di Big Lebowski
foto di Bruno Silverii
Per spiegare ad A., che ha sette anni, che Camila non parte battuta, ho dovuto andare a rileggermi la vicenda di Davide e Golia.
A beneficio di chi non la ricorda:
«Dall’accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia; era alto sei cubiti e un palmo. Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo. Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. L’asta della sua lancia era come un subbio di tessitori e la lama dell’asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero.» (1 Samuele 17,4-7)
«Davide disse a Saul: nessuno si perda d’animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo.» (1 Samuele 17,32)
«Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa.» (1 Samuele 17,48-51)
Per spiegarlo a voi e soprattutto convincere me stesso penso che Serena Williams, numero 1 del mondo con il doppio dei punti sulla terza e con 3000 punti sulla seconda, non gioca una partita vera da oltre quattro mesi. Ora mi dico, avrà pure un fisico bestiale, i migliori preparatori del mondo e gli sparring più bravi, ma è umana, non potrà necessariamente essere al top della condizione.
Personalmente lo ritengo un sorteggio molto stimolante nelle sue indubbie difficoltà e mi auguro che i Giorgi ne abbiano colto i lati positivi. Credo la debba intrigare il fatto che milioni di persone via tv, radio, canali web, blog, piattaforme social in centinaia di paesi sposteranno la loro attenzione su quel campo dove potrà dimostrare chi è e quello cha vale. Comunque vada sarà un emozione che ricorderà positivamente, potrebbe trovare una maggiore fiducia in se stessa, specie se fornirà una buona prestazione come è nelle sue corde. E io mi divertirò sicuramente.
Da Melbourne apprendo che la sera prima del match Camila non riusciva a prender sonno; mentre smanettava sul telecomando dal televisore è “uscito” un convincente predicatore che affermava con una certa enfasi: “everythink is written in the Holy Bible”. Incuriosita, ha estratto dal comodino la Bibbia, classicamente disponibile negli alberghi anglosassoni, ed è capitata casualmente sui versetti che citavo più sopra.
Ha cercato subito Sergio perché si era intrippata nella storia e ci vedeva delle strane analogie con il suo impegno sportivo. Sergio dormiva profondamente: aveva trascorso la serata con uno stregone aborigeno che gli era stato raccomandato da Evonne Goolagong come persona in grado di architettare malefici. Dopo aver fumato del tabacco locale e aver bevuto whisky di bassa lega, lo sciamano ha bombardato di karma negativo il ginocchio infortunato di Serena , ma l’esito non è sicuro al cento per cento.
Allora la bimba ha chiamato mamma Claudia che era indaffarata a confezionare un capo adeguato in vista dei prossimi tornei di Doha e Dubai, dove un abito troppo succinto non è consentito e il capello va coperto.
Claudia comunque le ha confermato che le profezie della Bibbia sono il suo sigillo di garanzia e in questo campo la Bibbia è assolutamente unica. Così Camila ha deciso che scenderà in campo vestita da pastorella e invece della racchetta brandirà una fionda ed un sasso.
La mattina Sergio si è svegliato presto, si è sparato una ventina di gocce di Novalgina per scongiurare i sintomi della serata con lo stregone ed ha cominciato ad organizzare la giornata che è iniziata malissimo.
Innanzitutto ha smarrito la stecca di sigarette che aveva comprato al duty-free e ha dovuto accendere nervosamente una delle sigarette dello sciamano: dice che puzzano come un calzino della Halep al terzo set, in compenso gli lasciano una bella sensazione di ottimismo e una strana voglia di ballare il reggae.
Dal momento che fa praticamente tutto lui, dall’accordatore al cuoco, dal tecnico al fisioterapista, dall’agente di viaggio all’autista, dall’allenatore al manager, Sergio c’ha un sacco di cazzi da sbrigare la mattina del match, ma non si aspettava di dover accordare una fionda ed è andato in confusione.
Camila è stata invece svegliata da un urlo belluino di Serena; il figlio dello stregone, studente all’Istitute of Tecnology di Melbourne, è stato cooptato nel team Giorgi ed è riuscito ad introdursi nel canale video dell’hotel con le immagini della semifinale degli US Open, quelle di Robertina Vinci che gode come un riccio. Contemporaneamente, dagli amplificatori è partito in tutto l’hotel a manetta il pezzo di Mino Reitano “Italia” che va per la maggiore in Australia. Va bene la presa per i fondelli, ma Reitano e Cotugno no.
Serena si è così incazzata che non solo ha svegliato tutto l’hotel, ma ha anche disobbedito al suo nuovo dietologo, che precedentemente ha lavorato con Maradona, Adinolfi e la Donna Cannone, e s’è magnata qualsiasi cosa compreso il fritto misto e le penne al salmone che Sergio aveva preparato personalmente per Camila.
Quindi è partita con una limousine ed un lungo seguito per Melbourne Park.
Sergione ha noleggiato una Smartina, nella quale non riesce a far entrare gli attrezzi per gli allenamenti che si è portato dall’Italia, partendo mesi prima. Ci stanno a malapena Sergio, Camila e le racchette. Ha anche sbagliato strada ed inoltre, nella fretta, ha dimenticato in hotel il nuovo completo da coach sponsorizzato dai nuovi amici polacchi… o forse ha fatto apposta perché non voleva saperne di dare un turno di riposo ai bermuda con tasconi che non si toglie da anni.
