dall’inviato a Linz, Michele Galoppini
A livello WTA, difficile che manchino le sorprese, a livello di torneo ma anche a livello più generale. E tra le piacevoli sorprese di questa stagione c’è certamente Sorana Cirstea, che definitivamente si è buttata alle spalle il bruttissimo periodo coinciso con l’infortunio alla spalla, che l’aveva tenuta fuori per diverso tempo e l’aveva fatta sprofondare nell’abisso dei tornei ITF. Tornata molto vicina alla top30 del ranking, la Cirstea a Linz può puntare dritta al titolo, ma prima, avendo vinto il suo primo turno contro la sempre ostica Alison Van Uyvanck, si è fermata con noi per una piacevole intervista.
Congratulazioni per la vittoria di oggi. Qui a Linz arrivi con buoni propositi dopo due ottimi quarti di finale in Asia. Come ti senti?
Sì, arrivo qui dopo ottimi risultati in Asia, ho giocato sempre meglio ogni giorno ed ho anche raggiunto I quarti di finale a Pechino. Speravo di portare la buona forma qui in Europa e ci sono riuscita. Non è stato un match facile quello di oggi ma sono contenta di come ho giocato e del risultato.
Nel 2016 cominciasti a giocare negli ITF da 25.000 dollari ed ora sei tornata pienamente a regime nei WTA. Quanto lungo è stato il viaggio dopo gli infortuni?
Decisamente difficile, anche perché sono dovuta ripartire da zero nei piccoli tornei. Ma anche per questo motivo sono molto orgogliosa di me stessa, per il modo in cui ho gestito tutto, e penso che questi infortuni mi abbiano aiutata a diventare una persona migliore, più forte, così come una giocatrice più forte. Ed ora apprezzo in generale molto di più tutto ciò che il tennis mi dà.
Hai già avuto modo di congratularti con Simona Halep per la sua conquista? E quanto importante sarà, per le generazioni future, questo no. 1 al mondo?
Per la Romania, SImona Halep al numero 1 del mondo è qualcosa di gigantesco. Purtroppo però non ho ancora avuto modo di congratularmi personalmente con Simona, visto che lasciato Pechino prima che lei potesse essere certa di essere la nuova numero 1. Ma siamo vicine di casa, probabilmente quando saremo entrambe a Bucarest le urlerò qualcosa dal balcone [risata]. È stata per anni una giocatrice pazzesca, con grande costanza di risultati, sempre in top10 o anche meglio in top5. Meritava di arrivare alla numero 1. E per la Romania è una cosa incredibile, siamo un piccolo stato e sono davvero felice di vedere come il tennis riesca ad unire le persone, quasi come se fosse un movimento sociale nella giusta direzione, del quale sono felicissima di far parte.
Hai detto che Linz è uno dei tornei preferiti. Cosa lo rende speciale per te?
Adoro questo torneo da quando lo giocai per la prima volta, probabilmente 10 anni fa… e dicendo questa cosa mi sento un po’ vecchia [sorriso]. Linz ogni anno mi piace sempre di più e Sandra Reichel è il miglior direttore di torneo di sempre. È incredibile, è così coinvolta e prova sempre a farci sentire come se fossimo a casa nostra. Tutto è ben organizzato anche se questo è un piccolo torneo. È così accogliente e l’atmosfera mi piace molto. Anche per questo spero di restarci più giorni possibile.
L’immagine di te con il dirndl nero ha avuto molto successo sui social media. Ti piacevi in quel completo?
Decisamente! Ero così contenta di averne trovato uno nero, che è il mio colore preferito. È stato bello sperimentare un po’ di cultura austriaca, siamo fortunate a viaggiare così tanto e poter vivere così tante culture differenti. Decisamente un qualcosa in più per noi.
Sei attorno alla posizione no. 35 della Race to Singapore, ma anche molto vicina alla no. 25. Hai avuto buoni risultati in stagione come a Madrid, Pechino, Melbourne. Sei soddisfatta del tuo 2017?
Sono molto autocritica generalmente, e ovviamente penso sempre al fatto che avrei potuto fare molto meglio di quello che ho fatto. Quando si guarda indietro ai risultati ottenuti si vedono tante opportunità mancate. Ma bisogna vedere anche quanto di buono fatto. Ho cominciato la stagione alla numero 80, sono stata in salute per tutto l’anno a parte un piccolo problema al polso (ed essere in salute, dopo tutto quello che ho passato, è importantissimo). Ora proverò a dare tutto in questi due ultimi tornei per mettermi nella posizione migliore possibile. Certo, guardando indietro potrei dire ‘avrei potuto essere top20 ora’, ma è stato un anno di crescita importante e sono grata per ciò che ho ottenuto.
Qual è il migliore ricordo della tua stagione?
Ne ho tanti a dire la verità, non è semplice sceglierne uno. Posso dirti ad esempio il quarto di finale che ho ottenuto a Pechino, non solo perché ho battuto anche Karolina Pliskova, ma perché ho giocato davvero bene per tutta la settimana. Ricordo che stavo parlando con la mia famiglia mentre raggiungevo la Cina: dissi a mio padre ‘sto giocando il mio miglior tennis e non riesco ad ottenere risultati… non capisco perché’, e lui rispose di continuare a credere nelle mie potenzialità. In effetti sono un po’ triste la stagione stia finendo [risata], ma a questo punto spero di finirla nel miglior modo possibile.
E più in generale, qual è stata la più grande sorpresa o il miglior momento per la WTA in questo 2017?
Le vincitrici dei tornei dello Slam. È stato un anno molto interessante ed eccitante, dal mio punto di vista il livello è stato altissimo. Tutte le top100 giocano bene ed è impossibile avere turni semplici nei tabelloni. Da quando Serena si è fatta da parte per la gravidanza, ci sono più opportunità per tutte di dimostrare quando bene sanno giocare a tennis. Dal mio punto di vista, la Muguruza ha avuto un anno pazzesco ed ha meritato di essere no. 1, la Ostapenko e la Stephens hanno giocato alla grande al Roland Garros ed agli Us Open. È tutto molto eccitante e fa bene al tennis femminile.
Ci hai parlato della Ostapenko, che recentemente è stata la tua partner di doppio. Com’è giocare con lei? Sembra sempre così vivace…
Jelena è adorabile. Non ci conoscevamo così bene prima di giocare assieme in Asia, ma è una persona così solare e felice! Le dico sempre che è un po’ come un asinello [sorriso]. È una persona fantastica da avere attorno, positiva, il suo gioco può raggiungere livelli altissimi, come ha fatto anche in Asia. Mi ha battuta a Pechino nonostante io abbia giocato un ottimo match. Anche lei sarà presto no. 1.
Il tuo ritorno post infortuni è stato di successo. Qui a Linz sono tornate a livello WTA sia Belinda Bencic che Anna-Lena Friedsam dopo il loro infortuni. Cosa consiglieresti a loro?
Non sono la persona migliore per dare consigli probabilmente. Conosco Belinda un po’ meglio ed è anche lei adorabile. Sono così felice di vederla di nuovo in campo e nel tour, so che ha vinto il primo torneo ITF che ha giocato ed anche il suo esordio qui contro la Flipkens, sempre pericolosa. Sono sicura che tornerà al top molto presto. La cosa più difficile quando si torna è trovare la pazienza: vuoi tornare subito al livello di prima, ma prima bisogna trovare i giusti ritmi, la giusta confidenza… e la chiave è sempre la pazienza.
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