di Daniele Sforza
Come anticipato nel diario dell’altro giorno, anche oggi mi sono spostato ad Andria per seguire alcuni dei match in programma.
Ultimato il diario in mattinata visto che ieri non sono rientrato prima di mezzanotte, per le 10.30 mi sono spostato con mio fratello per prendere due amici (Antonio che ci ha accompagnato anche nelle scorse giornate e, uno dei miei amici di sempre, Davide). Il tempo non è dei migliori (non so se sia una fortuna o meno, visto che ad ogni modo ci rinchiuderemo nel palazzetto per gran parte della giornata) e nuvole e pioggia ci accompagnano per gran parte del viaggio. Per le 11.30 arriviamo ad Andria, pronti ad assistere al primo match in programma, quello di Andrea Arnaboldi, impegnato nel primo turno contro il temibile qualificato croato Ante Pavic. Arriviamo sul 5-4 e servizio Pavic e, confermando quanto visto domenica scorsa nelle qualificazioni, il croato piazza due ace, portandosi 30-0. Si addormenta un attimo, subendo prima un vincente di Arnaboldi, poi una sua palla corta e infine sbagliando un semplice rovescio, regalando quindi una chance ad Andrea, puntualmente annullata con il servizio vincente. Seguirà un’altra occasione di break, grazie ad un bello scambio dominato da Arna, occasione che si rivela ancora illusoria visto che il croato piazza 3 ace di fila, non lasciando scampo ad Andrea che, soprattutto sul secondo, protesta, inutilmente, con l’arbitro. Arna prova a rimanere attaccato nel secondo set annullando una palla break nel primo gioco, ma non sembra essere la sua giornata di grazia. Nel terzo game è poi disastroso, due errori banali e due doppi falli regalano il break al suo avversario e si aggiunge anche un ulteriore problema (forse un problema alla caviglia ma non ne sono certo) con Andrea che chiede l’intervento del fisioterapista. La partita è però ormai andata, Pavic resta solido al servizio servendo almeno due ace o servizi vincenti a game e non lasciando veramente chance ad Andrea che viene anche brekkato nel quinto gioco. Il match finisce così con un 6-4 6-2 e termina con una sconfitta la stagione per l’italiano. Decido di fermare Ante Pavic che lascia qualche dichiarazione.
Parole di Pavic sul match. “Ho iniziato non benissimo, non mi sentivo bene rispetto agli altri match giocati, ma sapevo che per Andrea sarebbe stato difficile visto che il campo è davvero strano. Sapevo quindi di avere possibilità, lo score segna un punteggio netto ma in realtà non è stato così. Ora sono felice e vedremo cosa mi riserveranno i prossimi match.”
Sulla superficie. “Non è tanto la lentezza della superficie quanto la sua stranezza, a volte la pallina non rimbalza…”
Sulla stagione. “Sono stato 6 mesi fuori a causa della mononucleosi, il rientro non è stato semplice, ma ora sto meglio e sto giocando meglio.”
Sulla serie A, giocata con il club Pairoli. “La Serie A è davvero importante per un giocatore che non è in top 100, riesci a guadagnare quei soldi che poi ti servono per la stagione. In Italia mi sono trovato benissimo, le persone erano gentili ed è stato davvero bello.”
Obiettivi. “L’obiettivo è quello di tornare almeno in top 200, in modo da giocare le qualificazioni degli Slam e i main draw dei Challenger e salire più facilmente. In futuro ovviamente il desiderio è quello di arrivare in top 100 e 50.”
È tempo di Luca Vanni e decido di spostarmi, insieme ai miei compari, vicino a Fabio Gorietti, suo coach, che lo sta seguendo in questo torneo, decisivo per l’accesso al main draw degli Australian Open. Difficilmente si poteva immaginare un inizio peggiore, Luca è contratto, nervoso, teso anche e soprattutto non riesce a capire su che diavolo di superficie stia giocando. Inizia così una caporetto, Mektic sembra un muro dietro e Luca non fa male con i colpi, ma soprattutto sbaglia davvero tanto. In pochi minuti Mektic è 5-0 e il match sembra destinato ad essere una vera delusione per noi sostenitori. Grazie al servizio Lucone tiene un turno di battuta, ma nel game successivo di risposta non riesce a mettere sufficiente pressione al giocatore croato che ancora una volta si conferma estremamente solido, sia dal punto di vista tennistico che mentale, tanto da conquistare il primo set con un secco 6-1.
