Junior Milano, tre giorni da sogno per Sofia Aloja

Un week-end da professionista. Sofia Aloja, 12 anni, campionessa regionale lombarda di categoria, ha passato tre giorni – da venerdì a domenica – al Piatti Tennis Center di Bordighera, l’accademia che il coach comasco Riccardo Piatti ha da poco inaugurato e che è diventata la casa di molti campioni, tra cui il croato Borna Coric, n.35 Atp. Sofia, che da 5 anni gioca allo Junior Tennis Milano, è stata accompagnata in Liguria da Erika Pineider, maestra dello staff di via Cavriana: “È stata una gran bella esperienza per lei – ha spiegato Erika – perché per la prima volta ha visto come vive e come si allena un tennista professionista”. Sì, perché la notte durante uno stage tecnico così intensivo si dorme a pochi passi dai campi e dopo la sveglia ci si immerge subito nelle sessioni di lavoro. “Che sono state tutte molto interessanti – ha aggiunto Pineider – anche grazie al livello dei tecnici dello staff di Piatti”. Atletica in palestra, tecnica in campo, sotto gli occhi dei maestri e delle telecamere: “Una delle cose che più l’ha impressionata è stata la videonalisi, con la possibilità di rivedere i propri colpi e le statistiche quasi in diretta”. “Mi sono divertita molto per tutto il week-end – ha detto Sofia – anche perché un giorno, da grande, mi piacerebbe diventare una professionista”. Per vivere quest’esperienza nell’accademia dei campioni, con il coach italiano più titolato nel circuito Atp, la piccola Aloja aveva dovuto vincere un torneo: lo stage da Piatti era il premio speciale per la tappa Under 12 (vinta) del Junior Next Gen Italia di Como.

Una vittoria che, a posteriori, le lascia più di una semplice esperienza: “Ho incontrato Riccardo Piatti in persona – ha detto – e mi ha dato qualche consiglio tecnico su come migliorare il mio rovescio”. Miglioramenti che proseguono anche grazie al lavoro allo Junior e che sono testimoniati dai buoni risultati raccolti negli ultimi mesi. “I miei idoli sono Simona Halep e soprattutto Rafael Nadal”. Per i muscoli? Per il talento? Per la grinta? “Non solo, anche perché l’estate scorsa sono stata alla sua Accademia per un giorno, a Manacor. Lui non c’era purtroppo, ma ho incontrato suo zio Toni (lo storico coach del n.1 al mondo, ndr)”. Per Sofia, che a 12 anni fa la seconda media (grazie alla ‘primina’), una doppietta di super-coach niente male. E un percorso di crescita che, anche grazie al tennis, invade pure la sfera personale. “Lo sport insegna tanto – precisa ancora Erika Pineider – e anche un’esperienza come quella vissuta a Bordighera arricchisce. Ha avuto modo di conoscere molti ragazzini, anche stranieri, è stata ‘costretta’ a parlare in inglese e a confrontarsi con altre persone, insomma tutte cose che fanno bene a questa età”. Perché lo Junior Milano, oltre al tennis, con Riccardo Piatti ha in comune una filosofia: crescere persone prima che giocatori.

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