Nemmeno il tempo di smaltire le scorie dell’ultimo Slam dell’anno, che è già tempo di Coppa Davis. Questa settimana, il circuito maschile si ferma e lascia spazio, oltre che alle sfide di play-off, soprattutto alle semifinali del World Group.
Con buona pace di Argentina e Belgio, quello fra Gran Bretagna ed Australia sarà l’ennesimo atto di una delle rivalità, sportive e non, più appassionanti della storia.
Si giocherà sul cemento (indoor) dell’Emirates Arena di Glasgow, già teatro del match di marzo contro gli Stati Uniti, che per l’occasione vedrà incrementata la propria capienza (si parla di circa 8200 persone). Si tratta di una scelta tutt’altro che casuale. L’aria scozzese sembra davvero far bene a tutto il team britannico, primo fra tutti ad Andy Murray: “E’ fantastico tornare a Glasgow”, ha detto l’attuale n.3 della classifica ATP, “i tifosi sono incredibili qui, è una settimana importante per noi, e faremo tutto il possibile per conquistare la finale”. Importanti anche le parole del capitano, Leon Smith: “Abbiamo avuto una forte spinta ogni volta che abbiamo giocato in casa, ma mai come a Glasgow. L’atmosfera indoor sarà l’ideale per affrontare una nazione titolata come l’Australia. I nostri tifosi dovranno indossare qualcosa di blu e fare più rumore possibile”.
Il cammino verso la semifinale è stato lungo e pieno di insidie, per entrambi le nazioni. Su tutte, le vittorie nei rispettivi quarti di finale: i padroni di casa, nell’elegante cornice del Queen’s Club, hanno avuto la meglio della Francia, mentre gli aussies hanno dovuto tirare fuori tutta la loro proverbiale grinta per ottenere una insperata rimonta da 0-2 a 3-2 contro il Kazakistan, sull’erba amica di Darwin.
Sarà, ovviamente, Andy Murray a guidare la spedizione britannica (unico top 10 rimasto fra i giocatori delle quattro nazioni semifinaliste). Insieme a lui, capitan Smith ha convocato suo fratello Jamie Murray, Dominic Inglot e Kyle Edmund (che prende il posto di James Ward, compagno di mille battaglie di Murray, ma tragicamente arenatosi dopo il terzo turno conquistato a Wimbledon). Le soluzioni non mancano di certo, se si pensa come la classe e i colpi di Murray in singolare (che forse mai, come in questo periodo, ha mostrato le sue doti di leader) saranno ben accompagnati nel doppio, dove Jamie ha appena conquistato la sua seconda finale slam consecutiva e dove lo stesso Inglot si è reso protagonista di un ottimo Us Open.
Diversa è la situazione in casa Australia, dove a tener banco è l’”affaire Kyrgios”, fuori dai convocati di Wally Masur dopo le ultime (brutte) questioni che hanno riguardato il bad-boy di Canberra. Insieme alla legenda vivente, Lleyton Hewitt, alla sua ultima apparizione in Davis (dove ha contribuito alle vittorie del 1999 e del 2003 e a raggiungere la finale nel 2000 e nel 2001) ci saranno Bernard Tomic (su cui ha recentemente spesso belle parole capitan Masur), il bombardiere Sam Groth e il giovanissimo Thanasi Kokkinakis (autore di una grande prestazione contro la Repubblica Ceca). Il cuore di Hewitt e la freschezza di “Kok”, le frecce nella faretra di Masur, che ha sciolto solo gli ultimi giorni i dubbi sulle possibili convocazioni di John Peers e Chris Guccione, ex atleti nel singolare ma (soprattutto il primo) grande campioni nel doppio. Su questa sfida ha speso alcune parole il gigante Groth: “Ho parlato con un paio di ragazzi americani e mi hanno detto che la loro esperienza a marzo è stata traumatica. La folla, a Glasgow, è un vero valore aggiunto”. Gli è stato chiesto anche del suo affiatamento in doppio con Hewitt: ”Ci troviamo bene insieme perché abbiamo stili di gioco diversi, ma che si incastrano alla perfezione”.
In Davis, si sa, è molto difficile, se non impossibile, fare pronostici. L’Australia possiede sicuramente più opzioni, con il giusto mix di gioventù ed esperienza, potenza e freddezza. Si, d’accordo. L’Australia, però, non ha Andy Murray. Il britannico vanta un 12-0 nei precedenti contro giocatori australiani e come detto ha tutte le intenzioni di guidare i suoi alla conquista dell’Insalatiera, che nel Regno Unito manca addirittura dal 1936. L’ultimo precedente fra le due compagini è datato 2003 (con schiacciante vittoria dei “canguri” per 5-0 sul cemento di Malmoe). Gran Bretagna-Australia è stata per quattro volte la finale di Coppa Davis, con due vittorie per parte: nel 1907 (3-2 Australia), nel 1912 (3-2 Gran Bretagna), nel 1919 (4-1 Australia) e nel 1936 (3-2 Gran Bretagna). In campo, per questa finale anticipata, ci saranno ben 37 trofei.
Il countdown, è appena iniziato.
Leggi anche:
- None Found