Tennisti Italiani: Il Pagellone del 2009

Il nostro Fabio Colangelo ed il collega di Tennismaschile.com Marco Caldara (l’articolo si potrà leggere anche sul suo ottimo blog) hanno tracciato il bilancio dei tennisti italiani della stagione appena conclusasi. Non sono stati inseriti dei voti veri e propri, quanto piuttosto dei giudizi sull’andamento del 2009, accompagnati dagli immancabili aggettivi alla Ziliani..

Paolo Lorenzi
(Paolo Lorenzi – Foto Nizegorodcew)

di Fabio Colangelo e Marco Caldara

ANDREAS SEPPI: LEGGERMENTE NEGATIVO
In questo 2009 la sorte non è certo stata dalla sua parte, opponendolo (fra primo e secondo turno dei vari tornei) per quattro volte a Federer, e due a Murray, Verdasco e Nadal. Almeno in un’occasione ha fatto match pari con tutti, ma ogni volta è mancato l’acuto. Ha preso parte ad un solo Challenger e, pur con qualche difficoltà, l’ha vinto, dimostrando di essere di un livello superiore. Ha salvato per pochissime posizioni il ‘trono’ di numero uno d’Italia, e con qualche aggiustamento tecnico, ma soprattutto tattico, nella prossima stagione potrà avvicinare il suo best ranking; ma il 2009, sul piano dei risultati, non è stato soddisfacente.
FORTUNATO IN AMORE

FABIO FOGNINI: POSITIVO
Si contende con Lorenzi lo scettro di miglior azzurro della stagione; ma il suo 2009 è stato senza dubbio più qualitativo che quantitativo (a differenza di Paolo), e per questo merita qualcosa in più. Pochi Challengers (2) e una programmazione ambiziosa, che l’ha visto recarsi pure in Asia, hanno portato buoni risultati, con una semifinale a Stoccarda e un quarto a Bucarest come migliori; e vittorie su Davydenko, Almagro, Cilic e Berdych (terra) e Gulbis e Golubev (veloce). Sul piano del gioco è quasi completo (il servizio può crescere) e se riuscisse a progredire ancora mentalmente, potrà puntare in alto.
IN MATURAZIONE

POTITO STARACE: NEUTRO
Un quarto a Monaco come miglior risultato ATP, e vari piazzamenti, fra cui la vittoria a Torino, nei Challengers. Ha dimostrato di potersela cavare anche sull’erba, portando al quinto set Radek Stepanek (non proprio uno ‘di passaggio’); mentre continua a evitare, o quasi, il cemento; sul quale, ad opinione di tutti, potrebbe tranquillamente far bene (e l’ha dimostrato più di una volta). A livello di gioco è in continuo miglioramento, e nel 2010, con una programmazione un po’ più coraggiosa, potremmo ritrovarlo in posizioni che contano.
PIGRONE

PAOLO LORENZI: MOLTO POSITIVO
Stagione entusiasmante. Chi se lo sarebbe aspettato? Ad inizio anno ha preso parte addirittura a due Futures, vincendone uno, ed oggi lo troviamo numero 84 del mondo, con un posto di diritto all’ Open d’Australia ed in quasi tutti i tornei ATP successivi. Quattro vittorie e due finali Challenger l’hanno spinto nell’elite del tennis, a dimostrazione che il sacrificio e l’allenamento pagano, e non poco. La stagione in arrivo si prospetta per lui piuttosto difficile, in quanto a livello ATP non ha praticamente mai giocato; ma dopo un 2009 simile è lecito attendersi di tutto. Bravo Paolino!
PIACEVOLE SORPRESA

SIMONE BOLELLI: NEGATIVO
Vuoi per vari problemi di natura fisica, vuoi per il matrimonio (che per quanto piacevole possa essere, un po’ distoglie sicuramente dall’attività), la stagione del tennista di Budrio è stata senza dubbio negativa. Oltre 50 le posizioni perse da inizio anno, e una serie di otto sconfitte consecutive (Davis compresa) da New Haven in poi. Il cambio di coach, per ora, non gli ha affatto giovato, e per uno con i suoi mezzi (tecnici e non) essere di poco dentro ai top100 non è sufficiente. Solo tre volte nel corso dell’anno ha saputo vincere due match consecutivi nello stesso torneo, raggiungendo i quarti una sola volta (Umago). Può, e DEVE, fare di più.
SMARRITO

