di Michele Galoppini (@MikGaloppini)
È solo il terzo giorno di Australian Open ed il mio fuso orario ha già preso una brutta piega: questo fa in modo che difficilmente possa godermi una tranquilla mattinata od una colazione come si deve, poiché andare a dormire minimo alle sei del mattino e svegliarsi dopo mezzogiorno scombussola tutti i piani. Quantomeno, per ora, lo spettacolo e le sorprese non mancano sui campi del Melbourne Park e dopo solo un turno sono quasi la metà delle iniziali le teste di serie cadute, tra cui le illustri Simona Halep e Caroline Wozniacki (e purtroppo anche la nostra Sarita Errani). Inoltre, non ho controllato ma ne sono abbastanza sicuro, erano ormai tantissimi anni che solo un’azzurra, Roberta Vinci, riuscisse a passare il round d’esordio di un tabellone di uno Slam.
Ed è proprio Roberta Vinci, contro Irina Falconi, a prendere il ruolo di match clou nel mio personalissimo schedule di streaming e livescore. Poca fortuna, peraltro, vuole che stia piovendo su Melbourne e probabilmente i match cominceranno con un po’ di ritardo, facendo slittare ancor di più il mio incontro col caro Morfeo, un po’ confuso dai miei orari ultimamente. Almeno in Australia sono previdenti ed i due campi principali hanno il tetto: ciò significa che almeno Roberta non subirà ritardi. Di conseguenza, mentre cerco di capire dove sia il gigantesco scoop nel programma radiofonico della BBC sullo scandalo scommesse (probabilmente non lo trovo perché non c’era?), mi preparo un caffè doppio e finisco due o tre lavoretti arretrati.
Si comincia con una delle favorite al titolo (sempre che Serena Williams esca prima dei quarti di finale, sennò l’head-to-head non lascia scampo), Maria Sharapova contro Aliaksandra Sasnovich. La bielorussa è troppo leggera nei suoi colpi ed appare quasi impaurita dalla ingombrante presenza della russa, che senza troppi errori e patemi si porta sul 4-0. Finalmente entra in pista anche la Sasnovich, ma è decisamente troppo tardi ed il primo set se ne va per 6-2. Inizia il secondo set e nulla cambia dal primo: la Sharapova batterebbe la Sasnovich anche a Taekwondo oggi (secondo sport preferito della bielorussa) ed il match vola via veloce per 6-2 6-1. Bene ma non benissimo Masha, apparsa, nonostante il punteggio, un po’ a risparmio.
Mentre la russa numero uno del suo paese passava al secondo turno, un’altra russa molto in forma e fresca vincitrice del Premier di Sydney, nonché 23esima testa di serie, crollava sotto i colpi di Kateryna Bondarenko. Nonostante qualche errore di troppo di Svetlana Kuznetsova, sono tanti i meriti dell’ucraina, che sale perentoriamente 6-1 4-1 e servizio. Mamma Kateryna ha poi provato in tutti i modi a perdere il match, ritrovandosi 5-5, prima di chiudere 6-1 7-5 al secondo match point. Tanta felicità e sguardo fiero per lei nella breve intervista, dove con parole quasi interrotte dalla commozione ha ricordato al giornalista forse sbadato che il suo ritiro per due anni dal tennis era dovuto alla figlia Karin (l’intervistatore, non ne sono sicuro, non ne sembrava conscio). Brava Kateryna, ma ora tocca a Roberta (ed a Serena contemporaneamente).
Serena è la prima a terminare le sue fatiche, contro una delle più atipiche giocatrici in circolazione, Su-Wei Hsieh. La giocatrice di Taipei, quadrumane, non tira forte ma ha nel suo bagaglio ogni immaginabile variazione di gioco (anche inimmaginabile a mio parere, a volte). Questo mette in qualche difficoltà la numero 1 al mondo, che una volta prese le misure ha però schiacciato il piede sull’acceleratore e conquistato il terzo turno (6-1 6-2 il risultato).
Poco di più ci ha messo la nostra Robertina Vinci, che ha giocato un altro match davvero di altissimo livello. Qualche piccolo errore iniziale ha permesso ad Irina Falconi, americana nata in Venezuela, di restare in scia nel punteggio, prima che la tarantina alzasse nettamente il livello del suo tennis per non fermarsi più. Dall’1-2 iniziale si è passati al 6-2 3-0, con addirittura un parziale di 12-0 punti nel secondo set. Salita sul 5-1, l’azzurra ha avuto qualche piccola difficoltà a chiudere il match, quando ha concesso la prima palla break e poi il primo break all’avversaria. Poco male, visto che il nono game è stato perfetto e chiuso in bellezza con un serve&volley. 6-2 6-3 il risultato finale, contornato da 17 vincenti e 12 errori (addirittura 12/5 nel secondo set) ed un’altissima efficienza a rete, con 13 punti vinti su 14 discese. Perfetta!
