Il 2015 è alla volata finale, il circuito a breve si sposterà in Asia per poi riversarsi sull’indoor europeo, ma come consuetudinenella settimana post-US Open c’è spazio per la Coppa Davis: spareggi per definire quello che sarà il World Group 2016 e le semifinali di questa edizione.
L’avvicinarsi delle olimpiadi di Rio 2016 ha influito non poco sul weekend. L’ITF, infatti, ha imposto una regola stringente per la partecipazione alle olimpiadi che prevede la presenza in almeno 3 convocazioni di Davis nel “quadriennio-olimpico” 2012-2016, con una di queste che deve essere fatta tra il 2015 e il 2016. Quindi per i vari Federer, Wawrinka, Nadal e Ferrer questa era una delle ultime chiamate per avere i requisiti giusti per quello che sarà uno dei tornei più attesi della prossima stagione.
Otto posti per terminare il prossimo World Group che vede già la qualificazione di Gran Bretagna, Belgio, Argentina, Australia, Francia, Kazakistan, Serbia e Canada. L’Italia si è aggiunta con una solida trasferta in terra russa e sugli altri campi le sorprese non sono mancate:
INDIA – REPUBBLICA CECA 1-3 (New Delhi, cemento)
La qualità in campo era totalmente sbilanciata sulla formazione ceca che, oltre a consolidare negli anni una buona tradizione in Davis con la ditta Berdych/Stepanek, può anche permettersi di rinunciare al suo top player avendo due rimpiazzi come Rosol e Vesely. Le sorprese, però, arrivano già nella prima giornata con la grandissima prestazione di Devvarman che in questa competizione riesce a trasformarsi (si registra una notevole vittoria in Serbia su Tipsarevic nel 2011).
L’arma più importante dell’India, il doppio Bopanna/Saes, delude clamorosamente racimolando solo 9 giochi contro la coppia Pavlasek/Stepanek e spiana la strada ai singolaristi cechi che, oltre al ranking decisamente migliore, sono più abituati a giocare gare di questo livello.
Rosol (CZE) b. Bhambri (IND) 6/2 6/1 7/5
Devvarman (IND) b. Vesely (CZE) 7/6 6/4 6/3
Pavlasek/Stepanek (CZE) b. Bopanna/Paes (IND) 7/5 6/2 6/2
Vesely (CZE) b. Bhambri (IND) 6/3 7/5 6/2
SVIZZERA – OLANDA 4-1 (Ginevra, cemento indoor)
Gli svizzeri, campioni uscenti, sono “costretti” dal regolamento a presentarsi con la formazione migliore di fronte alla timida Olanda (assente il suo unico top 100 Haase). Con Federer e Wawrinka il copione dovrebbe essere praticamente scontato e tutti sono convinti che nel terzo giorno ci sarà spazio per le esibizioni a risultato acquisito. Questa competizione continua a insegnarci dopo decenni che gli equilibri possono saltare proprio nel momento in cui la strada sembra in discesa: nel primo singolare Wawrinka è sotto due set a uno contro l’ex promessa del tennis olandese (ed ex top 50) De Bakker. Il vincitore dell’ultimo Roland Garros riesce a portare a casa il match al quinto set, ma tanto è bastato per cancellare l’atmosfera da “allenamento ufficiale” che serpeggiava tra le tribune del PalaExpo di Ginevra. Segue un Federer in scioltezza che, nel giorno successivo, perde il doppio in coppia con Chiudinelli ed è quindi costretto ad un altro singolare. Esito scontato, ma comunque onore alla formazione olandese capace di trasformare una sfida apparentemente già decisa in un match vero.
Wawrinka (SUI) b. De Bakker (NED) 2/6 6/3 4/6 6/3 7/5
Federer (SUI) b. Huta Galung (NED) 6/3 6/4 6/3
De Bakker/Middelkoop (NED) b. Chiudinelli/Federer (SUI) 7/6 4/6 4/6 6/4 6/1
Federer (SUI) b. De Bakker (NED) 6/3 6/2 6/4
Laaksonen (SUI) b. Van Rijthoven (NED) 7/6 6/3
UZBEKISTAN – USA 1-3 (Tashkent, terra rossa)
Poche speranze per i padroni di casa che potevano aggrapparsi solo ad Istomin e alla superficie più lenta possibile per arginare gli statunitensi che, nonostante la loro lunga crisi, sono ancora lontani dal fare certe figuracce. Courier lascia a casa Isner, il punto sicuro in doppio dei gemelli Bryan e da spazio ai nuovi Sock, Johnson e Young. Istomin fa subito gli onori di casa battendo Johnson in cinque set e tocca quindi a Sock (anche un ottimo doppista in prospettiva) prendere le redini della sua nazionale e vincere due singolari. Johnson e Querrey confermano la giusta scelta di non scomodare i gemelli in queste terre remote. Un altro anno in serie A, ma la strada per i ragazzi di Courier sarà ancora in salita.
