A poco più di un mese dalle tanto attese e chiacchierate Atp Next Gen Finals , dedicate ai giocatori under 21 del circuito Atp, si può cominciare a fare il punto su chi ha già prenotato il biglietto per il Master e chi ancora deve sudarselo.
Naturale iniziare l’analisi dal più forte under 21 al mondo, nonché uno dei giocatori più forti del circuito nonostante la giovane età: Alexander Zverev. Il tedesco ha già ottenuto la qualificazione anche per le ATP Finals dove potrà dire ampiamente la sua. Visto il finale di stagione particolare a cui stiamo assistendo – con molti top players fuori gioco per problemi fisici – Sascha sarà uno dei favoriti per la vittoria finale. Un 2017 di altissimo livello quello di Zverev, arricchito da due titoli Masters 1000 – Roma e Montreal – e altri tre tornei ATP. Il ventenne tedesco ha dimostrato di poter giocare alla pari con i migliori del circuito e occupa al momento la posizione numero 4 al mondo, anche se per ora ha faticato negli appuntamenti Slam. Sulla partecipazione del tedesco però ci sono diversi dubbi, poiché non è affatto scontato che Alexander prenda parte ad entrambi i Master finali. Ma se fine a un paio di mesi dietro non ci si attendevano grandi personaggi, ora la musica pare totalmente cambiata.
Secondo nella race è il russo Andrey Rublev, a più di 3000 punti da Zverev; fuori dai primi 150 al mondo a gennaio, Rublev è ora nei primi 40 grazie ad una seconda parte di stagione più che brillante. A Umago ha trovatp il primo titolo in carriera dopo essere stato ripescato come lucky loser e aver battuto ai quarti Fognini e in finale Lorenzi. A New York poi ha raggiunto i quarti di finale dopo aver battuto Bedene, Dimitrov, Dzumhur e Goffin, quattro giocatori di grande valore, per arrendersi in seguito al numero 1 del mondo Rafael Nadal, poi vincitore del torneo. Coetaneo di Zverev, Rublev ha il tennis per ottenere un grande risultato a Milano, anche se non ha avuto certo parole di lode per l’evento milanese. Il russo ha detto di non apprezzare il format e spera che alcune di queste regole non verranno mai utilizzate nel circuito.
Segue al terzo posto un altro russo, Karen Khachanov, classe 1996. Khachanov ha raggiunto gli ottavi di finale al Roland Garros e dei buoni piazzamenti durante il resto della stagione. Se il tennis del russo sembra valere anche più della posizione attuale – numero 32 del mondo – manca ancora qualche acuto per salire ulteriormente in classifica. A Milano sarà tra i favoriti, ma non è scontato vederlo nelle fasi finali.
Al quarto posto vi è il più giovane dei NextGen presenti a Milano, uno dei più grandi talenti approdati quest’anno nel circuito, il canadese Denis Shapovalov. Il 18enne ha avuto una crescita incredibile nel corso della stagione, salendo dalla posizione 250 fino alla 52 di questa settimana. Il vero exploit è avvenuto davanti al pubblico di casa, a Montreal, dove Shapovalov ha raggiunto le semifinali battendo Nadal ai quarti. Costretto poi alle qualificazioni agli Us Open, il canadese ha raggiunto gli ottavi di finale dove si è arreso a Carreno Busta in tre tie break. Sembra così lontano il brutto episodio di Coppa Davis che lo ha purtroppo visto protagonista a febbraio, quando ha scagliato involontariamente una pallina verso il giudice di sedia, colpendolo all’occhio. Denis sembra pronto ad un grande 2018 e Milano potrebbe essere il miglior sigillo per concludere questa grande stagione.
Quinto posto per il serbo Borna Coric. Presente nel circuito maggiore ormai da diverso tempo, Coric si è tolto le proprie soddisfazioni su terra rossa, dove ha vinto il primo titolo ATP – Marrakech – e raggiunto i quarti di finale a Madrid, superando agli ottavi uno spento Andy Murray, allora numero 1 del mondo. Ha invece raccolto troppo poco su cemento, dunque difficile pensarlo come uno dei favoriti per la vittoria finale al momento.
Al sesto posto l’unico americano nei primi 7 al momento, Jared Donaldson. Al contrario di Coric, Donaldson si è comportato molto bene sul cemento – per lo più americano – raggiungendo i quarti di finale a Cincinnati e gli ottavi a Miami e Montreal. L’impressione è che Donaldson sia al momento un gradino sotto ad altri giocatori che saranno a Milano, ma la superficie è dalla sua parte e una sorpresa non è affatto impensabile. Ovviamente è prima necessario assicurarsi la qualificazione, visto che l’ottavo in classifica, Chung, si trova a poco più di 100 punti da lui.