Mi dicono che mentre Sergio era indaffarato con Google Maps, Camila non mollava la Bibbia e pare si sia proprio fissata con la fionda e con il vestito da pastorella; Claudia è incazzata nera.
Comunque, alla fine, sono arrivati ad un compromesso; Camila giocherà con la racchetta e Sergio sarà sugli spalti con la fionda, male che vada. Dice che non tira con la fionda dalla Guerra delle Malvinas (guai a chiamarle Falkland in sua presenza), della quale ricorda che tutti gli argentini ne avevano una ciascuno, mentre gli Inglais avevano una mitragliatrice per uno.
Mentre il clan Williams ha richiesto un centinaio di biglietti, Sergio voleva regalare il suo secondo accredito al suo amico aborigeno, ma gli ha detto che non ne ha bisogno per entrare; dice che si siederà accanto a lui per non farlo sentire solo, ma non lo potrà veder nessuno. Monitorerà le condizioni fisiche di Serenona.
Per non fare brutta figura, dal momento che in uno dei box saranno più di mille e nell’altro Sergio sarà solo, hanno pensato di preparare delle sagome sia per ragioni televisive sia per par condicio.
Dopo aver parlato a Camila nella veste di motivatore in attesa di portarla a riscaldarsi per la partita, ha incontrato nella veste di manager alcuni sponsor interessati ad investire sulla bimba. Nel frattempo ha prenotato il volo di ritorno, tanto si può sempre disdire e ha preparato anche dei panini. Decisamente un uomo che si guadagna lo stipendio!
Sembra trovi anche il tempo di buttare un occhio ai commenti dei maggiori siti di tennis prima dei match. Con sguardo eloquente ha liquidato la questione commentando: “tutti critici qua, intanto a me il film di Zalone è piaciuto!”
Camila invece pensa a quando girava per tornei di ben altro livello, si vuol godere ogni momento, giocarsi la partita, provare a vincere come ha sempre fatto e regalare spettacolo. È un po’ terrorizzata dalle interviste post match. Dice che non sa che cavolo dire e che gli fanno delle domande cretine.
IL MATCH
Eurosport si collega verso le due di notte, Midday a Melbourne con una temperatura di oltre 30 gradi centigradi; Serena è di giallo vestita con la panza di fuori ed un piercing all’ombelico in evidenza. Sembra voler ribadire una forma fisica più che accettabile.
Dal punteggio di 1-1, vince tre game consecutivi e si porta sul 4-1 pesante come a voler mettere in chiaro la sua superiorità. Camila barcolla ma non molla, mi sorprendo di vederla giocare (come si dice) punto dopo punto con buona consistenza.
Recupera subito uno dei due break di svantaggio, ma Williams si aggrappa al suo solido servizio per chiudere 64 il primo set.
La partita è salita di livello e le due contendenti si danno ora battaglia con sprazzi di tennis di ottima qualità. Camila tiene botta con personalità, fatica più dell’altra a mantenere i suoi turni di servizio, ma offre al pubblico uno spettacolo non così consueto tanto da meritarsi convinti applausi in diverse circostanze.
Una risposta vincente con un missile di dritto mi fa sussultare ammirato, così come alcuni scambi di potenza inaudita nei quali la piccola esce addirittura vincente e con che personalità!
Ci vorrebbe la “partita perfetta” per trascinare al terzo una rientrante defending champion che si dimostra già in palla, andare oltre le due ore di gioco e vedere che cosa succede. Ma Camila offre “solo” una ottima performance, ma non sufficiente per scalfire le resistenze di una motivatissima Serena.
Come fanno le grandi squadre quando sono sull’1 a 0, la Williams rischia poco e suggella la vittoria con il raddoppio allo scadere in occasione di un break sul 5-5 che impedisce alla Giorgi di giocarsi almeno il tie.
Osservando i numeri del match, nonostante Camila abbia servito con buona continuità, i numeri sono insufficienti e mi riferisco in particolare alle percentuali di prime in campo (45%); accettabile il raccolto in termini percentuali con la seconda di servizio. Sarebbe servito anche qualche doppio fallo in meno anche se non c’era scelta a cercare il limite del rischio, ma soprattutto un migliore rendimento nei game di battuta dell’avversaria nei quali Serena ha obiettivamente sofferto poco.
Anche gli unforced error sono un po’ eccessivi (32, troppi dei quali direttamente in fase di risposta) anche se a fronte di parecchi vincenti (17). In particolare un paio di diritti a sventaglio a campo aperto sono stati inopinatamente falliti in frangenti piuttosto significativi.
In definitiva si può essere soddisfatti e soprattutto Camila può essere assolutamente contenta di se stessa. Ha giocato il match come andava giocato, ha cercato con costanza un pertugio in cui infilarsi; quell’altra, semplicemente, non glielo ha concesso.
La convinta soddisfazione di Serena nel post match testimonia chiaramente l’impegno che la numero 1 del mondo ha dovuto profondere per avere la meglio sulla nostra trascinante rising star.
Vamos Camila verso il futuro che ti meriti.
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