Asia Muhammad nasce a Long Beach il 4 aprile del 1991 in una famiglia di sportivi: il fratello Shabazz è un giocatore di basket e lo zio Stephone Paige è stato giocatore professionista di football. A differenza di molte colleghe che tengono la racchetta in mano dalla più tenera età, Asia inizia a giocare a 8 anni e inizialmente non vede il tennis come scelta di vita. I suoi idoli sono diversi: le sorelle Williams da una parte, esempio per qualsiasi giocatrice americana da 15 anni a questa parte, dall’altra Andre Agassi e Roger Federer. Ha ottimi risultati a livello junior che la spingono a intraprendere la carriera professionistica senza però mai abbandonare gli studi. I primi tornei sono ovviamente negli Stati Uniti dove raggiunge buoni risultati. Asia non ha un gioco comune poiché si basa su un buon dritto potente finalizzato alla discesa a rete. Indubbiamente la giovane ha un’ottima padronanza dei colpi al volo che le permette di emergere soprattutto in doppio e che allo stesso tempo ha migliorato proprio attraverso questa specialità. È proprio in doppio che emerge principalmente Asia Muhammad, senza però rinunciare alla carriera da singolarista. Ma andiamo con ordine.
Il 2008 è l’anno in cui la tennista di Long Beach compare per la prima volta nel circuito maggiore grazie ad una wildcard agli US Open; il suo cammino a New York si interrompe immediatamente contro una giovane Aravane Rezai, ma per la prima volta il mondo può osservare la potenza del dritto di Asia e soprattutto la sua capacità di guadagnare la rete. Nel 2008 la giovane americana ha soli 17 anni ed a questa apparizione a livello slam sarebbe dovuta seguire una scalata nel ranking , scalata che purtroppo ritarda, e forse anche troppo. Asia conclude l’anno da numero 402 in singolare e 660 in doppio.
Il 2009 non regala particolari gioie e soprattutto non si verifica quel salto di livello tanto atteso. Pochi buoni piazzamenti, tutti a livello ITF, con un unico acuto, ovvero i quarti di finale raggiunti al $50,000 di Las Vegas. Con questo ultimo torneo della stagione Asia Muhammad sale alla posizione numero 376 del ranking; in doppio conclude da numero 420. Se il 2009 si può considerare deludente, il 2010 rappresenta quasi un passo indietro per la giocatrice di Long Beach, una stagione priva di acuti ma che scarseggia anche di piazzamenti. Ancora una volta i quarti di finale in un ITF da $50,000 è il miglior piazzamento, questa volta a Carson. Non tutto però è da buttare, perché è dal 2010 che Asia sembra rivolgere uno sguardo di attenzione in più al doppio, concludendo l’anno al numero 268 del mondo e conquistando un titolo in un ITF da $50,000 in coppia con Madison Brengle. Nel 2011 mancano ancora gli acuti in singolare e, quasi comico, ancora una volta raggiunge i quarti di finale a livello ITF, questa volta in due tornei da $50,000, a Boston e a Raleigh. Decisamente più proficua la stagione di doppio, con un torneo da $75,000 e due da $50,000 conquistati e una semifinale in un torneo da $100,000; per la prima volta Asia abbatte il muro delle prime 200 anche se non in singolare come molti tifosi si aspettavano, bensì in doppio, giocando al fianco di diverse giocatrici. Conclude al numero 179 in doppio, al 385 in singolare. Nel 2012 raggiunge i quarti di finale in singolare nel $50,000 di Sacramento e soprattutto nel $75,000 di Albuquerque, ma è dal doppio ormai che giungono i migliori risultati.
