“Il tennis è uno sport che ho sempre capito e non capito, nel bene e nel male mi ha sempre accompagnato e farà sempre parte di me… alla fine siamo ancora qui!”
Chiara Mendo, una voce vibrante in cui riecheggia tutta la solarità della riviera romagnola, non riesce a trattenere l’emozione mentre la intervistiamo dopo la vittoria dell’Open BNL all’Eurosporting di Treviso, grazie a cui entra di diritto nel torneo di prequalificazione agli Internazionali BNL d’Italia. La prima e unica volta in cui Chiara ha percorso i viali del Foro Italico risale al 2013, un anno molto particolare nella vita della giovane tennista nata vicino a Rimini, che dopo un buon passaggio al professionismo aveva progressivamente perso motivazione e stimoli, fino alla drastica decisione di prendersi una pausa dal tennis giocato.
In questi quattro anni Chiara si è concessa del tempo per sé stessa, per capirsi meglio vivendo nuove esperienze lontano dai campi e per ritrovare infine la sua passione di ragazzina proprio lì dove l’aveva lasciata. Ora è pronta per ricominciare esattamente da dove si era fermata.
A Treviso la giocatrice romagnola si è trovata a fronteggiare un tabellone molto insidioso, tranquillamente paragonabile a quello di un torneo Itf: nell’ordine ha estromesso la testa di serie n.1 Martina Colmegna ai quarti, Federica Prati in semifinale e Alice Moroni in una finale archiviata con un duplice 6-4. “Questa vittoria è stata una sorpresa anche per me: a parte il campionato a squadre, questo era il primo torneo della stagione e quindi anche il primo Open BNL che disputavo, non pensavo di centrare la qualificazione al primo colpo! Piano piano durante il torneo ho avuto sensazioni sempre migliori fino ad arrivare alla finale in cui sono riuscita a trovare il mio miglior tennis, quello di qualche anno fa. Sono molto contenta anche per come ho gestito le emozioni in campo visto che erano le prime partite a livello agonistico dopo molto tempo. È stata soprattutto una questione di testa, mi sento molto cresciuta e molto maturata come giocatrice. Fortunatamente in questi anni mi sono sempre tenuta in movimento, ho sempre fatto attività, non è che sono proprio sparita dai campi! Questa sicurezza fisica mi ha aiutato tanto, il fatto di stare bene unito alle buone sensazioni a livello psicologico penso sia stato determinante”.
Chiara, che proprio durante gli Internazionali compirà 24 anni, era riuscita a staccare il pass per le prequalificazioni anche nel 2013, quando però ad un ottimo stato di forma non era seguita la giusta tranquillità per affrontare il Foro Italico: “Mi ero già qualificata quattro anni fa vincendo l’open BNL a Bologna in finale contro la Pasini. In quel momento però ero già in crisi, giocavo anche bene ma in realtà ho un ricordo sofferto di Roma, sapevo di avere una grande occasione e non sono riuscita a sfruttarla al meglio, a dare il massimo. Infatti dopo quel torneo mi sono presa un periodo di pausa dal tennis. Anche lo scorso anno ho sfiorato le prequalificazioni, ma alla fine ci sono andata solo da spettatrice con la mia allenatrice Francesca Guardigli. Adesso mi viene da ridere ripensando che le ho detto: “Franci, l’anno prossimo qui ci saremo noi!” Sembra una storia da film ma non puoi capire che grandissima soddisfazione sia per me, perché è una sorta di rinascita, ci tenevo a tornarci e a fare meglio dell’ultima volta. È la mia piccola rivincita personale”.
Una irriducibile determinazione è forse la qualità che le ha dato la forza per ottenere questa seconda chance romana: “Sono una persona che si carica di aspettative, so che posso dare molto e ci tengo a dare sempre il meglio di me stessa. E lavorare su me stessa è proprio quello che ho fatto in questo periodo. Stavolta entrerò in campo con più consapevolezza anche se l’emozione sarà fortissima, riprendere in mano la mia carriera da un torneo come Roma mi darà in egual misura sia la carica e la motivazione per fare bene che la tensione di uno scenario così importante… non vedo l’ora di giocarmi questa possibilità!”
Su una cosa di certo non ha dubbi ed è la scelta della propria accompagnatrice: “A Roma mi porto la mia allenatrice: per me è una seconda mamma ed è la persona più importante della mia vita in questo momento. Lei è riuscita a tenermi su nei momenti difficili dentro e fuori dal campo, mi è stata vicina, ha saputo capirmi ed aspettarmi. È leale e profonda, una persona a livello umano come poche. Andare a Roma è un mio sogno ma so che in parte è anche il suo, perché quando 4 anni fa mi sono qualificata mi ero appena trasferita nel suo circolo, non ci conoscevamo così bene, quindi siamo contente di tornare lì dopo tutto il percorso che abbiamo fatto insieme”.
Un percorso di riavvicinamento al tennis passato per molte fasi e diverse sedi, ma sostenuto sempre dall’aiuto della sua allenatrice e dalla sua famiglia: “Io sono tesserata per il C.S. Plebiscito Padova, ma non ho una base fissa. Un po’ mi alleno nel circolo dei miei genitori, il TC Torre a Torre Pedrera, un po’ a San Marino dove do una mano insegnando, ma dovunque mi alleni sono seguita da Francesca. La mia è una famiglia di sportivi, mio padre era un calciatore ma ha sempre avuto la passione del tennis, quando io e mio fratello eravamo piccoli i miei genitori ci hanno fatto provare tutti gli sport. A casa ho ancora le foto di me da piccola che tentavo di colpire la pallina con la racchetta ma le lisciavo tutte, fino al giorno in cui sono riuscita a prenderne una ed è uscita una fiammata. Quel giorno fu deciso che sarei diventata una tennista”.
La domanda sorge spontanea: cosa ha fatto Chiara in questi quattro lunghi anni di riflessione? “Eh… ho cantato! Il canto è assieme al tennis la mia grande passione, ho anche una pagina Facebook dedicata, mi sono creata un mio personaggio… in questi anni ho cercato di scoprirmi e di andare a fondo anche in quella passione. Ho sempre fatto attività tennistica a livello nazionale: ho disputato spesso gli open vicino a casa e ho mantenuto la classifica per grazia divina, arrivando in semifinale ai Campionati Italiani. Per il resto mi sono messa a lavorare, ho fatto delle esperienze di vario tipo al di fuori del tennis, poi ho cominciato a insegnare nel circolo dei miei genitori; insomma piano piano mi è tornata questa incredibile voglia di giocare e ho capito anche perché prima da giocatrice non riuscivo a stare bene in campo. Questo periodo mi è servito sicuramente per riordinare i pensieri, per tornare in campo più serena di prima e con ancora più voglia di fare del mio meglio”.
Nella mente finalmente serena di Chiara non ci sono rimpianti per gli anni sottratti alla sua carriera tennistica: “Quando si è al di fuori non si riesce a comprendere bene come ci si possa fermare per un periodo così lungo. Apparentemente uno dice: “Ah guarda, la Mendo si è fermata, non ha più giocato un Itf, non ha più classifica, insomma è sparita!” Però io non la vedo come una pausa che mi ha portato indietro, per certi aspetti è una pausa che mi ha permesso di andare avanti. Poi non è che adesso torno e spacco il mondo, eh! Ma sono molto curiosa di vedere che cosa succederà”.
In bocca al lupo a Chiara per la sua rinascita tennistica!
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