Il secondo set sembra iniziare sulla falsariga del primo, tanto che sull’1-1 Vanni si ritrova 15-30 sul suo servizio, servizio che diventa fondamentale per uscire da questa situazione con un ace e una prima vincente. Finalmente, nel game successivo scatta qualcosa e Luca ha le prime chance per ottenere il break, sono 3 occasioni, non consecutive, che un po’ per merito di Mektic (tirare un vincente oggi sembra davvero impossibile) e un po’ per merito di Vanni (sbaglia una delle 3 risposte), non vengono sfruttate dal ragazzo italiano. Tuttavia è un buon segnale, Luca sembra più sicuro, serve meglio, gioca meglio e comincia a scalfire le difese del croato che sicuramente non può giocare a questi livelli per tutto il match. Così, nell’ottavo gioco, con due belle risposte, Vanni conquista il break che lo porta a servire per il set, chiuso, non senza fatica, a 30 con un ace centrale a cui segue un nostro urlo di gioia.
Luca, continua a giocare sulla falsa riga di quanto fatto vedere nel secondo set, ma il suo avversario, come si dice da noi, sembra avere dietro la Madonna. Ogni nastro, ogni rimbalzo strano, ogni linea, qualsiasi cosa è a suo favore e Vanni, un po’ a causa del terreno di gioco e un po’ a causa di diversi, tanti, troppi errori da parte dell’arbitro continua ad essere nervosissimo. Nel quarto game arrivano 3 chance consecutive per ottenere il break, ma qui è bravo il croato ad annullarle facendo scambiare l’italiano che in tutti e tre i casi non riesce a chiudere il punto positivamente. Ci sarà una quarta possibilità, anche questa annullata grazie a un servizio vincente. Questa è l’unica chance di break del set che sfila via velocemente portando i giocatori al tiebreak decisivo. I primi 6 punti sono i più “normali” che ci possano essere, servizi, dritti vincenti in apertura e nessuna possibilità per entrambi di conquistare il minibreak. Minibreak che viene conquistato da Vanni, sul 4-3 e che risulta decisivo. Vanni, esausto, la spunta così per 7 punti a 3 e dopo un abbraccio con il suo allenatore, si ferma ai nostri microfoni.
Sul match. “Sì, sicuramente nel primo set lui mi ha sorpreso, però il problema vero era che io non mi ci vedevo in quel campo. Venivo da Brescia dove giocavamo su ghiaccio e poi sono andato domenica a Maglie a giocare la Serie A su terra. Qui la superficie è lenta e ci sono rimbalzi sconnessi. Nel secondo set, anche senza tanti punti del mio servizio (rispetto anche a Brescia) ho cominciato a spingere con le gambe e sono riuscito a spuntarla.”
Sul suo prossimo avversario. “Chiudinelli l’ho visto settimana scorsa, e ieri Fabio lo ha seguito nel suo match di primo turno contro Galovic. È un giocatore esperto quindi la cosa fondamentale sarà rimanere solidi mentalmente, perché sicuramente a fine anno si è tutti più nervosi e suscettibili del solito.”
Sull’obiettivo main draw Australian Open. “È importante e proverò a farcela. In caso contrario sarò comunque tra le prime 8 teste di serie e avrò le mie chance per qualificarmi.”
Nonostante qualche piccolo problema, riusciamo a fare una foto con Luca e torniamo sul centrale per osservare il match tra Gerasimov e De Loore. Difficilmente ho sperato che una partita finisse velocemente, ma questo era uno di quei casi.
