Sono tanti gli interrogativi che si affollano sulle bocche dei fans in attesa dell’ultimo vero evento tennistico dell’anno, le ATP World Tour Finals. Gli otto migliori tennisti dell’anno solare sono già designati e pronti a incrociare le racchette in cerca di una consacrazione dal sapore differente per ciascuno. Al via dalla prossima settimana sul cemento londinese, il torneo che incoronerà il re di questo 2016 vedrà la suddivisione dei giocatori in due gironi, nominati in onore di altrettante celebrità tennistiche quali John McEnroe ed Ivan Lendl. E se a colpo d’occhio il gruppo McEnroe (Murray, Nishikori, Cilic, Wawrinka) sembra il girone di ferro, tra i quattro paladini che battaglieranno sotto il nome di Lendl, sembra che tutto possa accadere…
Ventitré anni d’età, austriaco, favoloso rovescio a una mano e servizio pesantissimo: non siamo certo noi a farvi conoscere il meraviglioso talento che risponde al nome di Dominic Thiem. L’attuale numero nove del mondo vanta un’annata spettacolare, grazie a 55 vittorie su 77 incontri disputati, condita da quattro titoli ottenuti su tutte e tre le principali superfici. Un giocatore giovane, geniale, completo e talentuoso, al quale spesso si è addirittura rimproverato l’esagerato stakanovismo sui campi di gioco. Lavoratore instancabile, Thiem ha accusato negli ultimi tornei i colpi della stanchezza di fine anno, fattore che potrebbe giocargli un brutto tiro proprio in vista dell’attesissimo appuntamento londinese. Una rapida occhiata agli scontri diretti non sorride al giovane Dominic: solo contro Monfils il saldo è positivo (1-0), mentre i precedenti con Raonic (0-1) e Djokovic (0-3) gridano vendetta.
Nel tentativo di tenere alto l’onore dell’intero continente americano (e del Canada in particolare), si presenterà a Londra Milos Raonic, venticinquenne con il vizio del serve and volley dotato di più che buona sensibilità di mano e pesantezza nei fondamentali. Nonostante la giovane età, Raonic ha già avuto modo di mostrare chiaramente le proprie abilità contro i migliori giocatori del mondo, entrando a far parte della ristretta cerchia di tennisti capaci di arrivare in fondo ai tornei più prestigiosi del globo. Il bottino di 50 vittorie a fronte di sole 15 sconfitte fa di Milos Raonic uno dei giocatori più vincenti dell’anno, nonché uno dei migliori al servizio (825 ace): l’unico interrogativo sul possente canadese riguarda le sue precarie condizioni fisiche. Il walkover con cui ha spianato la strada verso il titolo parigino ad Andy Murray non ha lasciato buone sensazioni, così come poco sorridono gli scontri diretti con gli avversari del girone (0-7 contro Djokovic, 2-3 contro Monfils, 1-0 con Thiem).
Genio e sregolatezza, estro e incoscienza, talento e scarsa applicazione. Queste e tante altre sono le pregevoli qualità e i maggiori demeriti di un tennista inclassificabile quale Gael Monfils. Tuttavia, stupendo ancora una volta chiunque a trent’anni suonati, il funambolico giocoliere transalpino si è reso quest’anno protagonista di un’annata a dir poco incredibile, mostrando una costanza di rendimento e una attitudine in campo mai osservate prima nella sua carriera. Merito del nuovo coach, Tilstrom, o di un’improvvisa presa di coscienza di quanto il tempo sia tiranno, chissà: la realtà parla di un Monfils con 44 vittorie su 59 match giocati nel 2016, al suo best ranking di sempre (sesto) e in forma calante ma pur sempre ottima. Certo, non ai livelli di Murray, Djokovic o Nishikori, ma sicuramente con ottime chance di ben figurare sul cemento londinese. Obiettivo chiaro sarà cercare di migliorare i precedenti contro i compagni di girone, a cominciare da Djokovic (0 vittorie, 13 sconfitte) e Thiem (0-1).
Stella del gruppo Lendl è senz’ombra di dubbio Novak Djokovic. Un girone, quello di quest’anno, che per il serbo al top della condizione sarebbe stato niente più che una formalità, ma che visto il recente calo di forma e concentrazione dell’ex numero uno al mondo potrebbe regalare interessantissime sorprese, già dal primo match in programma lunedì. I numeri del serbo sono pazzeschi: 61 vittorie in 69 partite giocate nell’anno solare sono statistiche fantascientifiche, ma il tennis, purtroppo per Novak, non si gioca a tavolino. L’ammesso calo di forma, la perdita del trono del ranking ATP, le recenti sconfitte con Wawrinka, Cilic e Bautista Agut sono tutti campanelli d’allarme sempre più presenti nella testa del campione serbo, le cui certezze iniziano ora a vacillare sotto il peso di aspettative e ostacoli. A portare acqua al mulino di Nole c’è però una statistica annichilente: contro i tre avversari del girone, Novak vanta un H2H complessivo di 23 vittorie a fronte di 0 sconfitte. La montagna da scalare pare infinita, ma il momento propizio è giunto: a Dominic, Gael, Milos l’onore del primo grande passo.
Chi riuscirà a qualificarsi per le semifinali delle Atp Finals? Quali saranno i due tennisti ad avere la meglio nel gruppo Lendl? Attraverso le scommesse sportive potrete dire la vostra.
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