Istomin (UZB) b. Johnson (USA) 6/1 3/6 7/6 6/7 7/5
Sock (USA) b. Dustov (UZB) 7/5 6/3 6/2
Johnson/Querrey (USA) b. Dustov/Istomin (UZB) 6/3 6/2 6/2
Sock (USA) b. Istomin (UZB) 6/2 2/6 6/4 6/4
COLOMBIA – GIAPPONE 2-3 (Pereira, terra rossa)
Sorpresa della settimana. Non fatevi ingannare da Nishikori perché la Colombia ha gettato via una grande occasione. Nel primo match Giraldo soffre più del dovuto con il classe ’93 Daniel e anche Nishikori è costretto a tre duri set contro Falla: 1-1 e si va al doppio. Anche qui copione rispettato perché da una parte i colombiani possono vantare un doppio molto affidabile e rodato (6 vittorie e 3 sconfitte in Davis per Cabal/Farah) e il Giappone deve arrangiarsi con gli altri due convocati e puntare tutto sui singolari della domenica. Nishikori porta lo spareggio al quinto match e qui avviene il colpaccio nipponico: dopo l’ottima prestazione di venerdì tutti si aspettano un Falla trascinatore, ma l’ottimo lavoro fatto da Daniel sulla terra rossa di Valencia (dove si allena e risiede) dà i suoi frutti e nasce così la sua prima vittoria in Davis. A margine occorre spendere qualche parola sulla prestazione di Falla: ingabbiato dal gioco da fondo campo dell’avversario, privo di idee e a tratti indisponente con il caldo pubblico di casa che voleva una sua reazione.
Grazie alla vittoria del giovane giapponese il World Group del prossimo anno, che dovrà già rinunciare ai top player spagnoli, evita di perdere anche Nishikori.
Giraldo (COL) b. Daniel (JPN) 6/4 6/3 3/6 1/6 6/4
Nishikori (JPN) b. Falla (COL) 7/6 7/6 7/5
Cabal/Farah (COL) b. Nishioka/Uchiyama (JPN) 6/7 6/2 6/3 6/2
Nishikori (JPN) b. Giraldo (COL) 6/4 6/2 7/6
Daniel (JPN) b. Falla (COL) 7/6 6/3 6/2
REP. DOMINICANA – GERMANIA 1-4 (Santo Domingo, cemento)
Davvero difficile immaginare che Dustin Brown vada a Santo Domingo per giocare a tennis e invece la Davis ci regala anche questo. La formazione teutonica è ospite di Estrella Burgos, autentico miracolo tennistico capace di arrivare nei primi 50 del mondo con più di 30 anni suonati e tanti chilometri nei challenger di provincia. Mai la nazionale dominicana aveva raggiunto un traguardo simile in Davis e, primo singolare a parte, sinceramente non si poteva fare di più. Resta comunque negli archivi un risultato difficile da ripetere, dato che tra un anno le primavere di Estrella Burgos saranno 36 e intorno a lui c’è il vuoto. Nota a margine: bentornato a Philipp Petzschner, tennista di una classe cristallina assente dalla competizione da 3 anni (condivide con Tommy Haas la nazionalità e la propensione ad infortuni molto lunghi): il doppio potrebbe portarlo ad una seconda carriera molto interessante.
Estrella Burgos (DOM) b. Brown (GER) 6/4 5/7 7/6 7/6
Kohlschreiber (GER) b. Hernandez-Fernandez (DOM) 6/1 6/3 6/1
Kohlschreiber/Petzschner (GER) b. Estrella/Hernandez (DOM) 6/3 6/2 6/3
Kohlschreiber (GER) b. Estrella Burgos (DOM) 6/4 6/1 6/2
Becker (GER) b. Cid (DOM) 6/4 7/6
BRASILE – CROAZIA 1-3 (Florianopolis, terra rossa)
Due incognite erano alla base di questo interessante confronto: riuscirà il giovane Coric a prendersi sulle spalle una nazionale orfana dei più esperti Cilic e Karlovic? E ancora: chi la spunterà nel doppio considerato l’eccellente livello di Melo, Soares e Dodig?
Nell’arena terraiola brasiliana l’astro nascente del tennis croato non fa una piega e riesce a battere il temibile Bellucci (ritiro) e Souza, uno che in questa competizione gioca mediamente come un leone. I brasiliani puntavano molto sulla debolezza di Delic, secondo singolarista croato, e su uno dei migliori doppi in circolazione quando si parla di Davis: ma proprio nella giornata di sabato c’è la svolta con il colpaccio di Dodig e Skugor, coppia improvvisata ed efficace. Grazie alla loro impresa riescono ad evitare un insidioso quinto match Souza-Delic (o Souza-Dodig). Se Cilic torna nei ranghi la Croazia può tranquillamente puntare alla vittoria già dalla prossima edizione.
Bellucci (BRA) b. Delic (CRO) 6/1 6/4 3/6 6/4
Coric (CRO) b. Souza (BRA) 6/4 7/6 6/1
Dodig/Skugor (CRO) b. Melo/Soares (BRA) 6/0 3/6 7/6 7/6
Coric (CRO) b. Bellucci (BRA) 6/2 4/6 7/6 4/0 rit.
POLONIA – SLOVACCHIA 3-2 (Gdynia, cemento indoor)
La Slovacchia non respira aria di World Group dai tempi di Hrbaty (storica finale nel 2005) e con il loro numero uno Klizan e un (futuro) buon singolarista come Gombos stanno dando qualche segnale di crescita. Per i padroni di casa, invece, resta la scheggia impazzita Janowicz su cui ancora riporre qualche briciolo di speranza e un doppio di gran qualità. Saranno loro a spuntarla in un duello al match finale tra i numeri due. Nel complesso una delle sfide più equilibrate della settimana dove, evidentemente, è stato proprio il doppio a spostare l’ago della bilancia.
Klizan (SVK) b. Przysienzy (POL) 6/4 6/4 6/4
Janowicz (POL) b. Gombos (SVK) 7/6 6/4 6/7 6/2
Kubot/Matkowski (POL) b. Martin/Zelenay (SVK) 6/3 6/4 6/4
Klizan (SVK) b. Janowicz (POL) 6/3 7/6 6/3
Przysienzy (POL) b. Gombos (SVK) 6/3 6/4 6/4
World Group 2016: Gran Bretagna, Belgio, Argentina, Australia, Francia, Kazakistan, Serbia, Canada, Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Polonia, Croazia, Giappone.
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