di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)
Piove o non piove? Chiudiamo il tetto o no? Quando bisogna prendere una decisione, la migliore scelta che si può fare è quella giusta mentre la peggiore di tutte rimane quella di non decidere. D’altronde con tre campi che in pochi minuti possono magicamente diventare indoor certi problemi non dovrebbero neanche sussistere. Questo è un po’ quel che è accaduto quest’oggi a Melbourne Park, per fortuna senza conseguenze significative sull’ordine di gioco. In programma il terzo turno della parte alta di tabellone, con Kei Nishikori e Guillermo Garcia Lopez ad aprire le danze sulla Margaret Court Arena e David Goffin opposto a Dominic Thiem sulla Hisense Arena.
Incontro più equilibrato di quanto non lasci pensare il punteggio quello tra il giapponese e lo spagnolo. La differenza sostanziale l’ha fatta, come presumibile, il braccio di ferro da fondocampo, con il tennista di La Roda che ha ottenuto solamente il 41% dei punti con la seconda di servizio a discapito del 60% di punti conquistati del suo avversario. Troppo più solido il nipponico, che si conferma ancora una volta uno dei migliori ribattitori del circuito. Nishikori chiude il suo match 7-5 2-6 6-3 6-4 ed aspetta al turno successivo Jo-Wilfried Tsonga.
Piuttosto lottata la sfida tra David Goffin e Dominic Thiem. Una battaglia di nervi, in cui la tensione è stata la principale protagonista per buona parte dell’incontro. Partita giocata meglio dal belga, seppur non abbia impressionato né dal punto di vista del gioco né della tenuta mentale, visto e considerato che in più circostanze ha rischiato di rimettere in corsa l’austriaco. Thiem dal canto suo, ha espresso il suo miglior gioco quando oramai aveva poco da perdere, mostrando ancora qualche segnale di immaturità tennistica. David Goffin incontrerà Roger Federer al quarto turno.
Quando disquisiamo sull’elvetico, oltre a pensare alla poesia su un campo da tennis o più semplicemente del più grande tennista di tutti i tempi, si parla soprattutto di record: con il successo odierno Federer ottiene la 300esima vittoria in match dello Slam, il primo tennista nella Open Era. La testa di serie numero 3 si sbarazza di Grigor Dimitrov col punteggio di 6-4 3-6 6-1 6-4 mettendo però ancora in risalto quello che è al momento sembra essere il suo tallone d’achille: la bassa percentuale di conversione delle palle break a sua disposizione, solo 4/15. Nel complesso una buona prova e la solita domanda sulla somiglianza di stili tra lui ed il bulgaro: “Grigor colpisce la palla sia col diritto che con il rovescio in maniera molto simile alla mia – sottolinea per l’ennesima volta lo svizzero -. Mi piace il suo gioco ed è anche un bravo ragazzo“. In realtà ci saremmo aspettati un po’ più di spettacolo seppur qualche bella soluzione vincente non sia mancata.
Nessun problema per Gilles Simon, impegnato contro Federico Delbonis (già bravo e fortunato ad arrivare a questo punto della settimana). Dominio assoluto del francese che, come da pronostico, si sbarazza dell’argentino concedendogli solamente 6 game in tre set. Trionfo anche per Jo-Wilfried Tsonga. Nel derby contro Pierre-Hugues Herbert, vince tre set a zero ma non senza patemi. Nota di merito per il giovane tennista alsaziano autore di una prova convincente che, grazie a questa settimana, guadagnerà ben 29 posizioni nel ranking Atp. Una sfida terminata 6-4 7-6 7-6 in favore di Tsonga in cui ambedue hanno messo a segno una buona dose di vincenti e punti di pregevole fattura.
