Prove tecniche di NextGen WTA: le tenniste in gonnella del futuro


Se al maschile è arrivata l’ufficialità delle Next Gen Atp Finals, al femminile non è stata ancora realizzata una manifestazione di questo tipo e non sembrano esserci progetti a riguardo. Tuttavia è interessante osservare come nel ranking Wta siano 14 le tenniste under 21 nella top 150. Un numero piccolo se vogliamo, visto che spesso si tende ad affermare come nel Wta le giovani arrivino presto nei piani alti del ranking. Abbiamo quindi analizzato le stagioni delle tenniste U21 che potranno dire la loro in questo 2017 che comincerà tra pochi giorni.
Daria Kasatkina (Russia, 1997) – n.26 Wta
Dopo un 2015 sorprendente coronato dall’ingresso in top 100 non era un compito semplice confermarsi e addirittura migliorarsi nel 2016. La 18enne di Togliatti ha invece sorpreso ancora tutti gli appassionati chiudendo la stagione al numero 26, un paio di posizioni sopra il suo best ranking (24), e diventando la prima tennista in ranking per età. Gli unici rimpianti in stagione possono essere quei due match, interminabili, con mille colpi di scena, al Roland Garros e Wimbledon, in cui è uscita sconfitta nel terzo turno da Kiki Bertens e Venus Williams soltanto per 10-8 nel terzo set. Manca anche il primo titolo Wta e questo, insieme alla top 10, può essere un obiettivo fattibile per il 2017, soprattutto se, insieme a Vladimir Platenik ed il suo team riuscirà a rendere il suo gioco più potente e aggressivo. Inizierà la stagione a Brisbane, confrontandosi con le migliori, vista anche la presenza della n.1 Kerber.
Belinda Bencic (Svizzera, 1997) – n.43 Wta
Quello che doveva essere l’anno della consacrazione si è presto trasformato in un incubo per l’enfant prodige svizzera. Dopo i 16esimi raggiunti agli Australian Open e la finale a San Pietroburgo, con conseguente entrata in top 10 (n.7 come best ranking), sono arrivati i problemi, prima alla schiena e poi al polso, che ne hanno pregiudicato tutta la stagione. Considerati gli scarti dei primi tornei, servirà una gran prima parte di stagione, stagione che inizierà dopo l’Hopman Cup in cui sarà presente con Roger Federer. Da lì in poi servirà tutto il talento e anche un pizzico di fortuna, quella che è mancata nel 2016, per tornare almeno nelle top 30.
Jelena Ostapenko (Lettonia, 1997) – n.44 Wta
Come per il suo gioco è stata una stagione piena di alti e bassi per la lettone. Dopo la splendida settimana di Doha in cui si è arresa soltanto in finale con la spagnola Suarez Navarro, ci si aspettava una stagione ad alti livelli, soprattutto negli Slam. Invece da luglio in poi, escluse un paio di vittorie a New Heaven e Cincinnati, sono arrivate solo brutte sconfitte e nei tornei Slam il bilancio segna un secco 0 vittorie e 4 sconfitte nel 2016. Il tennis è pura poesia quando funziona e se migliorerà la sua mentalità e attitudine in campo, potrà veramente dire la sua in questo 2017, cominciando dal primo torneo stagionale, quello di Auckland.
Ana Konjuh (Croazia, 1997) – n.47 Wta
Quel match di secondo turno a Wimbledon contro la Radwanska doveva cambiare la stagione in positivo ma presto rischiava di diventare un incubo dopo la rovinosa caduta nel finale di terzo set. Fortunatamente nei mesi successivi la croata è tornata più forte di prima e si è messa in mostra soprattutto negli Us Open, raggiungendo i quarti di finale dopo essersi presa la rivincita contro la polacca. Inizierà la stagione in Nuova Zelanda e se gli infortuni la lasceranno in pace, potrebbe essere davvero la tennista più pericolosa tra le citate.
Naomi Osaka (Giappone, 1997) – n.48 Wta
È semplicemente la più bella sorpresa della scorsa stagione. Al contrario della Ostapenko, raggiunge i 32esimi nei 3 Slam giocati, manca infatti Wimbledon a causa dell’infortunio rimediato a Birmingham contro Christina Mchale. La ciliegina sulla torta è la finale a Tokyo, battendo tra le altre, la vincitrice del master Cibulkova e la tennista ucraina Svitolina.  Nei grandi palcoscenici si trova perfettamente tanto da non sentire la minima pressione e il ranking attuale non può non essere la giusta spinta per portarla nell’elitè del mondo Wta. La stagione inizierà anche per lei in Nuova Zelanda con i tornei di Auckland e Hobart.
