di Federico Principi
Non sarà mancato certamente lo spettacolo nell’opulento circuito ITLF, ma chi si nutre di tennis vero ha bisogno di quell’agonismo che solo i tornei autentici possono suscitare in giocatori e spettatori. E che mancava da un bel pezzo ormai, ancor di più per gli appassionati di quel tennis femminile rimasto in stallo dopo il doppio decisivo tra Pliskova/Strycova e Pavlyuchenkova/Vesnina, con tanto di successo per le ceche tanto nel singolo match quanto (soprattutto) nel campionato a squadre.
Il tempo per digerire le sbornie di Capodanno sarà (forse) sufficiente per tagliare il nastro della nuova stagione WTA da sobri. Il calendario ha concesso la classica tregua della off season ma dal 3 gennaio la programmazione tornerà ad essere godibilmente fitta. A partire dal combined di Brisbane, che alle gesta eleganti di Federer, alla frenesia dei movimenti di Nishikori e alla sciabola di Raonic affiancherà la grinta di quasi tutte le giocatrici più forti al mondo. Halep, Muguruza, Sharapova in rigoroso ordine di classifica, ma anche Kerber, Azarenka, Suarez Navarro, l’arrembante Bencic. La siberiana è pronta a difendere il titolo pur partendo dalla testa di serie numero 3, ma non potrà concedere la rivincita nel derby delle belle ad Ana Ivanovic, che sarà assente. Così come Serena Williams, che nel 2013 e nel 2014 si concesse una rarissima sortita al di fuori degli Slam, vincendo i rispettivi titoli proprio a Brisbane.
Pronto anche un volo ben nutrito dall’Italia verso la località australiana, prenotato da tre nostre giocatrici. A cominciare da Roberta Vinci, che nell’ultimo anno di carriera tenterà la scalata alla top 10 (mai raggiunta per una sola posizione) sfruttando al massimo il jackpot di punti dell’ultimo US Open. La contemporanea presenza di Sara Errani a Brisbane ha fatto sbocciare qualche dolce speranza su un possibile ricongiungimento della coppia in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro ma l’impegno di entrambe pare con ogni probabilità limitato al singolare. A Brisbane inizierà anche la stagione di Camila Giorgi, chiamata alla definitiva consacrazione.
Il torneo di Brisbane è stato promosso da International a Premiere nel 2012, pronto a mettere alla prova le giocatrici più forti fin dalla prima settimana della nuova stagione. Ovviamente risulta anche l’evento con il montepremi più alto tra i tre programmati per la prima settimana del 2016.
Scendendo ai 426.750$ di Shenzen (International), in Cina, il livello del cast si abbassa, ma neanche troppo. Eugenie Bouchard è chiamata a vendicare una stagione imbarazzante, nella quale è scesa al numero 49 dopo le tre semifinali Slam del 2014, culminate con la finale di Wimbledon. A livello teorico dovrebbe però trovare la strada sbarrata tanto da Petra Kvitova quanto da Agnieska Radwanska, presente in Cina insieme alla sorella Urszula, diventata più celebre presso il pubblico grazie alle performance in abito da sera, con poca sobrietà. Da tenere d’occhio le ragnatele della Niculescu, la freschezza della Konta e della Kontaveitt, i tatticismi della Hsieh, campionessa del doppio. E nessuna italiana, nel torneo che ospita i maschietti a cavallo tra i mesi di settembre e ottobre e che spera di sfoggiare finali spettacolari come quella del 2014, quando Robredo si spinse oltre i propri limiti ma cedette a Murray, dopo svariati match point. E nonostante la categoria inferiore rispetto a Brisbane, Shenzen ha un albo d’oro di tutto rispetto nelle sole tre stagioni di storia: doppietta della Li 2013-2014 e sigillo della Halep (trasvolata in Australia quest’anno) nella scorsa stagione.
L’Oceania fortifica la propria presenza nel calendario WTA del primo mese dell’anno, estivo a quelle latitudini, anche grazie all’International di Auckland in Nuova Zelanda. Terra di conquista dell’indimenticato equipaggio Luna Rossa all’alba del nuovo millennio, la patria dei kiwi fornirà un montepremi da 226.750 dollari. Un combined spalmato su due settimane, con i maschi che raggiungeranno la Nuova Zelanda al termine del torneo femminile.
Opportunità per Venus Williams di difendere il titolo del 2015 da testa di serie numero 1, nonostante la recente sconfitta nell’esibizione in Thailandia contro Sara Errani. La Ivanovic difenderà invece proprio ad Auckland i punti della finale di Brisbane dello scorso anno, minacciata anche da Caroline Wozniacki e da un’ormai stagionata Svetlana Kuznetsova. Ana vinse il titolo in Nuova Zelanda proprio nel 2014 e tenterà di ritrovare le stesse sensazioni positive.
Occasione anche per Sloane Stephens (dopo la seconda separazione con il coach Nick Saviano) e per Coco Vandeweghe, americane con il chiaro obiettivo di partire a razzo in una stagione nella quale dovranno dimostrare di non essere delle incompiute. La Van Uytvanck è invece pronta a consolidare l’esplosione dello scorso anno, così come Carina Witthoeft (un nome, un destino) avrà il compito di mostrare ulteriori progressi tecnici a braccetto della sua indiscutibile bellezza. Come a Shenzen, nessuna italiana sarà presente ad Auckland.
Il circuito ITF andrà ad affiancare quello maggiore con due appuntamenti, anch’essi privi di portabandiera azzurre. Non lontano da Shenzen è in programma il 25.000$ di Hong Kong, capeggiato nell’entry list da un cognome blasonato. Kristyna Pliskova (sorella di Karolina, eroina dell’ultima finale di Fed Cup) sarà la testa di serie numero 1 del torneo, unica top 150 di un tabellone composto prevalentemente (e c’era da aspettarselo) da asiatiche.
Montepremi più che dimezzato (10.000$), invece, ad Antalya – in Turchia. La minor quantità di denaro e punti in palio ha, prevedibilmente, scoraggiato tutte le top 200 alla partecipazione. Testa di serie numero 1 la tedesca Anne Schaefer (numero 219 Wta), unica presenza in tabellone tra le prime 340 al mondo e presumibilmente “costretta” alla vittoria finale.