Serie A Femminile: Il Resoconto del PlayOut Prato – Albinea (3-0) … e la Dentoni va in Spagna..

Martina Trevisan
(Martina Trevisan – Foto Nizegorodcew)

di Franco Marucci

C’erano pure i raccattapalle sul campo centrale del Tennis Club Prato (ancora una volta fortunato: non è piovuto, e qui non si è mai giocato al coperto) per onorare il play-out di Serie A1 femminile tra le locali e il C. T. Albinea, una sfida (o riedizione di una sfida: le due squadre avevano giocato contro un mese fa) che si annunciava di alto contenuto tecnico, spettacolare e anche emotivo. Aspettative invece in larga parte andate in fumo, perché Prato, che schierava la formazione quasi tipo viste le indisponibilità, gli infortuni e il rendimento attuale dell’organico, ha prevalso agevolmente sulla formazione reggiana, venuta a disputarsi la permanenza in serie A senza i grossi calibri e con giocatrici al momento acciaccate o fuori condizione. Come ci ha confermato al telefono il presidentissimo Fernando Margini, l’Albinea ormai da un mese ha mollato (pur avendo varato una compagine che sulla carta potava lottare per i play-offs), e sta già mettendo in cantiere una squadra di A 2 capace l’anno prossimo di guadagnarsi l’immediata promozione, confermando alcune delle attuali giocatrici e soprattutto tesserando alcune tra le migliori promesse del nostro vivaio come Francesca Palmigiano. Incontro dunque tutto sommato modesto, e senza storia, che ha lasciato il cronista a lungo inoperoso o con poche note sul taccuino.

Trevisan b. Dall’Osso 62 60
L’Albinea schiera nel primo incontro Marta Dall’Osso, e la baby (si fa per dire, è del 1993, stesso millesimo di Trevisan) si fa notare per un fisico longilineo, la buona condizione atletica, e anche una certa facilità di braccio. Partita in bilico solo nei primi giochi, quando Trevisan, cui accade spesso di essere nervosa a inizio match, commette alcuni errori di precipitazione che consentono all’avversaria di pareggiare i break al quinto gioco. Dal 2-3 a suo sfavore Dall’Osso non ha però più opposto alcuna resistenza, anche perché Trevisan ha preso a giocare via via meno contratta, ha guadagnato confidenza e liberato il braccio, alternando i consueti fendenti da fondo con la palla corta (un colpo che dovrebbe usare più spesso).

Balsamo b. Verardi 60 62
In teoria questo doveva essere un match delicato ed equilibratissimo stando alle classifiche e ai valori in campo. Non lo è stato perché Verardi non è mai entrata in partita, è apparsa svuotata di energie e poco reattiva, ha patito la maggiore pressione e precisione dell’avversaria, e ha commesso una valanga di errori gratuiti. Un vero peccato: Verardi ha uno splendido rovescio a una mano e una prima di servizio piazzata e potente, e non le manca nemmeno una piccola gamma di varianti tattiche. La sua giornata no non deve comunque diminuire i meriti e la prova di maturità di Elisa Balsamo, che ha giocato con giudizio, concentrazione, e spesso felici scelte di tempo, e ha sprecato alla fine pochissimo.
Verdiana Verardi così spiega la sua prestazione: “E’ un momento brutto per me perché da aprile scorso soffro di un problema alla spalla che riduce il mio rendimento e mi impedisce di giocare i tornei con continuità. Mi potrei operare ma sono spaventata dal fatto che mi è stato detto che ho solo una possibilità su tre che l’operazione possa riuscire bene. Per il momento lavoro con il fisioterapista per rinforzare l’articolazione.

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(Corinna Dentoni)

Dentoni b. Gabba 76 62
Tasso tecnico inferiore al previsto nel match tra le numero uno. Corinna Dentoni con alti e bassi sta costantemente da un po’ di tempo a questa parte intorno alla centocinquantesima posizione WTA, ed è comunque una giocatrice in ascesa; Giulia Gabba, una della gloriosa nidiata nazionale delle nate nel 1986 e 1987 di cui per infortuni e vicissitudini varie solo Errani ha sfondato almeno per ora, è stata entro le prime duecento da ventenne e proprio un anno fa alle finali di questo campionato ha sconfitto Francesca Schiavone, anche se da qualche mese è colata a picco nelle classifiche. Capovolgimenti di fronte all’inizio del match, con Dentoni che sale fino a 5-2 soprattutto per le percentuali troppo alte di errore di Gabba, che serve piano la seconda, viene giustamente cercata sul rovescio un po’ debole, ma che fa male con il diritto (tirato con uno scatto velocissimo del braccio, quasi senza apertura) se lasciata giocare o se Dentoni accorcia. Rientrata in partita, Gabba ha illuso avvantaggiandosi nel tiebreak prima di cedere all’avversaria, ma più per suo demerito. Il secondo set è filato via liscio e molto più spedito.

Alla fine del match ho chiesto a Corinna Dentoni, raggiante per la vittoria, se era stato più facile giocare con Flavia Pennetta domenica scorsa: “Sì, è vero, non sono stata brillantissima, e nel primo set conducevo ma mi sono un po’ deconcentrata”. Sul suo rendimento altalenante in quest’anno che sta per chiudersi ha aggiunto: “Sono stata anche centotrenta in qualche momento dell’anno…è vero, ora sono scesa a centonovanta perché mi scadevano parecchi punti. Il salto di qualità che non è arrivato? Si è trattato soprattutto di problemi con la mia allenatrice Laura Golarsa, con cui ho interrotto di recente il mio rapporto. Domani inizia per me una nuova avventura, vado per dodici mesi alla Barcelona Tennis Academy dove mi allenerò con altre quattro giocatrici entro le prime cento, tra le quali Suárez Navarro. Sarò seguita dal mio allenatore Stefano Parini e da altri due tecnici più un preparatore atletico. In Spagna lavorano bene e mi aspetto molto da questa esperienza.

Dal canto suo Giulia Gabba l’ha presa con filosofia, e ha simpaticamente ammesso i suoi limiti attuali: “Sono scesa così tanto in classifica e anche di rendimento perché mi alleno molto di meno essendomi iscritta all’università a Parma, alla Facoltà di Scienze motorie. Almeno per altri due anni la mia attività agonistica sarà ridotta, dopo si vedrà. Oggi ho giocato così così anche per la superficie, a Reggio ci si allena sul veloce.

Il doppio, inutile aggiungere, non è stato disputato.

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