Lo scorso anno davanti a tutto il pubblico del Foro Italico, Claudia Giovine, classe 1990, aveva sorpreso tutti portando al terzo set la top 50 Christina Mchale nel primo turno del tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia e dopo quella settimana fantastica, la brindisina aveva ottenuto altri buoni risultati che l’avevano portata a ridosso della top 300, pronta per il salto di qualità. Purtroppo il 2017 non è iniziato nel modo giusto anche a causa di un problema alla caviglia ma questo non è bastato a fermare l’attuale n.406 che è riuscita a qualificarsi, raggiungendo la finale al Cus Napoli, per le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia in programma dal 6 al 12 Maggio presso il Foro Italico.
Hai conquistato il pass per le prequalificazioni raggiungendo la finale al Cus Napoli, perdendo da una buona giocatrice come Martina Spigarelli. Raccontami il torneo giocato, come mai hai scelto il torneo di Napoli?
“Torno da un infortunio e mi serviva partecipare in un torneo vicino per fare più partite possibili e poi qui avevo giocato anche lo scorso anno trovandomi bene. Prima di arrivare in finale con Martina ho giocato 3 match al giorno per rientrare in carreggiata e nell’ultimo match sono mancate le energie”.
Torniamo indietro allo scorso anno, sicuramente conquistare la wc per il main draw era il tuo obiettivo ma ovviamente non era scontato riuscirci. Cosa ricordi del torneo di prequalificazioni?
“Mi sono data tante motivazioni per provare a raggiungere quell’obiettivo, era una settimana in cui mi sentivo bene perché stavo giocando il mio tennis.Ero contenta anche perché stavo dando continuità ai risultati e fisicamente mi sentivo molto in forma – quello che ora manca (risata). Guarda all’inizio visto che eravamo tanti da Foligno (Portaluri, Vanni, ecc.) quest’esperienza era quasi una scampagnata e quest’anno probabilmente saremo ancora di più quindi sarà allo stesso modo una bellissima esperienza, vedremo come andrà a finire anche se non voglio saperlo (risata)”.
Arrivata in tabellone hai lottato contro una top 50 come Christina McHale e in doppio sei riuscita a passare un turno in coppia con Angelica Moratelli. Parliamo del match di singolare, che emozioni si provano a giocare al Foro durante il “vero” torneo? Nel terzo cosa pensi ti sia mancato per portare a casa il match?
“Guarda quel giorno si poteva fare di più, io ero molto sensibile, più tesa del solito però non ce la facevo più perché fisicamente avevo dato tantissimo ma sapevo anche di poter vincere perché conoscevo la mia avversaria e ci credevo fino alla fine. È una giocatrice che può fare la partita della vita ma può lasciarti anche giocare in condizioni normali. Nel terzo set non pensavo più a niente e mi è dispiaciuto non aver dato quanto avevo dato nelle partite precedenti”.
Come è nata la coppia con Angelica?
“Non è nata (risata) perché non avevamo mai giocato un doppio insieme e ci siamo messe d’accordo solo una settimana prima. Mi dispiace non poter fare il doppio con lei quest’anno perché si è fatta male alla caviglia e lei era l’unica con cui avrei potuto e voluto veramente giocare il doppio. È stata improvvisata, visto che il nostro rapporto fuori dal campo è bellissimo abbiamo deciso di provare e infatti ci siamo divertite tantissimo a prescindere dal risultato”.
Quest’anno quindi niente doppio?
Non credo che nascerà nulla all’ultimo momento, non penso proprio, quest’anno sono single (risata)”.
Hai qualche aneddoto da raccontarmi sulla settimana al Foro? Sei rimasta lì a guardare qualche match?
“Qualcosa in particolare no, l’ambiente è sempre bellissimo, è ovvio che vai a vedere le partite, gli italiani. Sonego ad esempio che mi ha veramente sorpreso visto che non avevo mai avuto l’occasione di osservarlo in campo, è combattivo e ha un bellissimo atteggiamento nonostante sia giovane”.
Dopo il risultato di Roma la tua stagione è andata in crescendo e sei riuscita a vincere un paio di titoli (10.000 dollari) e ottenere buoni risultati in qualche 25 mila dollari, pensi che il risultato di Roma ti abbia aiutato? Hai qualche rimpianto per i match della scorsa stagione?
“La scorsa stagione è stata molto positiva ma questo è tutto merito del lavoro, soprattutto fisico, che stiamo facendo a Foligno visto che mai come ora avevo lavorato così. Nella struttura mi stanno aiutando veramente tanto anche a migliorare tatticamente, a crescere, perché c’è ancora tanta strada da fare. Avrei voluto giocare qualche torneo in più accompagnata da qualcuno, visto che è possibile a Foligno aver una persona insieme nei tornei che ti aiuti a gestire meglio il match”.
Il 2017 non ha ancora portato i risultati voluti ma la stagione su terra è appena iniziata e sono sicuro che, se risolverai i problemi fisici, con il passare dei tornei andrà meglio. Cosa ti è mancato in questo inizio di stagione?
“Sono tornata dall’Inghilterra e la seconda settimana mentre mi stavo allenando, facendo un circuito mi sono slogata la caviglia. Devo dire che mi è andata bene perché mi sono solamente sfilacciata il legamento esterno, quindi poteva andare molto peggio. Gioco con il dolore però ci vuole tempo, sto cercando di rinforzarla e poi siccome sono testarda ho deciso di venire qui in Sardegna ed è andata come è andata. Almeno però così sono riuscita ad avere un minimo di ritmo partita anche se ora faccio fatica a muovermi, mentre in doppio riesco ancora a fare qualcosa restando ferma a coprire un solo angolo”.
Ora hai in programma di rimanere a Foligno a prepararti per il Foro Italico?
“Sì, resterò a Foligno per prendere un po’ di condizione fisica e controllare che la caviglia non peggiori”.
Dove ti alleni in questo momento? Cosa stai migliorando?
“E’ il secondo anno che sono qui e ti dirò che non sono mai stata in un posto così tanto (risata). Dopo tutti questi cambiamenti penso che questo sia il posto migliore, siamo seguiti nella preparazione atletica, nel tennis ci seguono Torresi e Gorietti quando non viaggia. Siamo troppi (risata) ma speriamo che l’organizzazione rimanga la stessa nonostante il numero grande di tennisti. Fisicamente devo migliorare ancora tanto perché ci sono ancora piccoli problemi fisici visto che non sono ben costruita fisicamente. Poi la parte mentale è la prima cosa perché se sei serena in campo riesci a fare tutto. L’anno scorso lavoravo con un mental coach qui a Cagliari ma per me era molto dura lavorare senza vederci e vedrò di trovare una soluzione qui a Foligno dove mi hanno detto ci sia una brava mental coach. Devo migliorare sulla continuità del match perché sono distratta e faccio fatica a restare nel match tutta la partita”.
Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione? E per il futuro?
“Voglio stare bene fisicamente e non aver problemi alla caviglia, non ho obiettivi grossi al momento. Avrei voluto giocare uno Slam ma ci vado con calma perché quando mi pongo obiettivi grandi faccio fatica a giocare bene quindi la voglio vedere giorno per giorno”.
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