Ci sono storie tennistiche, come quella di Davide Pontoglio, che ricordano agli addetti ai lavori e non come la passione per questo sport possa prevalere anche di fronte a scelte personali non facili da prendere, quando i risultati sono altalenanti, il ranking si aggira attorno alla millesima posizione e il primo titolo, in doppio, è arrivato solo nell’ultimo anno. Ma la determinazione e la tenacia nel volersi costruire la propria carriera riescono a portare ugualmente grandi soddisfazioni.
Con una semplicità disarmante, Davide spiega a SpazioTennis.com come per tanti anni sia riuscito a dividere le sue giornate tra la passione per il tennis e il lavoro nella panetteria di famiglia, incastrando risvegli all’alba e allenamenti pomeridiani, mentre sognava il suo futuro tennistico nei pisolini schiacciati sul treno che lo portava da Brescia a Verona.
Il nome di Davide è balzato agli onori della cronaca lo scorso settembre, quando in qualità di Campione Italiano di seconda categoria ha ottenuto una wild card per il challenger dei Due Ponti, stupendo i presenti con una vittoria in rimonta su Bastian Trinker, circa 600 posizioni più in alto nel ranking e regalandosi un secondo turno di lusso contro un giocatore quale Robin Haase.
Oggi il tennista bresciano, classe 1992, grazie al successo nel torneo Open disputato al CUS Napoli, si ritrova per la terza volta a giocare le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia, in programma dal 6 al 12 maggio presso il Foro Italico.
Complimenti Davide, hai vinto l’open Bnl di Napoli, staccando il pass per le prequalificazioni di Roma. Come è andato il torneo?
“Era il primo torneo open che facevo quest’anno perché da gennaio ho giocato solo futures in Spagna, Croazia e Tunisia. L’occasione a Napoli mi è arrivata perché il mio amico Davide Melchiorre mi ha chiesto di giocare insieme il doppio, per questo motivo mi sono iscritto anche in singolare. Sono davvero soddisfatto perché ho giocato proprio bene, io avevo intenzione di provare gli open un po’ più vicino a casa tipo a Verona, Bologna, Milano; Napoli non l’avevo proprio presa in considerazione anche se alla fine questa si è rivelata la scelta migliore. Ho iniziato a giocare giovedì col doppio turno, ho vinto 6-4, 6-4 contro Gianmarco Crocetti, un ragazzo di Roma; all’inizio non mi sentivo molto bene, facevo fatica, poi mi sono sciolto e da 4-1 sotto nel secondo set ho chiuso 6-4. Dopodiché nel match serale ho vinto una gran partita con Enrico Fioravante che comunque gioca ancora molto bene, ero in svantaggio di un set e sono riuscito a ribaltarla. Il percorso verso la finale è andato liscio, solo che la finale non si è disputata perché Gianluca Naso non si sentiva bene”.
Non è la prima volta che giocherai le prequalificazioni ma sarà l’occasione per respirare di nuovo l’aria di Roma dove hai piacevoli ricordi!
“No, è la mia terza volta al Foro. Sono felicissimo di tornarci, Roma mi piace tantissimo e ho anche i bellissimi ricordi dello scorso anno quando ho vinto i Campionati Italiani al Due Ponti. Il Foro Italico poi è qualcosa di sensazionale…come posso farti capire…mi gasa proprio giocare al Foro!”
A settembre si è parlato molto di te perché con la vittoria ai campionati italiani di 2^ categoria hai ricevuto una wild card per il challenger dei Due Ponti a Roma, in cui hai vinto il primo turno contro Bastian Trinker. Come hai vissuto quel momento di celebrità? Ti sei sentito a tuo agio?
“È stata una bellissima emozione prima di tutto vincere i Campionati Italiani, in più ho avuto anche una wild card per il challenger al Due Ponti la settimana dopo. Prima della partita contro Trinker ero molto teso perché era la prima volta che giocavo in un torneo challenger, un livello a cui non ero decisamente abituato; dopo la vittoria ero davvero felice, è successo tutto in fretta e inaspettatamente. Comunque mi sono sentito a mio agio tra giocatori di quel calibro: potevo vedere come si allenavano, come si gestivano in partita, tutte cose utilissime che ho imparato per il proseguimento della mia carriera”.
Anche la settimana scorsa a Santa Margherita hai giocato molto bene, ti sei arreso solo in tre set ad Andrea Pellegrino. In cosa senti di essere migliorato maggiormente?
“Quest’anno sento di essere migliorato dal punto di vista mentale, credo di più in me stesso e quando entro in partita penso di poter vincere contro qualunque giocatore. Di conseguenza tutto il resto viene da sé, più facilmente. Poi è vero che sono migliorato in qualcosina anche a livello tecnico e proprio adesso ne sto vedendo i frutti, ma la strada è ancora lunga, devo lavorare ancora tanto”.
È vero che hai lavorato 4 anni come panettiere con i tuoi genitori? Come facevi a conciliare la vita lavorativa con la passione per il tennis?
“Praticamente finivo di lavorare con mio padre a mezzogiorno, mangiavo qualcosa al volo prima di andare all’allenamento il pomeriggio. Dormivo nel viaggio di un’oretta sul treno che mi portava a Verona, alla fine è sempre stata la passione che mi ha spinto a fare tutto questo. Quando i miei genitori hanno visto che portavo a casa qualche risultato mi hanno detto: “Vai, prova a giocare solo a tennis”. Abbiamo parlato molto tranquillamente e loro erano d’accordo col fatto che ero giovane e dovevo provarci”.
Dove e con chi ti alleni?
“Attualmente sono senza coach, da due anni sono autodidatta. Prima mi allenavo a Verona da Daniel Panajotti, adesso invece gioco con tennisti miei coetanei a Brescia al Centro Tennis Franciacorta, circolo a cui mi appoggio. Recentemente ho trovato un posto per tre settimane a Castelldefels vicino a Barcellona, partirò dopo le prequalificazioni di Roma, a giugno”.
Ti poni degli obiettivi per la tua carriera o vivi giorno per giorno la tua passione?
“Sì, io un obiettivo me lo sono posto ed è chiudere l’anno con un ranking che mi permetta il prossimo anno di giocare direttamente nei tabelloni dei futures, quindi attorno alla posizione 600/700. Ma tutto quello che arriva va benissimo ugualmente”.
Visto che hai già avuto esperienza con le prequalificazioni come giudichi questo sistema? Secondo te è una buona opportunità o c’è qualcosa da cambiare?
“Se guardo dal mio punto di vista ti dico che per un giocatore del mio livello è una opportunità incredibile, altrimenti non ci sarebbe modo di avere una wild card per le qualificazioni, forse facendo un exploit in un grande torneo, ma è molto difficile. Quindi sono felicissimo di aver sfruttato al meglio questa chance”.
Come ti preparerai in queste due settimane?
“In queste due settimane giocherò la Serie B col Tennis Club Treviglio, poi nella settimana prima di Roma mi allenerò e basta. Non so ancora chi mi accompagnerà al Foro, ho una persona in mente ma ancora non ne abbiamo parlato”.
Hai un portafortuna che ti porterai a Roma?
“Non credo, però ho dei braccialetti che porto sempre con me quindi saranno i miei portafortuna anche a Roma!”
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