Katerina Siniakova (Rep.Ceca, 1996) – n.52 Wta
Dopo le ultime tre stagioni chiuse in top 100, la ceca si avvicina prepotentemente alla top 50, obiettivo raggiunto soltanto in doppio dove quest’anno si è tolta la soddisfazione di raggiungere anche una prestigiosa semifinale nel Roland Garros. In singolare sono state fondamentali per la sua scalata le due finali, perse contro Siegemund e Mchale, nei tornei International di Bastad e Tokyo. Ennesimo talento della scuola ceca, potrà diventare un punto di riferimento anche per il team di Fed Cup che finora ha dominato la competizione senza di lei.
Louisa Chirico (Stati Uniti, 1996) – n.68 Wta
L’highlight del 2016 per la ragazza di Morristown è la semifinale di Madrid, dove partendo dalle qualificazioni ha poi messo in fila tenniste del calibro di Ana Ivanovic e Daria Gavrilova. Come prima stagione a livello Wta difficilmente potevamo aspettarci di più, è sicuramente mancata la continuità di risultati ma questa si acquisisce soltanto con il tempo. Come negli anni precedenti chiude con un +60 rispetto al ranking finale del 2015 e la sensazione è quella che la top 50 non sia davvero lontana. Ambiziosa la scelta di iniziare la stagione a Brisbane dove è fuori dal tabellone principale di 3 posti.
Oceane Dodin (Francia,1996) – n.74 Wta
La giovane di Cap d’Agde ha finalmente messo insieme i pezzi del suo gioco nel finale di stagione che le ha regalato anche il primo titolo Wta, a Quebec City. Da lì, entrata in fiducia, sono arrivati anche i quarti a Linz e la vittoria nel 100 mila dollari di Poitiers. Se riuscirà ad esprimersi a questi livelli anche sulla terra rossa e sui campi più lenti, potrà davvero fare un grosso balzo nel ranking. Anche per lei la stagione inizierà a Brisbane dove presumibilmente partirà dalle qualificazioni, visto che al momento è fuori di 4 posizioni rispetto al tabellone principale.
Catherine Bellis (Stati Uniti, 1999) – n.75 Wta
Dopo la decisione di rinunciare al college e diventare pro a tutti gli effetti, per Cici il 2017 sarà probabilmente l’anno della definitiva consacrazione. Ha chiuso la stagione nel modo migliore vincendo 15 partite di fila e trionfando nei tornei di Saguenay, Toronto (50 mila dollari) e Honolulu (Wta 125 mila dollari). È la tennista più giovane in top 100 e se riuscirà a reggere la pressione, considerando gli scarti minimi fino a luglio, potrà veramente fare grossi passi in avanti nel ranking e chissà, potremmo anche ritrovarcela nel masterino di fine anno …
Donna Vekic (Croazia, 1996) – n.101 Wta
Nessun passo in avanti per la promessa croata, che chiude come lo scorso anno, poco fuori la top 100. Nota positiva è il ritorno alla vittoria di un torneo, il 100 mila dollari di Sharm El Sheik mentre le note negative sono state quelle di metà stagione, quando nei tornei Wta su terra rossa ha raccolto addirittura 8 sconfitte consecutive, ragione per cui nella seconda parte di stagione è stata costretta a tornare a livello Itf. Ormai sono 3 anni che ci si aspetta il definitivo salto di qualità ma la verità è che al momento la croata sembra troppo discontinua a questi livelli.
Rebecca Sramkova (Slovacchia, 1996) – n.120 Wta
Per la talentuosa slovacca è stata la stagione del salto di qualità. Tre titoli nei tornei Itf (un 100 mila dollari e due 25 mila dollari) e tanti altri ottimi risultati l’hanno portata a ridosso delle prime 100. La stagione non si è chiusa nel modo migliore, con le 6 sconfitte consecutive ma considerando quanto raggiunto nella prima parte di stagione era prevedibile un suo calo. Il 2017 sarà decisivo per capire se è pronta per il circuito Wta visto che ha giocato pochissimi match a questo livello.
Natalia Vikhlyantseva (Russia,1997) – n.132 Wta
Dopo aver chiuso la stagione in grande spolvero con la finale a Dubai e la semifinale a Limoges persa al fotofinish contro Caroline Garcia, è lecito aspettarsi un grande 2017 dalla ragazza di Volgograd che soprattutto su superfici veloci può mettere in difficoltà chiunque. Se continuerà a lavorare come quest’anno, troverà continuità e non pagherà il finale di stagione, la potremo vedere facilmente in top 100 e ancora più avanti.