FLAVIO CIPOLLA: POSITIVO
Il suo 2009 è partito benissimo, con i secondi turni raggiunti a Chennai e agli Aussie Open (sempre partendo dalle qualificazioni), con vittorie su giocatori del calibro di Tursunov e la ‘vendetta’ su Wawrinka. Qualche altro buon risultato, come i quarti a Belgrado e la qualificazione a Montecarlo (con vittime come Nieminen e Starace) l’hanno portato per la prima volta in carriera nei top100; e senza gli infortuni che ne hanno rovinato la seconda metà di stagione, probabilmente vi sarebbe ancora ‘dentro’. Un grosso in bocca al lupo a Flavione nazionale!
TALENTO SFORTUNATO

Flavio Cipolla
(Flavio Cipolla – Foto Nizegorodcew)

ANDREA STOPPINI: POSITIVO
Anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Cipolla. Stagione iniziata nel migliore dei modi, con la qualificazione agli Australian Open e a San Jose (perse 7-6 7-6 da Del Potro); proseguita con la vittoria del primo Challenger in carriera (Smirne, 75.000$) e il nuovo best ranking (166); e terminata decisamente male. Il trentino è calato nel periodo estivo, sul cemento americano, la superficie che gli si addice di più. La trasferta USA è iniziata con due amare sconfitte per 7-6 al terzo, e Andrea non si è più ripreso, scivolando fuori dai 200. A 29 anni ha ancora tanta voglia di mettersi in gioco, ed è già in Australia, pronto per una nuova stagione, che dire, la determinazione non gli manca di certo.
DISCONTINUO

FILIPPO VOLANDRI: NEGATIVO
E’ stato per molte stagioni il numero uno azzurro, e senza dubbio il miglior italiano dell’ultimo decennio, quindi da lui ci si aspetta certamente di più di quanto fatto vedere nel corso dell’anno. Bisogna però tener conto anche dell’assurda squalifica per doping (poi revocata, ma poco prima del termine), che ha a mio modo di vedere influito notevolmente sul piano morale. Vederlo fuori dai 200, e con una finale Challenger come ‘season best’, è un po’ triste, ma il tennis di Filippo è sempre quello d’un tempo, e con le giuste motivazioni potrebbe recuperare molto terreno.
SFIDUCIATO

MARCO CRUGNOLA: POSITIVO (MA DEVE ESSERE UN PUNTO DI PARTENZA)
Molto (forse troppo) spazio alla terra, e poco al cemento. Ottiene il nuovo best ranking, dei buoni risultati: quattro quarti di finale Challenger e una semi (Roma-Rai), ed anche delle ottime vittorie (Golubev, Navarro, Di Mauro e Maxi Gonzalez su tutte); ma dal suo tennis ci si attende senza dubbio di più. La ciliegina sulla torta è stata la qualificazione per il Master 1000 di Madrid, dove la tensione (più che altro) l’ha poi messo K.O. con Wawrinka. Per la seconda volta gli sfugge la qualificazione a Wimbledon nel turno decisivo (idem nei tornei ATP di Stoccolma e Monaco); a segno che manca ancora qualcosa, a livello psicologico, per fare il definitivo, e tanto atteso, salto di qualità.
INCOMPIUTO

Marco Crugnola
(Marco Crugnola – Foto Nizegorodcew)

ALESSIO DI MAURO: NEUTRO
Il miglior risultato del suo 2009 arriva al Challenger di Milano, dove, dopo l’inaspettato successo del primo turno sulla wild card Fabio Colangelo acquisisce una grande dose di fiducia, che lo porta alla vittoria finale. A quel punto la stagione, che gli aveva sin li regalato 3 quarti di finale, subisce una brutta involuzione, con Alessio che rimedia sette sconfitte consecutive nei successivi tornei. Si riprende a Cordenons, dove torna a vincere un match, e supera poi un turno (ma solo uno) anche nei successivi quattro appuntamenti, salvo poi rimediare altri due miseri primi turni. A 32 anni suonati ha già raggiunto l’apice della sua carriera (fu numero 68 due anni or sono), ma se il fisico lo supporterà, e l’ha sempre fatto, a livello Challenger potrà ancora dire la sua.
IMMORTALE

