Giocare uno Slam juniores a soli 15 anni è un grande traguardo, farlo vincendo quattro partite, e diventando la più giovane fra le sedici giocatrici qualificate per gli ottavi di finale, è roba per poche. È per questo che Lisa Pigato può tornare col sorriso dalla sua trasferta all’Australian Open juniores: un successo dal punto di vista dei risultati ma anche dell’esperienza raccolta, grazie alla possibilità di stare a contatto per giorni con i tennisti e le tenniste più forti del mondo. È quella una delle grandi finalità degli Slam under 18: giocare e vivere a fianco dei big, osservarli e provare a rubare qualche segreto utile per migliorare. Ma, naturalmente, anche i risultati hanno il loro valore e il torneo di Lisa sui campi blu di Melbourne Park è stato un successo, a maggior ragione viste le preoccupazioni della vigilia, con tre giorni di riposo a letto causa febbre alta, un primo turno delle qualificazioni che pareva stregato (Lisa perdeva 6-1 4-1 contro la russa Maria Bondarenko, prima di spuntarla per 1-6 7-6 6-4), e anche una piccola contrattura all’adduttore. Ma la tennista della Milano Tennis Academy, la più giovane dell’intera spedizione italiana down under, è stata più forte delle difficoltà e si è regalata il miglior torneo della sua giovane carriera. È stata fermata solo agli ottavi dalla canadese Leylah Annie Fernandez, una che si è già fatta notare a livello Wta. “Si tratta di un risultato inaspettato – commenta il padre-coach Ugo -, ancor di più dopo le vicissitudini di inizio torneo. È un’esperienza importante per la sua formazione: Lisa ha capito di essere competitiva, e di avere chance di giocare ancora a questi livelli”. Il tutto, giusto ricordarlo, al suo primo Slam nel tabellone principale, e (potenzialmente) con altri due anni a disposizione per rivivere la stessa esperienza.
Oltre ad applaudire la sua stellina, la MTA può festeggiare il fatto di aver piazzato fra gli otto azzurrini in gara a Melbourne anche un altro atleta, Matteo Arnaldi, sanremese n.52 del ranking mondiale Itf. “Matteo – continua Pigato – ha pagato un sorteggio impegnativo, pescando subito il rumeno Jianu che è n.8 del mondo (e che si è guadagnato la semifinale, ndr), ma pazienza. Il vero obiettivo di queste trasferte non sono le vittorie, ma la possibilità di assaporare un ambiente d’élite, ben diverso dai tornei ai quali i ragazzi sono abituati. È per questo che raggiungere gli Slam è uno degli obiettivi del percorso juniores: chi riesce a farlo si porta via un bagaglio d’esperienze eccezionale”. E non è finita qua, perché all’interno di un’accademia come la MTA vedere dei giovani atleti calcare i palcoscenici più famosi al mondo può essere anche da stimolo per tutti gli altri allievi. “Ragazzi come loro – chiude Ugo Pigato – mostrano ai più piccoli che grazie al tennis si può girare il mondo, e questo è un bel traino. A noi maestri fornisce le motivazioni per lavorare ancora meglio, e aiuta i ragazzi a pensare in grande. Basta guardare Lisa: sognava di giocare in Australia, e ce l’ha fatta”. Passando tutt’altro che inosservata.
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