“La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”, sì, avete ragione, sembrerebbe che abbia deciso di iniziare ogni diario di questa settimana al WTA Premier di Stoccarda con una citazione, che poi, neanche citassi Shakespeare o Boccaccio, però potrei continuare la tradizione anche nei prossimi giorni. Ad ogni modo, inizio questo diario così perché dopo essere tornato al mio appartamento ben oltre la mezzanotte ieri, questa mattina, dopo il suono acuto della sveglia e una tazza di tè, ho lavorato immediatamente al podcast in inglese che avevo lasciato in sospeso ieri e che potete ascoltare proprio qui:
Dal punto di vista tennistico, la giornata è vissuta di ottimi match, a partire dalla performance disarmante di Petra Kvitova, che ha inferto un doppio 6-0 ad una Louisa Chirico certamente più spaventata dal contesto odierno che da quello di ieri, ma che comunque resta una buona giocatrice. La stessa Kvitova si è detta sorpresa della sua prestazione, spiegando però che quest’anno arriva al torneo con due settimane di preparazione in più del solito sul rosso, avendo deciso di saltare l’impegno di Fed Cup.
Nulla da fare invece per Camila Giorgi, che pur giocando comunque una buona partita ha raccolto solo 6 giochi contro un’Annika Beck in grande spolvero. Per la tedesca, da qualche settimana trasferitasi a Palermo per lavorare con Francesco Aldi, è stata una prestazione di alta qualità, soprattutto tattica, avendo costretto la Giorgi a tenere la diagonale di rovescio, fino a che non riusciva ad entrare su una palla più corta dell’azzurra. Non mi dilungo oltre poiché del match ho già scritto nel dettaglio a questo link, mentre in questo altro articolo potete leggere le parole della marchigiana a fine match.
In una giornata estremamente piacevole sia per il tennis che per la gentilezza e la disponibilità delle ragazze con cui ho parlato tra interviste e conferenze stampa, l’unica nota negativa, ben presto trasformata più in un motivo di ilarità, è giunta da un tale che si nasconde dietro pseudonimo che su un blog di bassa lega mi ha accusato delle peggio cose per via della mia intervista di ieri a Camila Giorgi. Dopo l’iniziale arrabbiatura nel leggere calunnie che persone più belligeranti di me avrebbero preso come motivo di azione legale, devo ringraziare il collega di OK Tennis, Diego Barbiani, che mi ha detto testualmente: “Sono veramente offeso con questo Mr X (non dico il nome perché non merita la mia pubblicità), ieri ho riportato la stessa identica intervista e di me non ha riportato nemmeno una riga!”
La fortuna di un evento come Stoccarda è che non c’è tempo per queste cose e quindi sono tornato ad immergermi nel lavoro, che dopotutto è anche la risposta più dura ad uno “sciacallo da tastiera”, perché mentre lui è a casa a rodere, io sono qui a chiacchierare con le migliori giocatrici del mondo. A proprio a tal proposito, se non l’avete ancora fatto, dovreste leggere l’intervista fatta quest’oggi a Roberta Vinci, che tra una battuta e un’altra ha anche parlato dell’ingresso nella top 10, i problemi fisici e la difficoltà di portare il proprio gioco sulla terra rossa dopo mesi sul cemento.
Detto questo, ci sarebbe molto di cui parlare, ma se non mi sbrigo a chiudere questo diario mi ritroverò io chiuso in sala stampa fino a domani, poiché tutti hanno lasciato e i miei colleghi, nonché i miei coinquilini, hanno già tutti messo via i loro PC e stanno aspettando me per andarsene. Per cui ecco qui il più veloce riassunto di tutti gli altri match che troverete nel web: Ana Ivanovic ha vissuto una mezz’ora di paura contro Carina Witthoeft, ma una volta trovate le misure del campo con il dritto ha capito che non c’era nulla nell’arsenale della tedesca che potesse impensierirla ed ha chiuso con facilità con un quasi tranquillo 7-6 6-0. Storia simile anche per Carla Suarez-Navarro, che dopo esser stata bombardata da Oceane Dodin fino al 3-1 per la transalpina ha trovato modo di arginarne la potenza da fondo e quindi ha messo a segno 11 game consecutivi per chiudere 6-3 6-0.
Disastrosa performance da parte di Anastasia Pavlyuchenkova, che sta vivendo un 2016 decisamente difficile, nonostante il cambio di coach. Per la russa che solitamente al coperto sa trovare il proprio miglior tennis è arrivata una durissima sconfitta per mano della qualificata di casa (e più di casa non potrebbe vivendo a pochi chilometri dall’arena) Laura Siegemund con un preoccupante 6-0 7-5.
Confermo, mi stanno guardando malissimo, per cui spero di riuscire a mettere assieme i podcast domattina e per questa sera alzo bandiera bianca.
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