Era il 6 marzo del 2016 quando sulla terra battuta di Campinas, in Brasile, Dayana Yastremska diveniva la prima giocatrice del 2000 a vincere un torneo Pro da $25.000. Appena qualche mese dopo sfiorava l’impresa ai Championships Junior, sconfitta solo all’ultimo atto dalla russa Anastasija Potapova. La giovanissima ucraina fa il suo esordio nel circuito maggiore lo scorso anno alla Istanbul Cup, dove però non riesce ad avere la meglio sull’esperta giapponese Nao Hibino, che la batte in tre set. Sempre in Turchia arriva la prima vittoria, ancora alla Istanbul Cup, ed è una vittoria prestigiosa quella con Andrea Petkovic. Yastremska c’è. Giorno dopo giorno il gioco migliora, la classifica anche. A settembre è arrivato anche il secondo titolo ITF, questa volta in un $60.000, a Dunakeszi, in Ungheria. Da pochi mesi ha iniziato a lavorare con coach Marco Girardini, tecnico di grande esperienza internazionale (ha lavorato, fra le altre, con l’azzurra Vierin) con un passato da responsabile del Settore Tecnico Nazionale femminile della FIT nelle categorie under 14 e under 16 con le quali ha raggiunto il terzo posto ai Mondiali di Reggio Emilia nel 2007. La finale di due settimane fa, sul veloce di San Pietroburgo ($100.000), ha portato la nativa di Odessa a raggiungere la posizione numero 165 del ranking WTA. Ora né lei né Girardini hanno alcuna intenzione di fermarsi.
Hai da poco disputato la tua prima finale in un $100.000 prestigioso come quello di San Pietroburgo. E’ stato un ottimo risultato. Che sensazioni hai avuto?
“Sono molto felice di aver raggiunto la finale di un torneo così importante e di essermi potuta confrontare con un campionessa come la ex numero 7 del mondo Belinda Bencic. Purtroppo mi sono ammalata a metà settimana e avvicinandomi alla finale sapevo che non sarei stata in grado di giocare il mio miglior tennis, ma è stata comunque una grande esperienza. San Pietroburgo mi è piaciuta molto, però ora mi sto già preparando duramente per il prossimo torneo”.
Sei così giovane ma sei già fra le prime 200 giocatrici del mondo. A che età hai iniziato a giocare a tennis?
“Ho iniziato a giocare a cinque anni e ho capito subito che avrei voluto fare questo sport e diventare una campionessa. E’ vero, sono fra le prime 200 giocatrici al mondo, ma non è un traguardo. Mi alleno sodo per migliorare ogni giorno di più”.
Che ruolo ha avuto la tua famiglia nell’avvicinarti al tennis?
“Fondamentale. Sono con me dall’inizio del mio percorso e come me, in un certo senso, sono devoti al tennis. Mi aiutano e mi sostengono sempre, senza mai farmi mancare nulla”.
Come descriveresti il tuo stile di gioco?
“Credo di avere un tennis universale, interessante da osservare. Cerco sempre di essere molto aggressiva, di togliere il tempo all’avversaria mettendo i piedi in campo”.
Qual è la tua superficie preferita?
“Direi l’erba. Ho dei bei ricordi delle partite giocate su questa superficie ed è quella su cui mi piace giocare di più. Marco Girardini, il mio coach, sostiene che il mio gioco si adatti bene ad ogni superficie e credo abbia ragione. Nel tennis di oggi è un aspetto fondamentale”.
Da quanto tempo lavori insieme a Marco Girardini?
“Con Marco abbiamo iniziato a lavorare insieme a marzo. Abbiamo stretto subito un rapporto straordinario; non è solo un ottimo allenatore ma anche una grande persona. Mi segue sempre, mi sta vicino, ha sempre le parole giuste al momento giusto. Le scelte tattiche non posso svelarvele però (ride ndr)”.
Sei nata e cresciuta ad Odessa. Continui ad allenarti lì?
“No, mi alleno molto raramente a casa. Faccio base in Turchia, al Koza Wos Sporting Club di Istanbul. E’ lì che mi preparo per i tornei”.
Cosa pensi del movimento tennistico in Ucraina?
“Abbiamo davvero degli ottimi giocatori. La Federazione si dà da fare, ma c’è sempre modo per crescere e migliorarsi”.
Chi sono i tuoi idoli? Hai una giocatrice cui ti ispiri in modo particolare?
“I miei idoli sono da sempre Roger Federer e Monica Seles. In realtà non mi ispiro ad una sola giocatrice. Cerco sempre di restare me stessa prendendo le parti migliori dei giocatori più forti”.
Cosa ti piace fare quando non sei impegnata sul campo?
“In realtà anche quando non gioco tornei o non mi alleno penso sempre al tennis. Mi piace fare passeggiate con gli amici o andare a ballare, adoro ballare. Ho iniziato da poco a studiare l’italiano. E’ complicato ma mi piace molto”.
Hai degli amici nel circuito?
“Ho un buon rapporto con tutti. Sono stata educata a trattare con rispetto ogni persona, però credo sia difficile andare oltre nel circuito. Non c’è molto tempo per coltivare delle vere amicizie”.
Quanto sono importanti i social network per restare in contatto con i fans?
“Adoro i miei fans, mi piace molto condividere foto e notizie che mi riguardano. Mi piacerebbe avere più tempo che però, ahimè, non è molto. Colgo ancora una volta l’occasione per ringraziare tutti coloro che credono in me e mi sono sempre vicini”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
“Ho un sogno che però preferisco tenere segreto. Farò tutto il possibile per realizzarlo e sono certa di poterlo condividere con voi in futuro. L’obiettivo è migliorare giorno dopo giorno, limando le imperfezioni del mio carattere e del mio gioco. Sono felice anche dei grandi passi avanti fatti nel ranking e non vedo l’ora di scendere in campo e lottare per il mio primo Australian Open”.
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