Aryna Sabalenka (Bielorussia, 1998) – n.139 Wta
Del promettente trio bielorusso formato insieme a Shymanovich e Lapko, è la meno quotata delle 3 a disputare la più bella stagione. Due i titoli, entrambi da 50 mila dollari ed entrambi in Asia (Tianjin e Toyota) sul veloce. Il potenziale della ragazza di Minsk è indubbio, l’unico dubbio alla sua scalata può essere la sua poca attitudine alla terra rossa. Da considerare anche l’assenza di esperienza a livello Wta, con un paio di vittorie nelle qualificazioni ma nulla più … Per lei la stagione è terminata solo ieri, vista la semifinale raggiunta nel 50 mila dollari di Ankara e sarà da valutare anche questo “ritardo” di preparazione che la porterà sicuramente a saltare qualche torneo della prima parte di 2017.
Nina Stojanovic (Serbia, 1996) – n.140 Wta
Nel momento in cui la Serbia aspettava l’exploit di Ivana Jorovic, Nina ha sorpreso tutti e superato per ranking anche la sua connazionale. Una stagione super, coronata da due titoli, sulla terra di Braunschweig ($25.000), a sottolineare i miglioramenti su questa superficie e sul cemento cinese di Liuzhou ($50.000), tornei in cui la serba si trova a suo agio, trovando perfettamente il suo gioco aggressivo. Giunta per la prima volta in tabellone  in un torneo Wta (Tianjiin), ci si aspetta una sua conferma nel 2017, dove però si troverà spesso a giocare tornei di questo livello e non è detto troverà facilmente delle vittorie.
Giovani in rampa di lancio.
Fuori dalla top 150 ci sono diverse tenniste da tenere d’occhio, quelle scese nel ranking per problemi fisici, vedi la russa Elizaveta Kulichkova (’96, n.151) che nel 2016 sembrava lanciata verso le top 50 o anche la brasiliana Beatriz Haddad Maia (’96. n.173) che è stata costretta a saltare mezzo 2015 quando era lanciata verso le top 100 e che ancora una volta è sfortunata visto l’infortunio di pochi giorni fa che la porta a saltare la prima part di 2017 Ci sono quelle giunte velocemente in top 200 dopo aver mostrato il loro tennis nel circuito juniores, si pensi alle ex n.1 juniores quali l’ungherese Dalma Galfi (’98, n.160) che ha disputato una splendida stagione, conquistando due tornei da 25 mila dollari o alla serba Ivana Jorovic (’97, n.177) da cui però ci si aspettava qualcosa in più dopo la vittoria nel 50 mila dollari di Croissy Beaubourg a Marzo, o anche a Kayla Day (’99, n.198) che ha conquistato gli Us Open Junior oltre al torneo da 50 mila dollari di Macon conquistando anche la Wc per il main draw degli Australian Open. Impossibile non menzionare la splendida stagione della slovena Tamara Zidansek (’97, n.171) che nonostante un problema alla caviglia a metà stagione che le ha tolto 3 mesi di tornei, è riuscita a chiudere con il botto vincendo due 25 mila dollari in due continenti diversi (Santiago e Pune) portando a 5 il numero di tornei vinti in stagione. Giusto tenere d’occhio il trio russo (in attesa di vedere tra i pro Anastasia Potapova e Olesya Pervushina, rispettivamente prima e seconda nel ranking U18) formato da Zhuk (’99, n.290), Kalinskaya (’98, n. 185) e Blinkova (’98, n.95), tutte al loro best ranking e pronte a dare battaglia nel 2017 per posizioni di maggiore importanza. Infine merita una citazione la svizzera Rebeka Masarova (’99, n.314) protagonista nel torneo Wta di Gstaad con una prestigiosa semifinale.
Capitolo Italia.
Considerato anche il gran finale, con il trionfo nel 25 mila dollari di Valencia, è giusto aspettarsi da Jasmine Paolini (’96, n.217) un gran 2017. Dopo i problemi fisici della prima parte di stagione, la 20enne toscana ha colto, oltre al successo spagnolo, altre 3 finali in tornei da 25 mila dollari su superfici anche differenti. Giusto riporre speranze anche in Jessica Pieri (’97, n.278) che tuttavia ha chiuso la stagione con un paio di sconfitte di troppo. Attenzione anche a Georgia Brescia (’96, n.340) e Deborah Chiesa (‘96, n.465), migliorate tanto sia nel gioco che nel ranking. Infine è lecito aspettarsi un 2017 di livello dalle “non più junior” Stefanini, Samsonova e Bronzetti, classe ’98, capaci già dalla scorsa stagione di dire la loro in alcuni tornei Itf.

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