Termina l’avventura agli Australian Open di Andreas Seppi. esce a testa alta da Melbourne giocando per lunghi tratti dell’incontro quasi alla pari contro Novak Djokovic. Il numero uno del mondo parte forte e si aggiudica i primi 5 game. Il ritmo che impone Nole è spaventoso, l’azzurro è costretto a giocare sempre in corsa. In 25 minuti siamo già 6-1. Le percentuali sono stratosferiche, nulla da rimproverarsi, d’altronde Andreas è abituato a partenze diesel. L’altoatesina cresce, serve meglio ed aumenta l’intensità del suo gioco. Sul 3-2 in suo favore nel secondo set ha a disposizione una palla break: niente da fare, la risposta di diritto sulla seconda finisce in corridoio. Seppi sale di livello e al contempo Nole cala di intensità. Sul 5-5 Djokovic sale in cattedra, aumenta il ritmo dello scambio e conquista un break chirurgico in cui a sbagliare è l’altoatesino messo sotto pressione. Il punteggio è 7-5 in favore del numero uno del mondo. La partita è sempre più bella, entrambi giocano ad una velocità impressionante e con grande profondità. Sul 2-1 del terzo set, Seppi ha altre 2 palle break a disposizione. Sfumano entrambe con non poche recriminazioni da parte dell’azzurro. Si va al tie-break: Nole va 3-1 ma l’italiano dapprima recupera il minibreak e, complici due gratuiti del proprio avversario, si porta addirittura sul 6-4. Djokovic cancella i due set point, Seppi si contrae e perde i successivi due punti. Il punteggio finale del tie-break è 8-6. Solo applausi per Andreas che avrebbe meritato qualcosina di più.
Ottima prestazione di Roberto Bautista Agut contro Marin Cilic. Lo spagnolo si aggiudica il primo set senza mai dare chance al proprio avversario mostrando sin da subito una solidità invidiabile. Sotto di un break nel secondo parziale, riprende il croato per i capelli e vince il tie-break sfruttando una bassa resa con la seconda di servizio dell’avversario. Bautista appare in una forma straordinaria, sul piano atletico è a dir poco impressionante. La sua palla non è pesantissima ma è sempre molto profonda e crea non pochi grattacapi al croato. Il tennista iberico sente l’odore del sangue e azzanna la preda nel momento cruciale del terzo set: al quarto match point sul 6-5 in suo favore, è Cilic a sbagliare un diritto in uscita dal servizio. Game, set and match per lo spagnolo.
Nell’ultimo incontro della giornata è Tomas Berdych ad avere la meglio su Nick Kyrgios. Nel primo scontro diretto tra i due è il ceco a prevalere nelle prime fasi dell’incontro. Il primo parziale finisce 6-3, con un Berdych ingiocabile al servizio ed un Kyrgios poco presente in campo. Anche il secondo set segue in parte il copione del primo con il numero 6 del seeding in controllo, abile a non concedere neanche una palla break al proprio avversario. Da fondo campo non c’è molta storia. Kyrgios è infastidito dalla musica e lo fa presente al giudice di sedia. L’australiano non si piange troppo addosso e reagisce operando il break ad inizio terzo parziale. Nick prende coraggio, si gasa ed inizia ad innalzare il livello di gioco ma soprattutto il numero degli ace: solamente 6 ace nei primi undici turni di battuta ma ben 6 nel solo 12esimo gioco al servizio. L’aussie ha ormai preso il largo ed il set finisce 6-1 in suo favore con un ace conclusivo a suggellare un set meraviglioso. Colpi sensazionali a tutto braccio con le sue classiche aperture brevi e piatte, Kyrgios quando è sull’onda dell’entusiasmo è sempre un piacere ed una delizia per gli occhi di tutti gli appassionati. Il quarto set va via piuttosto rapido e regala punti di caratura pazzesca da ambo le parti. Nel sesto gioco Kyrgios cancella due palle break consecutive con altrettanti ace sino al momento chiave del parziale sul 5-4 in favore di Berdych: il ceco ottiene il break giocando divinamente ed approda al quarto turno. Ad attenderlo c’è Roberto Bautista Agut.
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