Settimo classificato, nonché ultimo qualificato se contasse la classifica di questa settimana, è Daniil Medvedev, terzo russo presente. Numero 62 del ranking ATP, Medvedev ha espresso il suo miglior tennis su erba, battendo anche il numero 3 del mondo Wawrinka a Wimbledon. A inizio anno ha anche raggiunto la finale a Chennai, mentre i tornei autunnali non hanno dato grandi soddisfazioni. La partecipazione alle NextGen Finals è ancora in bilico per Daniil, poiché i giocatori che seguono in classifica non sono poi così lontani.
Tra i principali osservati vi sono indubbiamente anche Hyeon Chung e Frances Tiafoe, numero 8 e 9 della race, ma i punti in palio sono ancora tanti e qualche nome potrebbe arrivare dai gradini più in basso.
Per quanto riguarda l’ottavo partecipante, è stato reso noto a maggio che la wildcard italiana verrà assegnata attraverso delle prequalificazioni. Al via, per il momento, vi sarebbero Matteo Berrettini, Gianlugi Quinzi (fermo ai box per infortunio), Liam Caruana, Cristian Carli, Andrea Pellegrino, Filippo Baldi, Julian Ocleppo e Raul Brancaccio. Berrettini è a tutti gli effetti il nostro giocatore più forte, numero 15 della Race e 123 ATP. Se si considera anche la superficie su cui si disputerà il Master (veloce indoor) non vi è alcun dubbio sul fatto che Matteo meriti questa wildcard più di chiunque altro e che sarebbe probabilmente l’unico in grado di lottare con i giovani campioni presenti a Milano. Numero 45 della Race è invece Gianluigi Quinzi, giocatore dalle ottime qualità ma fermo per un infortunio al braccio sinistro.
Gli altri ragazzi in corsa per la wildcard hanno decisamente meno chances rispetto a Berrettini e Quinzi, visto che il terzo per classifica è Caruana, numero 446 ATP. Il 19enne romano d’America si è ben destreggiato a livello ITF, conquistando anche un titolo a Decatur e ha guadagnato 700 posizioni da inizio anno. Se la qualificazione sembra difficile ora come ora, bisogna pensare che Caruana ha due anni in meno di Berrettini e Quinzi, dunque l’anno prossimo sarà il principale candidato e con la salute fisica e un po’ di fortuna lo troveremo in posizioni di maggior rilievo in classifica.
È invece classe 1996 Cristian Carli, che dunque non potrà partecipare ad una eventuale seconda edizione. Al momento numero 539 del mondo, anche Carli ha conquistato un titolo Itf quest’anno e lo ha fatto a Cuneo, battendo in finale il più esperto Andrea Basso. Nel corso della stagione ha anche raggiunto la finale ad Hammamet e ha scalato più di 300 posizioni. Difficile comunque che possa impensierire giocatori come Berrettini e Quinzi, l’importante per Carli ora è continuare a lavorare e salire nel ranking.
Un giocatore che invece potrebbe partecipare anche l’anno prossimo è Andrea Pellegrino, classe 1997 e numero 565 del mondo. Già numero 456 a maggio, Pellegrino ha avuto una stagione complicata che lo ha visto uscire dai primi 700 ATP per poi recuperare circa 150 posti. Il pugliese ha appena conquistato il primo titolo dell’anno – battendo tra gli altri Carli – a santa Margherita di Pula.
Filippo Baldi è un altro giocatore di cui si parla spesso. Indubbiamente talentuoso, anche Baldi arriva da un recente titolo – ad Hammamet – e sembra in ottima forma. Si tratta però di titoli su terra, condizioni completamente diverse dal veloce indoor.
Settimo in classifica al momento è Julian Ocleppo, classe 1997 e numero 732 del mondo. Il 2017 è stato piuttosto stabile per Ocleppo che non ha fatto segnare passi in avanti in classifica. A fine luglio ha segnato il best ranking di 590 ma ha subito un contraccolpo nei mesi successivi.
Ultimo dei qualificati ad oggi è Raul Brancaccio, numero 608 del mondo. Il ventenne ha guadagnato circa 150 posizioni da inizio anno e, nonostante non abbia messo in bacheca alcun titolo, sta salendo in classifica e migliorando in modo costante.
Dunque quella wildcard sembra avere già un nome, ma nel tennis non vi è nulla di certamente pronosticabile. Non rimane che attendere e vedere chi si qualificherà per l’evento, chi otterrà la wildcard e chi solleverà il trofeo della prima edizione delle NextGen Finals, sognando un sigillo azzurro.