di Giorgio Giosuè Perri
David Goffin – Kyle Edmund 3-6 1-6 6-2 6-1 6-0
Può succedere che il numero 100 del mondo, alla sua prima apparizione in Coppa Davis, vinca i primi due set della finale contro il numero 16. Può succedere che quest’ultimo, mai vincitore al quinto in carriera, riesca nell’improbabile rimonta proprio in uno dei giorni più importanti della sua vita. Può succedere di tutto, perché in Coppa Davis è così che funziona. La 104/ma finale della storia si è aperta con la vittoria di David Goffin. Una vittoria sofferta, sudata, che ad un certo punto sembrava irraggiungibile. Il belga, reduce da una striscia aperta di 18 set a cavallo tra il 2014 e il 2015, dopo non aver sfruttato due palle break nel game iniziale, si è visto strapazzare da un incredibile Kyle Edmund.
Lo stesso Kyle Edmund che la Davis l’aveva vista solo in TV, lo stesso Kyle Edmund che quest’anno aveva vinto al massimo contro Diego Schwartzman, lo stesso Kyle Edmund da 2 vittorie e 12 sconfitte nel circuito ATP, è stato in grado di mettere paura ad un avversario più forte e con più esperienza, che proprio con le spalle al muro ha portato alla sua nazione il primo e importantissimo punto di questa finale. 3-6 1-6 6-2 6-1 6-0 il punteggio finale al termine di un incontro assurdo, durato 2 ore e 47 minuti e che ha vissuto due momenti ben distinti: il primo con protagonista il britannico, il secondo con il padrone di casa dominatore incontrastato.
Brutto, sporco e cattivo – Un pessimo David Goffin, praticamente assente per un’ora e dieci minuti, ha sofferto più di quanto ci si aspettasse. Cedendo il primo parziale dopo aver quasi subito un 6-0, e perdendo la seconda frazione senza praticamente giocare. Forte, impavido, spregiudicato. Edmund non ha lasciato la benché minima possibilità all’avversario di fare match per quasi mezza partita, costruendo con il rovescio e la testa gran parte dei punti e servendosi della battuta per salire rapidamente in cattedra. Con l’avvento del terzo set, la chiara possibilità di poter entrare nella storia e tutta la pressione sulle spalle, il britannico non ha però retto la pressione e ha inevitabilmente subito il rientro dell’avversario. Mattoncino dopo mattoncino, il belga ha iniziato ad alzare la percentuale di prime in campo (poco sotto il 40% nei primi due set) e con tanta pazienza a scardinare la difesa dell’inglese. Messa da parte la tensione, la paura e la pessima partita fino ad allora disputata, il leader dei diavoli rossi ha inanellato 18 dei successivi 21 game, esprimendo un tennis ordinato e privo di sbavature. Costruendo sulle indecisioni dell’avversario e con il carattere una vittoria incredibile, che vale il primo importantissimo punto dell’ultimo week-end di Davis della stagione.
Sotto gli occhi del Flanders Expo di Gent, è andato in scena uno spettacolo che in pochi avrebbero pronosticato. David Goffin, eroe della splendida cavalcata iniziata a Liegi a febbraio, ha portato a 12-3 il saldo di vittorie e sconfitte in Coppa Davis. Soffrendo e arrancando, ma vincendo. Kyle Edmund, promessa del tennis britannico, non ha assolutamente sfigurato, anzi ha quasi rischiato di emulare un ragazzino proveniente da Manacor, che appena 11 anni fa batteva Andy Roddick e faceva alzare l’insalatiera alla Spagna. Ma questa è un’altra storia.
Andy Murray – Ruben Bemelmans 6-3 6-2 7-5
Come da pronostico, Andy Murray risponde a David Goffin superando Ruben Bemelmans in tre set. Senza strafare e senza dare spettacolo, riducendo al massimo il consumo di energie e chiudendo dopo poco più di due ore con il punteggio di 6-3 6-2 7-5. Il numero due del mondo, chiamato a vincere, non ha deluso le aspettative e ha messo lo zampino anche sulla prima vittoria britannica del week-end, scavalcando Buster Mottman nella classifica dei britannici con più match vinti (32 vs 31). Una bella partita, sulla carta scontata, che Andy Murray ha dovuto gestire dall’inizio alla fine per portare a casa. Salvato dal grande istinto e dall’altissima percentuale di prime palle in campo (l’85%) nel primo set, bravo e cinico a sfruttare tutti i passaggi a vuoto dell’avversario nel secondo parziale (ben 16), lo scozzese nella terza frazione se la vede davvero brutta. Dopo non aver sfruttato due potenziali mini-match point nel quinto gioco, cede la battuta nel game successivo. Bemelmans, spinto dal pubblico e dall’istinto, lascia andare il braccio senza curarsi degli errori, riuscendo a rimanere attaccato alla partita e a strappare per la seconda volta nel match il servizio all’avversario. Avanti 4-2 accusa il colpo, sbaglia una semplice palla corta sul 15-15 e subisce poi due risposte vincenti del britannico, che rapidamente impatta sul 4-4. Il belga tiene il servizio e poi approfitta di uno sciagurato game in battuta di Andy per procurarsi un set point, prontamente annullato da una seconda vincente. Superato lo spavento e ritrovata la fiducia, Murray entra in trance agonistica e piazza quattro vincenti di fila, ottenendo il break e dando seguito al buon momento chiudendo l’incontro poco dopo.
Si chiude sul punteggio di 1-1 la prima giornata di giochi a Gent. Andy Murray trova la vittoria numero 70 in stagione, la nona in Davis, e punta Michael Stich e Ivan Ljubicic a quota 11. Si preannuncia a questo punto decisivo il doppio, che andrà in scena domani, con i fratelli Murray da una parte e probabilmente Bemelmans/Darcis dall’altra.
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