Quella tra Gerasimov e De Loore è una battaglia di nervi, l’inizio è veloce (4 game in 8 minuti, e punteggio di parità) ma è l’esatto opposto di quello che succederà nel resto del match. Nel game successivo il bielorusso Gerasimov comincia a innervosirsi e, con un doppio fallo, a cui segue un lancio di racchetta, regala il primo break della partita in favore del giocatore belga. Se non sono stupito del livello di gioco del bielorusso, visto più volte nel circuito, lo sono per quello del giocatore belga, che ha una velocità di palla non da poco. La partita continua tra servizi vincenti, volée in allungo pregevoli da parte di entrambi e vincenti da una parte e dall’altra. Il belga sembra destinato alla conquista del primo set, ma sul 4-2 30-0 si incarta da solo, regalando una possibilità a Gerasimov di rientrare in partita. Una fucilata di dritto concede il break a Gerasimov che impatta sul 4-4. Da qui la partita si calma, relativamente, con i due giocatori che non concedono nulla e si ritrovano sul 6-6, pronti per il tiebreak. E, visto l’andamento del primo set, come potrà essere il tiebreak? Perfetto equilibrio tra i due giocatori che si scambiano i minibreak, senza che nessuno abbia una possibilità di allungare. De Loore ha due set point, ma non riesce a sfruttarli grazie a due belle prime di Gerasimov, il terzo è quello buono e così il belga conquista il primo set.
Il secondo set continua ad essere equilibratissimo. De Loore si salva, complice la poca lucidità del bielorusso, nel primo gioco, salvando un break point, ma nulla può nel quinto gioco, quando Gerasimov al terzo break point riesce finalmente ad allungare. I game successivi sono ancora lottatissimi, il belga continua ad arrivare ai vantaggi e nel decimo game ha anche una chance per impattare sul 5-5, chance prontamente annullata dal bielorusso con l’ennesimo ace della partita. Un altro paio di punti, ma il bielorusso in qualche maniera si salva, conquistando il secondo parziale per 6-4 e riaprendo la contesa.
Primo e secondo set giocati allo stesso livello e quindi come mai potrà svilupparsi il terzo set? Gerasimov ha 3 occasioni, in 3 game diversi, per togliere il servizio al suo avversario, ma non ne sfrutta nemmeno una perché è troppo impegnato a lamentarsi con se stesso e con l’arbitro (sul 3-3 e break point ha sbagliato una comoda volée, tanto che io, volendo la fine della partita il più presto possibile, ero pronto a lanciargli il mio telefono addosso). De Loore al contrario arriva per due volte a due punti dal vincere il set (sul 5-4 30-15* e sul 6-5 40-40*), ma in entrambi i casi tira a rete la risposta sulla seconda, dando modo al bielorusso di tenere il game di servizio. E quindi arriviamo all’ennesimo tiebreak. De Loore non ne ha più, tiene fino al 3-3, ancora una volta più per demeriti di Gerasimov che per meriti suoi. Poi sul 4-4 è il bielorusso a ottenere il fatidico minibreak, con il 30esimo, forse 40esimo, vincente di dritto che lo porta al match point, chiuso con una buona prima di servizio.
Intervisto Gerasimov che, come mi aspettavo, vuole fare un’intervista veloce. La mia intenzione era diversa, ma accetto ugualmente ed ecco quanto dichiara il bielorusso.
Sul match. “È stato un match difficile, abbiamo la stessa età e ci conosciamo da tempo. Sono felice di essere riuscito a vincere.”
Sulla vittoria a Bratislava di due settimane fa. “A Bratislava mi sentivo bene, con la superficie, con le palline e fisicamente e ho dato il massimo vivendo una splendida settimana. Qui la superficie è bella, è lento però in alcuni punti ci sono dei rimbalzi strani…”
E così sono le 17.15 quando termina il match di secondo turno, il primo di questo tipo che porta Gerasimov ai quarti di finale. Purtroppo so che alle 17.30 sarò costretto ad andarmene, oltre che per stanchezza, ho altri impegni e quindi faccio in tempo a guardare un paio di fiammate di dritto di Basilashvili contro Mcgee prima di lasciare il palasport. L’appuntamento è per venerdì, quando seguirò i quarti di finale!
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