La settimana appena trascorsa ha visto ancora assenti dai tabelloni principali i maggiori interpreti della categoria ITF Under 18, visto anche il prossimo inizio della “Osaka Mayor’s Cup – World Super Junior Tennis Championships”, importante rassegna Grade A che ha preso il via proprio nella mattinata italiana.
L’occasione è servita ai giovani più indietro in classifica per farsi le ossa ed accumulare ulteriori punti per chiudere al meglio la stagione: i tornei di maggior rilievo, sia in campo europeo che per i buoni risultati dei tennisti di casa nostra, sono stati la “Sanchez-Casal Junior Cup 2015”, torneo G4 di scena a El Prat in Spagna, e gli equivalenti “AGS 4 International Junior Championships” di Jakarta in Indonesia.
Sulla terra rossa outdoor spagnola si sono potute registrare numerose sorprese rispetto alle attese della vigilia: dopo un match di esordio estremamente positivo, in occasione del secondo turno ha dovuto cedere il passo il N.2 del seeding, il greco Ioannis Papounidis, che ha anche rimontato un set al sorprendente qualificato di casa Carlos Lopez Montagud dopo aver subito un 6-0 nel primo, non riuscendo tuttavia a ribaltare l’incontro e fermandosi ad un misero game nel decisivo parziale. Proprio il classe 2000 Lopez Montagud è riuscito ad arrampicarsi fino in semifinale superando ai quarti il connazionale e N.5 del tabellone iberico Ignasi De Rueda De Genover con un netto 6-3 6-2, mentre ad attenderlo al penultimo atto del torneo ha trovato il bravo 17enne tennista carioca Guilherme Wojciechowski Osorio, molto sfortunato nel corso della stagione ma apparso molto in forma soprattutto in occasione del successo sul portoghese Goncalo Andrade.
Nella parte alta del tabellone, la serie di eliminazioni inattese continua con il ko del classe ’98 Javier Barranco Cosano, partito come prima testa di serie, che dopo aver brillantemente superato i primi due turni si è dovuto arrendere ad un mostruoso Adrian Andreev, classe 2001 che ha letteralmente dominato la sua parte di tabellone fino ai quarti di finale visto anche il valore degli avversari affrontati. Riesce solo a metà l’impresa della wild card nostrana Arturo Dell’Eva, bravo a superare Henrique Wojciechowski Osorio, fratello di Guilherme, ed il britannico Alexander Carlos Parker prima di affrontare l’altro tennista UK Max Steward, N.4 al via: a nulla è valso il secondo set vinto per 6 giochi a 4, vista la definitiva fuga di Steward nel terzo set che gli ha permesso l’accesso alla semifinale con il punteggio di 6-1 4-6 6-0.
La stessa sorte di Dell’Eva, tuttavia, è toccata proprio al N.4 del seeding, che ha sperimentato la forma smagliante di Andreev perdendo il primo set al tie-break e, dopo un imperioso ritorno grazie al 6-1 del secondo set, cedendo anch’egli definitivamente dopo l’allungo decisivo nel terzo set conclusosi 6-2 per il bulgaro primo finalista. Si interrompe in semifinale anche l’avventura di Lopez Montagud, che tuttavia esce a testa alta vista la vera e propria battaglia sostenuta contro Osorio, promosso finalista grazie allo score di 6-7(3) 7-6(2) 7-5; la fatica accumulata ed un avversario davvero tosto hanno infine chiuso il cerchio, chiudendo al brasiliano le chances per il titolo e permettendo a Andreev di sollevare il trofeo spagnolo dopo aver regolato il suo avversario per 6-3 7-5.
Poco da dire, invece, per quanto riguarda il circuito femminile, con il tabellone iberico che è stato dominato dalla enfant prodige serba, Olga Danilovic, mancina 14enne partita come prima testa di serie che si è andata a prendere il trofeo contro un’altra mancina, la statunitense classe ’98 N.5 del seeding Chiara Lommer, con il netto punteggio di 6-4 6-1 che non ha lasciato scampo alla runner up.
Da sottolineare la comunque buona prova della Lommer, che in una semifinale combattutissima aveva estromesso la britannica classe 2000 Francesca Jones per 7-5 4-6 7-5, ed il secondo turno raggiunto da Maria Vittoria Viviani, che contro la qualificata tennista di casa Lucia Marzal-Martinez era partita con un 6-0 nel primo set prima di cedere per 6-4 7-5 gli altri due parziali.
A Jakarta non ci si attendeva molto dai tennisti di casa, e difatti la finalissima è stata tutta “ospite”, con il bravissimo 15enne cinese Zhao Lingxi che ha avuto la meglio sull’olandese Ien Schouten, di un anno più grande, grazie a due 6-4 intervallati dall’inutile secondo set conquistato da Schouten per 7 giochi a 5.
Unica nota lieta per gli organizzatori è la prestazione dell’indonesiano N.2 Bryan Husin, ottimo fino in semifinale ma eliminato dal sopracitato Schouten dopo aver conquistato solo 5 games nel penultimo atto del torneo.
Buona prova anche del nostro Carlo Donato, classe ’99 che ha sfiorato i quarti di finale nel tabellone da 64 ma è stato costretto ad arrendersi al tailandese Akanit Pumjit con il punteggio di 6-3 7-6(4).
Tra le donne sono state le indonesiane a prendere possesso del tabellone, con le N.2 e N.5 del seeding, rispettivamente la 15enne Arrum Damarsari e la 17enne Shevita Aulana, che si sono prese un posto in finale dopo un torneo molto solido e con non pochi ostacoli prontamente superati: le due arrivano alla finale con un solo scontro diretto, risalente al G4 malese dello scorso Marzo, vinto da una Aulana desiderosa di concedere il bis, eppure stavolta le parti si invertono e la vendetta non potrebbe essere più dolce per la Damarsari, vincitrice per 7-6(0) 7-5 e campionessa al termine di una settimana davvero splendida.