ANDREA ARNABOLDI: POSITIVO
Oltre 100 posizioni scalate in questa stagione, e il nuovo best ranking a ridosso dei primi 200 implicano positività, e Andrea pare inoltre cresciuto anche sul piano mentale. Ha dimostrato di poter competere con avversari spesso superiori, e nonostante sul duro abbia ancora ampi margini di miglioramento, in Serie A si è tolto delle buone soddisfazioni (battuti Vanni sulla moquette e Starace nella finale di Bra). Nel 2010 ci si attende la sua esplosione, e il canturino, pur essendo (forse) ancora un po’ troppo leggero, ha le qualità per poter emergere.
(SEMPRE PIU’) SPAGNOLO

RICCARDO GHEDIN: POSITIVO
Il suo obiettivo per la stagione era quello di mantenere la classifica di fine 2008, e l’ha fatto. Ha confermato anche la finale di Cali, arrivando all’ultimo atto a Bogotà. Grandissimo risultato è stata la qualificazione per il torneo di Wimbledon, nel quale ha vinto due ottimi match (con il russo Kudryavtsev, e con Crugnola) prima di cedere dignitosamente a Gulbis. Sulla terra può crescere notevolmente, e sul duro deve solo trovare continuità. Quando questa arriverà, i risultati ne saranno una conseguenza.
STUPEFACENTE

Riccardo Ghedin
(Riccardo Ghedin – Foto Nizegorodcew)

FEDERICO GAIO: POSITIVO
Sicuramente il giovane più promettente di casa nostra, ha raggiunto la finale nel torneo Bonfiglio (gli Internazionali d’Italia Under18) per poi dedicarsi quasi interamente ai tornei Futures, che gli hanno regalato qualche buona soddisfazione, su tutte la semifinale nel 10.000$ di Palazzolo sull’Oglio, la vittoria su Matteo Viola, e i buoni match con i veterani Piccari e Ianni. Se Federico farà tutto nella maniera giusta (e le prospettive non sono affatto negative) ha la strada spianata verso il tennis che conta, ma non sempre tutto va per il verso giusto. Forza e coraggio.
PROMESSA

MATTEO TREVISAN: NEGATIVO (LUI CENTRA POCO)
Stagione negativa, ma non per colpa del giocatore stesso. Raggiunge il suo nuovo best ranking (635) proprio nella classifica di fine anno, e lo fa con soli nove (!) tornei ‘contabili’. Ha preso infatti parte a soli 19 tornei, ed in 10 non è riuscito ad andare a punti. La sua miglior settimana è coincisa con il 100.000$ di Torino, dove ha battuto il francese Recouderc, e battagliato per tre set con il tedesco Simon Greul, dimostrando che, se a posto fisicamente, può andare davvero lontano. Se libero dagli infortuni (e con qualche progresso psicologico), il 2010 potrebbe essere il suo anno.
GODOT

STEFANO IANNI: INDESCRIVIBILE
Come giustamente sottolineato da Fabio, quando si parla di tennisti italiani non ci si può dimenticare del buon Stefano Ianni, ed ecco quindi una valutazione anche alla sua stagione. Parte malino, rallentato anche da problemi di salute, e fino a Maggio vince poco. Pur giocando male raccoglie una semifinale e un quarto Futures negli States e poi torna in Italia. Si lancia nei Challenger, ma con scarsi risultati, ed arriva quasi all’esasperazione. Riprende ad allenarsi seriamente e bene, e complice il cambio di racchetta, infila due qualificazioni consecutive a Trani e Manerbio. A fine anno centra poi la vittoria nei 10.000$ sul cemento di Napoli, e inizia la lunga preparazione per il 2010. La sua ambizione/certezza è quella di tornare fra i primi 300 giocatori del mondo, e non possiamo fare altro che augurarglielo di cuore.
APPUNTAMENTO A NEW YORK

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