Tempo di un riposino, vogliate perdonarmi voi tifosi di coloro che staranno giocando mentre io dormirò per un paio d’ore. Ci perdiamo così il 6-3 6-4 di Anna Lena Friedsam su Qiang Wang (la tedesca è la prossima avversaria della Vinci), il 6-4 6-3 di Darya Kasatkina su Ana Konjuh, il 6-3 6-3 di Belinda Bencic su Timea Babos ed infine il 6-7 6-2 6-2 di Carla Suarez Navarro su Maria Sakkari.
Al mio risveglio, scende in campo una delle mie pupille e non storcete in naso quando dico Monica Niculescu. Match tosto quello di fronte alla rumena dal gioco atipico e dal dritto unico, poiché dall’altra parte della rete c’è una giovane spilungona che aggredisce la palla con molta foga (ed a volte con molta fretta), Elizaveta Kulichkova. La russa, dopo un inizio di match in estremo equilibrio, trova modo di prendere il largo e di sfondare, soprattutto con il dritto, le difese strenue della Niculescu, spazzando le righe del campo e salendo 5-2 con doppio break. La rabbia agonistica della rumena le permette un’efficace reazione di orgoglio, che però si inceppa sul 4-5 15-30 ed il set se ne va per 4-6.
Nel frattempo, è la giapponese Kurumi Nara a salutare l’Australian Open, per mano della giustiziera di Sara Errani, Margarita Gasparyan. Un match molto equilibrato viene deciso da un doppio 6-4, ricco di alti e bassi soprattutto per colpa della russa, molto brava in certi frangenti a trovare un giusto equilibrio tra buone difese e spettacolari attacchi (soprattutto con il rovescio ad una mano), ma a tratti davvero creatrice di disastri. Ciò che di buono ha fatto ha però superato gli errori e la russa raggiunge il primo terzo turno Slam della carriera.
Tornando allo scontro russo-rumeno, i segnali di ripresa visti per la Niculescu sul finire del primo set si tramutano in uno spettacolo tennistico nel secondo: le variazioni diventano altamente efficaci, i vincenti salgono e la Kulichkova finisce fuori giri; dopo il 5-0 iniziale per la rumena, arriva un attimo di difficoltà ma il set viene portato a casa per 6-2. Sembra che tutto possa andare per il meglio anche nel terzo set, quando la Niculescu prende un break di vantaggio anche nel parziale decisivo, sul 2-0; ma da quel momento è una serratissima lotta quella che Kulichkova e Niculescu mettono in campo, molto appassionante e ricca di errori marchiani e vincenti spettacolari. Alla fine, a sorpresa, è la giovanissima russa a chiudere i conti per 6-4 2-6 6-4.
Sono terminati anche altri match: passa Kristina Mladenovic contro la qualificata Nicole Gibbs per 6-1 7-6; inoltre e soprattutto, è Agnieszka Radwanska ad accedere al terzo turno, superando una rediviva (almeno per ora in questo 2016) Eugenie Bouchard. La canadese ha dimostrato di aver compiuto dei decisi passi avanti rispetto alla stagione 2015, sia per i risultati ottenuti in preparazione agli Australian Open sia per il gioco espresso oggi. Eppure, dopo un iniziale svantaggio di 2-4, è la polacca ad imporre sempre il suo gioco altamente tecnico e difficile da gestire, soprattutto per la canadese, che ama giocare molto più di ritmo (ricordate cosa successe contro la Vinci a New Haven?). Recuperato lo svantaggio, ha poi chiuso agilmente i conti 6-4 6-2.
Arrivano ora le note più interessanti. Vince il premio match di giornata la maratona che ha visto Monica Puig eliminare Krystina Pliskova 4-6 7-6 9-7. Innanzitutto, la portoricana non solo ha recuperato un set di svantaggio, ma è anche riuscita costantemente a recuperare da situazioni complicate in momenti delicati quando era al servizio, soprattutto nel terzo set quando il parziale è andato per le lunghe. Inoltre, ha fronteggiato ed annullato cinque match point, di cui tre nel secondo set addirittura consecutivi, nel tiebreak, quando sotto 3-6 ha infilato cinque punti di fila. Infine due statistiche interessanti: il match è finito 115 punti pari e la Pliskova, pur perdendo, ha fatto segnare il nuovo record di ace in un unico match al femminile, ben 31! Bravissime ad entrambe!
Seconda nota interessante arriva dalla sorpresa (anche se forse non del tutto) di giornata. Daria Gavrilova ha eliminato Petra Kvitova, sesta testa di serie del torneo, con il risultato di 6-4 6-4. Tanti i demeriti di Petra Kvitova, molto fallosa ed apparsa in difficoltà sui movimenti in campo, ma tantissimi i meriti della giovane australiana, che ha difeso alla grande, attaccato con precisione e tante volte ribaltato gli scambi a suo favore, il tutto con il solito tarantolato atteggiamento. Questo risultato fa certamente piacere a Roberta Vinci, che vede una pericolossima avversaria uscire dalla sua parte di tabellone. Curiosamente, questo “farà piacere” anche a Flavia Pennetta: se Maria Sharapova non raggiungerà i quarti e quelle dietro di lei le semifinali o la finale, ci sarà un nuovo best ranking, da ritirata, per la brindisina, per ora al numero 6 della classifica live.
Ecco il tabellone allineato al terzo turno per la parte alta.
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