Indubbiamente il doppio ha avuto un ruolo fondamentale per diversi motivi nella carriera dell’americana: non solo le ha permesso di allenare e migliorare i colpi al volo e gli approcci a rete, di primaria importanza nel doppio, ma le ha anche permesso di avere delle entrate a livello economico, riuscendo così a continuare una carriera che rischiava di essere senza futuro. Asia conferma il suo buon livello anche nel 2012, vincendo due titoli a livello ITF ma soprattutto passando qualche turno anche a livello WTA. A fine anno la sua posizione è di numero 169 del mondo in doppio, mentre in singolare sprofonda oltre la 450esima posizione. Ma proprio nel peggior periodo della carriera in singolare, Asia vince il primo titolo nel 2013 in un torneo da $25,000 a Raleigh. Grazie anche ad altri buoni piazzamenti l’americana entra per la prima volta nelle prime 300 giocatrici del mondo, ma è ancora una volta in doppio che si regala le maggiori soddisfazioni. Vince due tornei ITF in coppia con Allie Will, ma soprattutto vince le prime partite a livello WTA, arrivando alle porte della top100, raggiungendo la posizione 104. Il 2014 è un anno particolare, poche vittorie ma concentrate negli appuntamenti più importanti: una semifinale nel $100,000 di Vancouver 2 (con un’ottima vittoria sulla più giovane delle Radwanska al primo turno) e soprattutto per la prima volta si qualifica per il main draw di un torneo WTA superando anche il primo turno contro Johanna Konta, numero 118 del mondo per poi perdere al secondo turno contro Shelby Rogers, teste di serie n. 4. Si tratta del torneo di Quebec City e della prima vittoria nel circuito WTA di Asia. Il livello di gioco per salire in classifica c’è, ciò che manca ancora è la costanza per passare al circuito maggiore definitivamente. Questi pochi risultati le permettono di restare nelle prime 300 mentre in doppio conclude al numero 127 dopo aver conquistato due tornei da $50,000. Nel 2015 il nome di Asia non compare in alcun tabellone WTA, ma conquista il secondo torneo ITF in carriera a Canberra. Ancora una volta il salto di qualità in singolare è rimandato, mentre in doppio Asia segna ulteriori miglioramenti: oltre a un torneo da $50,000 e tre tornei da $25,000, nel torneo olandese di ‘S-Hertogenbosch gioca in coppia con la tedesca Laura Siegemund e vince il primo International della sua carriera. Un ottimo torneo con vittorie su coppie come Larsson/Bertens, le sorelle Rodionova e Jankovic/Pavlyuchenkova in finale. È il primo titolo a livello WTA per la tennista di Long Beach, che a New York vince anche il suo primo match a livello Slam. A fine anno Asia è alla posizione numero 89, suo best ranking.
Arriva dunque il 2016 e Asia gioca con maggiore frequenza le qualificazioni per i tornei WTA riuscendo anche ad entrare nel tabellone principale del Premier di Stanford e raggiungendo il turno finale delle qualificazioni agli US Open. Vi sono poi tanti buoni piazzamenti che le permettono di issarsi a fine settembre al numero 166 del mondo, posizione che coincide con il suo nuovo best ranking. Inutile dirlo, è comunque il doppio la specialità in cui raggiunge i migliori risultati e questa volta di grande prestigio. Sicuramente quello che più risalta sono i quarti di finale a livello Slam raggiunti a New York, torneo in cui riesce ad esprimere al meglio il suo tennis d’attacco. Qui, in coppia con Taylor Townsend, batte tra le altre le teste di serie numero 3 Babos e Shvedova. Altro grande risultato è la semifinale nel torneo di Montreal, premier 5, dove in coppia con Christina McHale raggiunge la semifinale battendo ai quarti la coppia che ha ultimamente dominato il circuito, ovvero Hingis/Mirza. A settembre arriva anche il secondo titolo Wta a Guangzhou, in coppia con Shuai Peng, settimo titolo della stagione (gli altri sei sono $50,000 e $25,000). È anche il mese del best ranking di doppio, numero 45 del mondo, entrando finalmente in top50.
Più volte abbiamo potuto constatare quanto giocare il doppio in modo costante aiuti tantissimo anche in singolare, arricchendo il repertorio di colpi e dando fiducia. È sufficiente pensare alle giocatrici italiane, prime su tutte Errani e Vinci, che hanno vissuto grandi annate di singolare proprio contemporaneamente al miglior periodo in doppio. In particolare Sara ha migliorato il gioco a rete e i colpi di fino, repertorio che poi l’ha portata a combattere contro le migliori nei grandi tornei. Che possa essere anche il caso di Asia Muhammad? Vedendola giocare è chiaro come abbia già acquisito una grande sicurezza a rete e il suo dritto le permette di aprirsi il campo con buona facilità. Rimane forse da lavorare sulla seconda di servizio e sul rovescio, fondamentale che spesso varia in slice. Se Asia riuscisse a sfruttare a pieno le sue potenzialità nel 2017 potremmo finalmente vederla in più tabelloni principali WTA e magari non solo nei tornei americani. Inoltre se trovasse una compagna di doppio stabile (lei stessa ha dichiarato di avere questo desiderio ma è complicato, soprattutto se la compagna è di un livello diverso) potrebbe puntare a salire ulteriormente in doppio, dove il talento non le manca di certo. Non rimane che sperare ancora una volta che dopo la preparazione invernale in campo ci sia una giocatrice motivata e determinata, come l’America la vorrebbe da ormai diverso tempo.