Settimana intensa quella al BFD Challenger di Roma dove fra rinascite, conferme e piacevoli novità spunta fuori il nome di Elliot Benchetrit. Il giovane francese (compirà 19 anni fra qualche giorno) è stato ripescato come lucky loser dopo la sconfitta nell’ultimo turno di qualificazioni per mano dell’esperto spagnolo Inigo Cervantes Huegun e non si è di certo fatto trovare impreparato. La vittoria con il nostro Matteo Donati ha fatto sensazione non tanto per i suoi colpi, quanto per l’attitudine alla lotta e il modo di stare in campo. “Per me è la prima volta a Roma”, ha raccontato ai nostri microfoni, “la città è bellissima e il Due Ponti Sporting Club non è da meno”. Stanco ma felice ha espresso anche alcune considerazioni su Donati: “Matteo lo conosco da molto tempo, è stato uno degli juniores più forti, mi piace come gioca e ho davvero dovuto dare il massimo per batterlo”. Nel turno successivo si è dovuto arrendere ai colpi di un ottimo giocatore come Guillermo Garcia Lopez, un “grande giocatore che finalmente non vedo più solo in televisione”. Nato e cresciuto tennisticamente a Nizza, sotto la guida di Jean-Michel Pequery e Paul-Antoine Quilichini, “le petit Elliot” si ispira ad Andy Murray, ammira molto Dominic Thiem e si definisce un “contrattaccante completo”. Fra i suoi prossimi obiettivi c’è quello di essere fra i primi 250 giocatori del mondo entro maggio (attualmente ricopre la posizione n. 468) per poter disputare le qualificazioni al Roland Garros, torneo a cui tiene in modo particolare. Se continua cosi ci sarà, freddo, concentrato e con pochi amici nel circuito. “In Francia non è facile legare con altri ragazzi perché siamo molto competitivi. Vincere mi fa stare bene, quindi per ora va bene così”.
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