svizzera Francese e Tedesca.
Per un ticinese che non voglia limitarsi ai (pochini) tornei della sua regione, o comunque che voglia cimentarsi in tornei di livello medio/alto la strada obbligata è quella del week end in Svizzera Tedesca, con tutti i costi del caso, (elevato costo di iscrizione,benzina, mangiare e pernottare fuori se si va avanti).
Paradossalmente, invece, il tennis “ludico” è in genere meno caro – e quindi più popolare – che in Italia: l’iscrizione annuale ad un circolo (circa 600 euro) dà la possibilità di giocare illimitatamente, senza per esempio la necessità di prevedere un’ora fissa invernale, sperando di averne in sorte una decente, e i costi aggiuntivi che la stessa di solito comporta.
La manifestazione che fa del tennis in Svizzera uno sport davvero di tutti è però il Campionato a Squadre di maggio – giugno (Interclub). Qui giocano davvero tutti, o quasi, coloro che sono iscritti ad un tennis club e siano anche blandamente praticanti.
Non solo l’interclub è strutturato in modo che vi possano partecipare giocatori a tutti i livelli, ma negli incontri fra club l’aspetto sociale riveste quasi la stessa importanza di quello agonistico; la squadra ospitante offre quasi sempre il pranzo o la cena a quella ospite e le due squadre socializzano in quella occasione. Non compenetrarsi in questo spirito, snobbando l’ospitalità degli avversari, è considerato offensivo.
Conclusioni
Come sempre, non è tutto oro quello che luccica. In passato la Federazione ha commesso notevoli errori, sia a livello di selezione, sia a livello di gestione delle risorse tennistiche, con il risultato di perdere per strada un certo numero di promesse.
Le parrocchie, (in questo caso spesso associabili alla madre lingua in un Paese plurilingue) esistono dappertutto.
Non ingannino quindi Federer e Wawrinka, Hingis ecc, (Wawrinka tra l’altro non era stato preso in debita considerazione). Gli italiani possono forse avere in mente il caso di Romina Oprandi, che, infortuni a parte, deve salvo errore la sua carriera all’aiuto di un italiano.
Mi pare che ultimamente Swisstennis sia però corsa ai ripari e sia sulla strada di riorganizzarsi al meglio.
Se dovessi generalizzare su un punto nel tracciare una differenza fra la Svizzera e l’Italia, con tutti i difetti delle generalizzazioni, questo sta nella cultura sportiva, (dei ragazzi e delle famiglie). Sotto questo aspetto temo che l’Italia debba ancora fare progressi: mi riferisco non solo al comportamento in campo, all’accettazione delle sconfitte, alla valutazione delle vittorie e, in generale, alla correttezza in campo e fuori, di ragazzi e famiglie, ma a quello di tutto l’ambiente, fino ai giudici arbitri.
Nel complesso, è come viene vissuto lo sport anche agonistico da parte di famiglie e – di riflesso – ragazzi, che ho visto in questi anni una significativa differenza. In questo Federer e la sua famiglia, con la loro semplicità e spontaneità, sono ottimi testimonial.
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